I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] permette al parlante di esprimere la sua presa di distanza rispetto alla supposizione formulata.
L’alta produttività del suffisso è dimostrata anche dal fatto che non «soggiace a particolari restrizioni fonologiche»: ammette infatti anche sequenze X ...
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In grammatica, la capacità di confronto che possiede l’aggettivo (e l’avverbio) e che trova espressione in mezzi morfologici e sintattici. Questo confronto parte da una forma normale, detta positiva, alla [...] posseduta in grado massimo senza confronti, o relativamente ad altri termini di paragone. Il primo si esprime per mezzo di un suffisso, che è di regola -issimo (per pochi aggettivi -errimo, e per alcuni -entissimo); il secondo ha formazione analitica ...
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VEZZEGGIATIVI, SUFFISSI
I suffissi vezzeggiativi sono ➔suffissi che esprimono una connotazione affettiva.
Possono essere usati in combinazione con vari elementi:
– nomi
fratello ▶ fratellino
– aggettivi
piccolo [...] , soprattutto -etto, -ino, -uccio, e hanno le stesse caratteristiche
naso ▶ nasetto
gatto ▶ gattino
bocca ▶ boccuccia
Anche i suffissi -otto e -acchiotto hanno valore vezzeggiativo
Non sai quanto vorrei anke io un picciolotto tutto nostro (www ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] nome di azione è formato per conversione da un verbo, di norma viene impedita la formazione di altri nomi deverbali suffissati (censurare → censura, e non censurazione o censuraggio); il fenomeno non ha invece luogo nel caso di verbi denominali (sale ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] un mutamento di genere del nome: lepre f. → leprone m., donna f. → donnone m., caserma f. → casermone m.).
Un altro suffisso che, per l’influsso della lingua della pubblicità, si estende anche ai nomi è l’elativo -issimo: poltronissima, offertissima ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] a lettino, tettuccio), e più in generale in -tV. Bisogna aggiungere che, se è vero che viene evitata, con tutti i suffissi, la creazione di sequenze omofone, essa non è in genere prevedibile, per cui ad es. abbiamo da un lato alterati come gentetta ...
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I nomi deaggettivali, cioè derivati da aggettivi, sono anche detti nomi di qualità (per es., grandezza, verità, allegria). Essi non si differenziano nel significato dagli aggettivi da cui derivano, se [...] è presente anche in un ristretto numero di parole con base maggiore di due sillabe (ad es. leggerezza, sicurezza, tenerezza).
Il suffisso -ìa, oltre ad essere presente in un certo numero di parole della lingua comune la cui base sono aggettivi per lo ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] ottobre 1993), a cura di M.T. Romanello & I. Tempesta, Roma, Bulzoni, pp. 209-225.
Luraghi, Silvia (1999), Il suffisso ‘-ante/-ente’ in italiano: fra flessione e derivazione, in Fonologia e morfologia dell’italiano e dei dialetti d’Italia. Atti ...
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L’univerbazione è il risultato di un processo diacronico che conduce alla «[f]usione – manifestata anche dalla grafia – di due parole originariamente autonome (palco scenico - palcoscenico, in vece - invece, [...] dalla cosiddetta esternalizzazione della flessione: in pescecani il suffisso di plurale è in posizione finale rispetto a del tipo Ape con concrezione dell’articolo e aggiunta del suffisso di diminutivo, ecc. Fenomeni di questo genere sono frequenti ...
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singolare, numero In grammatica, classe della categoria del numero (➔), presente in molte lingue nella flessione nominale, pronominale e verbale, per indicare che si tratta di una sola persona o cosa; [...] indicante un essere singolo individuato in una massa: così in paleoslavo da nomi che designano una classe di uomini si può, per mezzo del suffisso -inŭ, formare quello degli individui che la compongono, come da pogani «i pagani» poganinŭ «un pagano». ...
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suffisso
s. m. [dal lat. suffixus «attaccato sotto», part. pass. di suffigĕre: v. suffiggere]. – 1. In linguistica, elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno...
suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...