È uno dei più antichi e suggestivi scritti dell'antichità cristiana, "la cosa più scintillante che sia stata scritta in greco dai cristiani" (Norden). Più che un'apologia vera e propria può considerarsi [...] intellettualistica dell'apologia.
Lo scritto è in forma di lettera diretta a un tal Diogneto, da alcuni identificato con lo stoico che fu uno dei maestri di Marco Aurelio; si è pensato anche con una certa audacia che Διόγνητος ("generato da ...
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Poeta latino (Venosa 65 a. C. - Roma 8 a. C.). Nacque da padre libertinus, come egli stesso dice, e fu educato a Roma, dove ebbe come primo maestro Orbilio; compiuti i vent'anni si recò ad Atene, a completare [...] toni amari, e che ama temperare con quella elegantissima ironia di cui è maestro. L'esperienza epicurea e quella stoico-cinica, che egli accoglie con eclettismo di artista, non preoccupato di coerenza filosofica, alimenta la sua naturale disposizione ...
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Nacque nel 95 a. C. da M. Porcio Catone, pronipote di Catone il Censore. Fu sin da giovane austero, casto, sobrio, moralmente e fisicamente forte, come ci attesta la biografia plutarchea, l'unico rimastoci [...] , M. Bruto, Fadio Gallo, Munazio Rufo, e, in senso contrario, Irzio e Cesare. Sotto Nerone scrisse una vita di lui lo stoico di opposizione, Trasea Peto. A noi è rimasta la biografia di Plutarco, oltre, s'intende, le notizie di Sallustio, Asconio ...
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VENUSTAS
G. Becatti
Termine che gli scrittori latini riferiscono spesso all'arte per indicare una leggiadra e aggraziata bellezza, di carattere più femminile che maschile.
Cicerone (De off., i, 36) [...] et concinnus, ita ut venustate ei pauci comparentur (Plin., Nat. hist., xxxv, iii). La venusta species è un concetto peripatetico e stoico che passa nel linguaggio critico romano e si ritrova ad esempio in Vitruvio (li, 2, 3), dove è considerata uno ...
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Filosofo accademico, scolaro di Clitomaco di Cartagine (v.) e, alla sua morte (110-09 a. C.), suo successore nello scolarcato. Durante la guerra mitridatica si rifugiò a Roma, dove nell'88 ebbe come scolaro [...] , motivi dominanti, rispetto a cui lo stesso scetticismo aveva valore solo come confutazione del criterio di verità stoico, della rappresentazione "catalettica". E volle così, poggiando su una nuova accentuazione del concetto dell'evidenza immediata ...
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SELEUCO l'Omerico (Σέλευκος ὁ ‛Ομηρικός)
Giorgio Pasquali
Grammatico greco, nativo di Alessandria e colà formatosi, visse a Roma: appartenne alla cerchia cui l'imperatore Tiberio soleva a tavola proporre [...] antichi, volti tutti verso il passato. L'opera Intorno agli dei spiegava nomi mitologici, raccolti in gruppi (influsso stoico?). Quanto a Omero, fu, quale aristarcheo, critico conservativo.
Ediz. e bibl.: I frammenti sono cresciuti molto negli ultimi ...
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Medico greco nato in Attalia nel sec. I d. C. Fu il fondatore della scuola pneumatica, la quale ai quattro elementi conosciuti dagli antichi scrittori medici aggiunse un quinto, lo pneuma, che è principio [...] l'opera di numerosi filosofi tra cui Aristotele e soprattutto, per la dottrina degli elementi e della εὐκρασία, lo stoico Crisippo. Ma della sua opera non rimangono che frammenti, conservatici specialmente da Oribasio, e raccolti da Ch. F. Matthäi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pierluigi Licciardello
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Conclusasi l’epoca sanguinosa e inquieta delle guerre di religione, la produzione [...] considerati dei “classici”.
Honoré d’Urfé
Honoré d’Urfé, accorto diplomatico, raffinatissimo dilettante della scrittura e moralista stoico-platonico, scrisse il romanzo pastorale più celebre, vasto e riuscito del secolo: l’Astrea, il cui nucleo ...
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SOLI (Σόλοι οἳ Κιλίκιοι)
L. Vlad Borrelli
Città costiera della Cilicia, pochi chilometri a E del fiume Lamas (l'antico Latmus), originariamente una colonia fenicia su cui, intorno al 700 a. C., si sovrappose [...] la sua massima fioritura intellettuale col dare i natali ad Arato, autore di poemi di astronomia (310-240 a. C.) e allo stoico Crisippo (280-205 a. C.). Nel I sec. decadde il potere dei Seleucidi e molti degli abitanti di S. furono trasferiti da ...
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OSTRACA (ὄστρακα)
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Sono per i Greci anzitutto le conchiglie; ma per estensione tutto ciò che ha forma più o meno tondeggiante, come i gusci di uova e i cocci di vasi e stoviglie [...] votazione che si usava per infliggere l'ostracismo (v.); ma Diogene Laerzio riferisce (Vitae philosoph., 7, 174) che lo stoico Cleante, poverissimo, non poteva scrivere le sue opere che su vecchi cocci; e certo lo stesso doveva avvenire di frequente ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...