Antropologo francese (Bruxelles 1908 - Parigi 2009). Massimo teorico dello strutturalismo applicato agli studi antropologici, la sua opera è imprescindibile per spessore cognitivo e profondità analitica, [...] des manières de table, 1968, trad. it. 1971; 4°: L'homme nu, 1971, trad. it. 1974). Analizzato da una prospettiva strutturale, il corpus dei miti indigeni del continente americano si rivela organizzato da una logica coerente, a sua volta pienamente ...
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Filosofo francese (El Biar, Algeri, 1930 - Parigi 2004). Di formazione fenomenologica, studioso di Nietzsche, Heidegger e Levinas, della psicoanalisi e dello strutturalismo, D. fu uno dei protagonisti [...] Alla "de-costruzione" del logocentrismo metafisico si accompagna la revisione del "fonocentrismo", in particolare del tentativo dello strutturalismo di concepire il linguaggio sul modello della voce, riducendo la scrittura a sua funzione derivata. La ...
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Sociologo greco (Atene 1936 - Parigi 1979), trasferitosi in Francia nel 1960, prof. all'École des hautes études en sciences sociales. Attraverso un'interpretazione critica dello strutturalismo di Althusser, [...] cercò di sviluppare la teoria marxista dello stato in relazione ai mutamenti verificatisi nel sec. 20º nei paesi a capitalismo maturo, sottolineando in particolare lo sviluppo, in senso autoritario, delle ...
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Compositore belga (Malmédy 1929 - Bruxelles 2009). Considerato uno dei protagonisti dell'avanguardia musicale europea degli anni Sessanta, P. si è posto sin dai primi lavori sulla scia dello strutturalismo [...] weberniano, sperimentando poi i microintervalli in Prospections (1952) per approdare, una volta accettate le critiche poste al procedimento seriale da N. Ruwet, al suo primo pezzo elettronico composto ...
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Ropars, Marie-Claire
Lorenzo Dorelli
Studiosa francese di estetica e teorica del cinema, nata nel 1936. Profondamente legata al dibattito sviluppatosi in Francia negli anni Settanta e Ottanta, segnato [...] dalla crisi dello strutturalismo e dall'emergere delle filosofie del postmoderno, nei suoi scritti ha esplorato il rapporto tra cinema e letteratura ispirandosi alla pratica della decostruzione teorizzata da Jacques Derrida.
Fin dai primi anni ...
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Filologo, linguista e critico letterario russo (Mosca 1896 - Boston 1982). Iniziatore del metodo formalista in critica letteraria, è da considerarsi anche fra i fondatori, con N. Trubeckoj, nel Circolo [...] linguistico di Praga, dello strutturalismo in linguistica. Fondatore del "binarismo" in fonologia e più generalmente in linguistica, ha aperto numerose direzioni di ricerca, talora genialmente, come negli studî sul linguaggio infantile e sui disturbi ...
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Commediografo, romanziere e critico nigeriano di lingua inglese (n. Ijebu Ode 1946). Compiuti gli studi nelle università di Ibadan, Dakar e Parigi, divenne insegnante di teatro all'università del Benin [...] (1983). Influenzato dal marxismo e dallo strutturalismo, ha imperniato il suo teatro sull'analisi della classe politica contemporanea e dei meccanismi sociali dell'oppressione: Red is the freedom road (1969); The chattering and the song (1976); The ...
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Critico e saggista francese (Bordeaux 1915 - Parigi 1976), direttore dal 1966 dell'École pratique des hautes-études. Esponente della nouvelle critique, teorizzò una critica intesa come "lettura", adesione [...] creativa all'individualità del testo, lontana dalle categorizzazioni dello strutturalismo (L'écrivain et son ombre, 1953; L'usage de la lecture, 3 voll., 1960-63). Tra le altre sue opere, sempre caratterizzate da uno stile suggestivo e personale, si ...
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Filosofo francese (Versailles 1924 - Parigi 1998); dopo un periodo di insegnamento nei licei, nel 1968 passò al Centre nationale de la recherche scientifique. Dal 1972 al 1987 fu prof. all'univ. di Parigi [...] VIII; visiting professor in varie università statunitensi. Critico del marxismo e dello strutturalismo, L. legò il suo nome soprattutto alla nozione di postmodernismo, che caratterizzò, sul piano filosofico, come l'epoca della dissoluzione dei ...
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Linguista statunitense (Chicago 1887 - New Haven, Connecticut, 1949), prof. di filologia germanica nell'univ. di Chicago (1927-1940), poi di linguistica generale alla università Yale. Si è occupato di [...] (Tagalog texts with grammatical analysis, 1917) e di lingue indigene americane. È considerato il fondatore dello strutturalismo americano. Tra le sue opere più note di linguistica generale: Introduction to the study of language (1914 ...
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strutturalismo
s. m. [der. di strutturale]. – Teoria e metodologia affermatesi in varie scienze dal primo Novecento, fondate sul presupposto che ogni oggetto di studio costituisce una struttura, ossia un insieme organico e globale i cui elementi...
strutturale
agg. [der. di struttura]. – Della struttura, che riguarda o ha per oggetto e fine la struttura, che costituisce una struttura: elementi s. di una costruzione, in opposizione a elementi ornamentali; materiali s., lo stesso che materiali...