Termine usato dai cinici e dagli stoici per indicare ciò che lascia l'animo assolutamente indiffereme. Risponde all'ideale del saggio chi considera tali tutte le cose, all'infuori dell'unico bene, che [...] è la virtù, o dell'unico male, che è il vizio: e cioè τὰ μεταξὺ ἀρετῆς καὶ κακίας (Diogene Laerzio, VI, 104).
In senso religioso anziché filosofico questo nome fu usato in due controversie, sorte entrambe ...
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Panezio di Rodi Pensatore (185 ca
110 ca. a.C.). Allievo ad Atene degli stoici Diogene di Seleucia e Antipatro di Tarso, è il fondatore e il principale rappresentante (insieme a Posidonio che fu suo [...] suo allievo Ecatone di Rodi. Tornato ad Atene, successe nel 129 ad Antipatro di Tarso nello scolarcato della scuola stoica. Dei suoi scritti sono pervenuti soltanto frammenti. Lo stoicismo di P. è caratterizzato dalla ripresa di motivi platonici (del ...
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stoicismo
Gérard Verbeke
Accanto alle informazioni esplicite sui filosofi e la dottrina dello s., in D. ci sono anche temi stoici che sono sviluppati senza che l'autore sia cosciente della loro vera [...] egli non s'ispira unicamente a Seneca, ma anche a Boezio (II m. V 27 ss.; III III). Inoltre, D. ha trovato dottrine stoiche nella Farsaglia di Lucano: il ritratto di Catone (II 380 ss.), qual è tracciato dal poeta romano, è l'immagine di un saggio ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La logica antica
Walter Cavini e Luca Castagnoli (*)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dalla tarda Antichità all’Età Moderna la logica [...] modo non può darsi filosofia senza logica. Perciò quest’ultima non è un mero strumento della filosofia, ma ne è parte integrante.
Per gli stoici la logica si occupa, in senso ampio, di tutto ciò che ha a che fare con il logos, che va inteso qui non ...
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suicidio Il fatto, l’atto di togliersi deliberatamente la vita.
Diritto
I giuristi romani accolsero la massima degli stoici che dichiarava lecito il s., ma lo punivano se risultava di pregiudizio ai [...] nell’età classica. Se Platone condanna il s. come atto di illecita defezione dagli obblighi della vita terrena, gli stoici e i cinici lo esaltano come estrema testimonianza della raggiunta indifferenza per le cose del mondo e, quindi, di saggezza ...
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Filosofo peripatetico, vissuto tra il 2º e il 1º secolo a. C. Successe nello scolarcato a Critolao. Risentì fortemente di influssi stoici ed epicurei nella determinazione del concetto di virtù e in quello [...] di sommo bene come assenza di dolore ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Teorie del linguaggio e del segno
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’interesse per il linguaggio e per i segni non verbali [...] semiotica al fine di garantire i contenuti di conoscenza forniti dal segno.
La teoria del linguaggio
La teoria linguistica degli stoici affonda le sue radici e si sviluppa entro i termini di una ontologia centrata sull’idea di “ente particolare”, che ...
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palingenesi
Dal lat. tardo palingenesia, gr. παλιγγενεσία, comp. di πάλιν «di nuovo» e γένεσις «generazione»; significa «rinascita, rinnovamento, rigenerazione». È termine usato dagli stoici, per indicare [...] si riferisce anche a un rinnovamento cosmico, nel quadro della teoria, accennata dai presocratici e sviluppata dagli stoici, di una periodica conflagrazione e successiva p. dell’Universo. Nell’età moderna tale concezione, intrinsecamente combattuta ...
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acatalessia
Dal gr. ἀκαταληψία («comprensione»). Termine usato da Pirrone e dagli scettici greci in contrapposizione a quello di catalessi con cui gli stoici designavano l’atto col quale il pensiero [...] apprende la realtà. Gli scettici, che negavano l’accertabilità di tale apprendimento mentale della realtà oggettiva, chiamarono a. l’inconoscibilità del vero e l’atteggiamento del filosofo che rinuncia ...
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modus tollens (o modus tollendo tollens)
modus tollens
(o modus tollendo tollens) Locuz. latina («modo che nega»). Regola d’inferenza logica, già nota agli stoici, avente la seguente forma: «se p allora [...] q; non q, allora non p» (➔ anche modus tollendo ponens) ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...