Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] italiani in termini dei parametri formazionali individuati nello studio delle lingue di segni: configurazione della mano , Andrea (1832), La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano, Napoli, Stamperia del Fibreno (trad. ingl. in Gesture ...
Leggi Tutto
VERMIGLIO, Giuseppe
Maria Cristina Terzaghi
– Figlio di Pietro (Archivio di Stato di Roma, ASR, Tribunale del governatore, Costituti, 1606, reg. 563, c. 25v; Terzaghi, in Percorsi caravaggeschi..., [...] intermediario nell’acquisto di due Paesaggi di Filippo Napoletano (Corti, 1989, p. 130).
Incerto è F. Cavalieri, G. V. e il San Giovanni Battista Borghese di Caravaggio, in Nuovi studi, II (1997), 3, pp. 53-57; M.C. Terzaghi, Vermiglio all’Ambrosiana ...
Leggi Tutto
d'AMICO, Silvio
Paolo Petroni
Nacque a Roma il 3 febbr. 1887 da Fedele e Filomena Viola.
Il padre, originario di Torricella Peligna (Chieti), era stato chiamato a Roma dallo zio paterno Domenico, noto [...] non possono mai conoscere un momento di riflessione, di studio, creando dei teatri stabili delle strutture che necessitavano frase, Il teatro non deve morire.
Già il critico napoletano Edoardo Boutet aveva portato avanti alcune di queste idee alla ...
Leggi Tutto
DE CESARE, Carlo
Alessandro Polsi
Nacque a Spinazzola (Bari) il 12 nov. 1824 da Raffaele, importante censuario di terre nel Tavoliere, e da Francesca Sangermano. Secondo l'Arrighi, la famiglia vantava [...] , ibid. 1874; Della utilità ed opportunità di nuove storie. Studio, Firenze 1875; G. Manna, in L. Carpi, Il Risorg preunitario, e della sua azione come direttore delle finanze nel governo napoletano, sono contenuti nel libro dei nipote R. De Cesare, ...
Leggi Tutto
In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] e, appunto, ‘massivi’: mare, latte, vino, acqua, cibo, studio, fogliame, bestiame, ecc. Quando un nome di massa è al ; la traduzione di Shakespeare di Eduardo dall’inglese al napoletano), ma la loro classificazione è complicata da altre categorie. ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pasquale Villari
Luigi Mascilli Migliorini
Il rinnovamento storiografico operato da Pasquale Villari nel nome del ‘metodo positivo’ nelle scienze sociali deve ritenersi lo sforzo di maggiore profondità [...] di assumere, dal 1865, l’insegnamento presso l’Istituto di studi superiori di Firenze che conserverà fino al 1913.
Si apre trascurare l’importanza degli scritti giovanili nati nell’ambiente napoletano alla vigilia del 1848, è tuttavia solo dopo quella ...
Leggi Tutto
I fenomeni fonetico-fonologici che si verificano nella lingua parlata a confine di parola vanno sotto il nome, ormai tradizionale, di fonetica sintattica o fonotassi. Nella linguistica più recente si preferisce [...] palatalizzazione della sibilante iniziale se seguita da consonante labiale o velare nel napoletano (ad es., la scala [la ˈʃkaːla], uno sputo Produzione e percezione. Atti delle VIII giornate di studio del Gruppo di fonetica sperimentale (AIA) (Pisa, ...
Leggi Tutto
CALOGERO, Guido
Mauro Visentin
Nacque a Roma, il 4 dicembre 1904, da Giorgio, di origini siciliane, professore di lingua francese nelle scuole secondarie, spirito di sentimenti progressisti, di simpatie [...] di Ernst Cassirer, il quale, a proposito dei suoi studi sul pensiero antico e soprattutto arcaico, ebbe su di lui -utilitaria) era a tal punto indigeribile per il filosofo napoletano da rendere la sua polemica con gli azionisti (molti dei ...
Leggi Tutto
MANCINI, Antonio
Matteo Lafranconi
Nacque il 14 nov. 1852 a Roma da Paolo, sarto nativo di Narni, e da Domenica Cinti, ternana (riferimento imprescindibile, la dettagliata biografia a cura di E. di [...] Seicento, assimilando a fondo la lezione del naturalismo napoletano nelle chiese e nei musei della città. Con Francesco e incisivo legame di vita e di lavoro durante i fondamentali anni di studio a Napoli.
Se la prima opera datata del M. (Testa di ...
Leggi Tutto
FRANCESCO II di Borbone, re delle Due Sicilie
Alfonso Scirocco
Nato a Napoli il 16 genn. 1836 da Ferdinando II e da Maria Cristina di Savoia, che morì pochi giorni dopo il parto, crebbe in buona armonia [...] . Al momento dell'azione F. preferì però un altro piano, forse studiato dal francese C.-L.-L. Juchault de Lamorcière, molto più complesso e ambizioso di quello del generale napoletano. L'operazione, che prevedeva un'ampia manovra avvolgente sul lato ...
Leggi Tutto
non ti disunire loc. aforistica Invito a non perdere la propria unità e saldezza interiore. ◆ Di quel categorico «non ti disunire» (già un tormentone per cinefili) Capuano (quello vero) specifica che era una frase usata nel calcio, niente a...
monitore1
monitóre1 s. m. [dal lat. monĭtor -oris, der. di monere «ammonire, avvisare»; nel sign. 3, per influenza dell’ingl. monitor]. – 1. (f. -trice) a. ant. Ammonitore. b. L’istruttore ginnico che col gesto e la voce, opportunamente ampliata...