L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] Nella Penisola, infatti, non solo si elaborarono i nuovi strumenti finanziari, tutti legati alla scrittura e alla pratica del sec.; Sosnowski 2006: 46-47; più tardo, XVI sec., il derivato assicurazione; per polizza, cfr. fr. police, XIV sec., ted. ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] le estensioni semantiche già viste nei nomi maschili (risultato dell’azione: traccia; strumento: frusta, molla, sveglia; luogo: stiva). Ai nomi femminili derivati dal tema del presente vanno aggiunti quelli coincidenti con il femminile del participio ...
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La derivazione di nomi da verbi è uno dei processi formativi che generano un alto numero e varietà di forme, usate con grande frequenza. I due significati principali dei nomi deverbali sono quello di azione [...] svolge un’azione in modo ricorrente o eccessivo: brontolone, guardone, imbroglione, impiccione, mangione, spaccone.
I nomi di strumento deverbali sono derivati in molte lingue con gli stessi suffissi usati per formare nomi di agente, grazie a uno ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] un suffisso locativo: bistecchiera, caffettiera, cassettiera, formaggiera, petroliera, pulsantiera, zuppiera.
I nomi di strumento sono derivati anche con vari suffissi alterativi: bronzina, cannello, gommone, motorino, orecchino, polsino, ramazza ...
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La locuzione nomi di strumento designa una sottoclasse di ➔ nomi che hanno le seguenti caratteristiche:
(a) sono parole complesse, derivate da nomi o verbi (➔ denominali, nomi; ➔ deverbali, nomi), che [...] di suffissi valutativi e del cambio di genere, si siano originate lunghe serie di nomi derivati che designano strumenti addetti a funzioni diverse: per es., forcino, forcina, forcella, forchino, forcellino, forcola, forchetto, forchetta, forcaccio ...
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FONETICA (XV, p. 625; App. II, 1, p. 960)
Walter BELARDI
Fonetica sperimentale linguistica. - L'invenzione del tubo a raggi catodici ha segnato una nuova fase nella storia dello sviluppo della disciplina. [...] derivati dalla capsula di Marey (cimografo, labiografo, pneumografo, ecc.), al palato artificiale, alla radiografia e all'incisione discografica si sono aggiunti dapprima gli oscillografi elettromeccanici (a galvanometro) e poi gli strumenti ...
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Gino Roncaglia
Lingua e tecnologia
Usi della lingua e strumenti di rete
di Gino Roncaglia
27 gennaio
A San Francisco, Steve Jobs, fondatore e amministratore delegato di Apple, presenta iPad, ‘tavoletta’ [...] tende sempre più ad allargarsi all’uso di strumenti di comunicazione mobile, come gli smartphone, che avanti, si venne formando e fu usato un altro sistema grafico, derivato dalla lineare A, detto lineare B, interpretato da Michael Ventris nel ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
collimatore
collimatóre s. m. [der. di collimare]. – 1. In generale, qualsiasi strumento (diottra, cannocchiale con reticolo) atto a individuare una visuale (linea di collimazione); particolari collimatori sono usati nel tiro aereo per determinare...