Prosatore greco del sec. II d. C., autore, oltreché di altri scritti non conservati ma tutti riguardanti la divinazione, di una grande opera di "spiegazione dei sogni" ('Ονειροκριτικά), in cinque libri. [...] , e sono state studiate negli ultimi tempi con profitto dai folkloristi.
Artemidoro, come molti dei suoi predecessori, è stoico, o almeno inverniciato di stoicismo: di più non abbiamo diritto di attenderci da un professionale della divinazione. Lo ...
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TEONE, Elio (Αἴλιος Θέων, Aelius Thieon)
Carlo GALLAVOTTI
Retore greco di Alessandria, vissuto probabilmente al tempo di Quintiliano, tra la fine del sec. I e il principio del II. Suida ricorda di lui [...] il concetto della retorica secondo la migliore tradizione greca e latina. Nei Progymnasmata si manifesta frequente l'influsso stoico, attestando così l'influenza che, nell'età dell'ultimo stoicismo, la filosofia esercitò anche su su rappresentanti di ...
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VALLA, Lorenzo
Clementina Marsico
VALLA (Vallae, Valle, Vallensis, Della Valle, Dalla Valle), Lorenzo. – Nacque a Roma (nei suoi scritti rivendicò sempre la propria ‘romanità’, definendosi con fierezza [...] del 1433. Nelle due città divulgò la seconda redazione del De vero falsoque bono (con modifiche profonde e nuovi interlocutori: lo stoico, l’epicureo, il cristiano vestono ora i panni di Catone Sacco, Maffeo Vegio, Antonio da Rho), che avrebbe poi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo un inizio segnato dalla dipendenza dalla produzione drammaturgica straniera, [...] di gratificazioni.
Egli crede, erroneamente, che per essere giusti basti conformare la propria condotta ai precetti dell’etica stoica, non comprendendo che la fedeltà a essi non può essere sufficiente per un cristiano. Fino alla morte, Cenodosso ...
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ira
Antonietta Bufano
Fausto Montanari
È vista per lo più nell'accezione comune di " iracondia ", cioè come uno dei vizii cui l'uomo naturalmente... è disposto - sì come certi per complessione collerica [...] . Nella cultura latina, questo tema ha trovato larga eco: Cicerone nel libro IV delle Tusculane si pone da un punto di vista stoico e condanna l'i.; il De Ira di Seneca ha qualche analogia con la trattazione di Cicerone e parimenti rifiuta qualsiasi ...
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scetticismo Genericamente, l’atteggiamento di chi esclude la possibilità di una conoscenza assoluta delle cose e del raggiungimento della verità. In particolare, in filosofia, la dottrina delle diverse [...] ragionevole, realizzando l’imperturbabilità (atarassia) del saggio. Notevole e incisiva fu la critica mossa da Carneade a dottrine stoiche come l’ammissione di una ragione comune a tutti gli uomini, fonte di conoscenze comuni e universali (come la ...
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HATERII, Monumento degli
G. Ambrosetti
È un complesso di rilievi, ritratti, iscrizioni e pezzi di decorazione architettonica trovati nel 1848 sulla via Casilina (Labicana), in località Centocelle.
Tutti [...] . Di questi rilievi i primi due rientrano nel genere dei rilievi funerarî di arti e mestieri e rispondono al concetto stoico-romano di esaltare l'individuo attraverso il ricordo delle sue opere. Secondo i valori concettuali ed i temi di repertorio ...
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KEBES, Pinax di (Κέβητος Θηβίου πίναξ; Cebetis Tabula)
Red.
Dialogo filosofico nel quale è descritto un quadro allegorico il cui tipo iconografico trova riscontri in opere d'arte pervenuteci. Il dialogo [...] (Τύχη), bendata, in bilico su una pietra tondeggiante. Tutta l'ideale costruzione è dominata dal concetto, rigorosamente cinico-stoico, che l'unica vera "cultura" (παιδεία) sia quella che si raggiunge con l'autarchia, e cioè con l'indifferenza ...
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Poeta satirico latino del sec. 2º a.C.. Appartenente al "circolo degli Scipioni", partecipò attivamente alla vita culturale dell'età degli Scipioni e dei Gracchi. Scrisse trenta libri di satire, di cui [...] creazioni più vive e tipiche della letteratura latina, influì la commedia attica antica e ancor più la diatriba stoico-cinica della Grecia ellenistica: Cratete di Tebe aveva moraleggiato parodiando Omero in esametri. Alla progressiva definizione del ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La mente e il corpo
Raffaella Grasso* e Giulia Mingucci**
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’ambivalenza dell’uso omerico del termine [...] per gli altri moti irrazionali di un’anima frazionata. Ad ogni modo, diversamente da quanto sostenuto dagli epicurei, per gli stoici l’anima razionale sopravvive alla morte del corpo, separandosi da esso, per poi disperdersi dopo un periodo di tempo ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...