avolo
. Col significato di " avo ", in Cv IV XIV 12 Pognamo che Gherardo da Cammino fosse stato nepote del più vile villano che mai bevesse del Sile o del Cagnano, e la oblivione ancora non fosse del [...] di ‛ avo ' (comunque non presente in D.) pare piuttosto tarda, tale da far sospettare il latinismo: se ne desume, tenendo conto degli altri casi di suffissazione -olo in D., che a. è probabilmente forma normale e neutra già nella lingua antica. ...
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ventraia
Alessandro Niccoli
È il " ventre " reso grosso dall'idropisia da cui sono affetti i falsari: La grave idropesì... sì dispaia / le membra con l'omor che mal converte, / che 'l viso non risponde [...] ventraia, la quale di larghi e spessi solchi vergata... pare un sacco vuoto " (Corbaccio, ediz. Giunti, 1594, 258). La suffissazione in -aia (come in anguinaia) sarà stata suggerita per estensione dal tipo ‛ carbonaia ', ‛ fungaia ', ‛ fangaia ', ecc ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] sono: -zione, -mento, -tura, -za, -aggio, -ìo (sui nomi d’azione italiani, cfr. Gaeta 2002). La funzione principale di tali suffissi è la trasposizione in nome dell’espressione di un’azione, normalmente espressa da un verbo.
Il nome d’azione conserva ...
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La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] X-to», in cui la X corrisponde al tema del participio passato di un verbo transitivo. I nomi derivati con il suffisso -tore indicano una persona che svolge in modo abituale, ripetuto, o per professione, l’attività espressa dal verbo di base (per ...
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Antroponimo è il nome proprio di persona e antroponimia (settore dell’onomastica) è l’insieme dei nomi propri di persona (ma anche dei ➔ cognomi), come pure lo studio di questi.
Rispetto al comune termine [...] serve a formare il femminile, come Pasqualina rispetto a Pasquale, Giuseppina e Giuseppe, Antonietta e Antonio. Vi è poi una suffissazione in -i, graficamente anche -y, -j, per nomi accorciati come Robi, Roby per Roberto, e più raramente per nomi ...
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Gli accrescitivi sono una categoria di alterati (➔ alterazione) il cui elemento derivazionale «intensifica un tratto […] segnalando al tempo stesso un atteggiamento o positivo o negativo (più frequente) [...] c-ella, ecc. La regola tuttavia non è assoluta, come si vede da rondonino, ma anche carbonella; per altro l’omofono suffisso aggettivale -ino (presente ad es. in marino, salino, ecc.) sfugge: leonino ~ leon-c-ino, montonino ~ monton-c-ino, ecc.
Oltre ...
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I verbi atmosferici (o meteorologici) sono quei ➔ verbi che esprimono appunto eventi meteorologici. Nella lista appaiono albeggiare, annottare, balenare, brinare, diluviare, fioccare, fulminare, gelare, [...] il più produttivo è la ➔ conversione (brina, fiocco, grandine, tempesta → brinare, fioccare, tempestare, ecc.), accompagnato dalla suffissazione (alba, lampo → albeggiare, lampeggiare) e dalla parasintesi (notte → annottare). Alcuni dei più tipici e ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] meno numerosi sono gli alterati da verbi: Bertinetto (2004) ne conta meno di duecento, tra i quali quelli formati con i suffissi -acchi(are), -icchi(are) e -ol(are) sono i più numerosi. Allo stesso modo, gli avverbi sono ampiamente attestati tra gli ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] permette al parlante di esprimere la sua presa di distanza rispetto alla supposizione formulata.
L’alta produttività del suffisso è dimostrata anche dal fatto che non «soggiace a particolari restrizioni fonologiche»: ammette infatti anche sequenze X ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] a lettino, tettuccio), e più in generale in -tV. Bisogna aggiungere che, se è vero che viene evitata, con tutti i suffissi, la creazione di sequenze omofone, essa non è in genere prevedibile, per cui ad es. abbiamo da un lato alterati come gentetta ...
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suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.
suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...