La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] precoce e duratura presenza dell’elemento greco, dall’antichità a tutto il medioevo (2003), Introduzione alla dialettologia italiana, Roma - Bari, Laterza.
Mammana, Giulia (2002), Sicilia, in I dialetti italiani. Storia, struttura, uso, a cura di M. ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] di BH: si hanno sempre le forme tradizionali del fiorentino antico, domane e stamane; i numerali dicessette, dicennove e quelli Roma, Bulzoni.
Sabatini, Francesco (1983), Prospettive sul parlato nella storia linguistica italiana (con una lettura dell ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] storia la frontiera settentrionale dell’Etruria verso i territori di etnia celtica del Nord Italia e, nella tarda antichità a sud di essa (cfr. § 2.3).
Si estende dalla linea Roma-Ancona fino alla Sicilia, e si può ripartire in tre aree: l’area ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] «ho visto Gianni che lo faceva»).
Nella lingua antica e letteraria, la costruzione percettiva talvolta si fonde con 1991), Storiadella letteratura italiana, introduzione di C. Milanese, Roma, Newton Compton.
Eco, Umberto (1980), Il nome della rosa ...
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ARISTIPPO, Enrico
Ezio Franceschini
Ignoti sono l'anno, il luogo di nascita e la stessa nazionalità. Il primo è, comunque, da porsi con ogni probabilità nel primo ventennio del sec. XII; circa il secondo, [...] della più antica traduzione latina dei quattro libri delle vita politica è stata di danno per la storiadella cultura europea in un momento di grandissima importanza per , in Atti della XXVI riunione della S.I.P.S., Roma 1938, pp. 1-24 dell'estr.; A. ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più anticadella lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] tramite scritto – dei prestiti antichi. L’ingresso per via Linguaggi scientifici e lingua comune nel Settecento, Roma, Bulzoni.
Hope, Thomas E. ( Storiadella lingua italiana, Torino, Einaudi, 3 voll.
Varvaro, Alberto (1973), Notizie sul lessico della ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] 195.
Delcorno, Carlo (1975), Giordano da Pisa e l’antica predicazione volgare, Firenze, Olschki.
Delcorno, Carlo & Doglio, -1597, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura.
Roncaglia, Aurelio (1965), Le origini, in Storiadella letteratura italiana ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] ’Annunzio, Il fuoco II, p. 126)
Nella lingua antica (come nella maggior parte degli usi attuali), la costruzione più 1991), Storiadella letteratura italiana, introduzione di C. Milanese, Roma, Newton Compton.
Eco, Umberto (1980), Il nome della rosa, ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] di Padova, il pavano della snaturalitè, è alla base della produzione di Ruzante, «il più antico dialettale raggiunto dal canone» , Manlio (1980), Esperienze ed esperimenti plurilinguistici, in Storiadella cultura veneta, Vicenza, Neri Pozza, vol. 3º ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] di più (Collodi 1981: 96)
Nella lingua antica e letteraria, è evidente come il participio : 219)
(57) Come Marcello tornò a Roma, dell’episodio del gatto e di quelli che l , Giampaolo (1982), Sulla storia sintattica della costruzione romanza “habeo” + ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...