"Bene" oggi ha due significati, a volte avvicinati, a volte contrapposti: vuol dire, per un verso, "benessere", felicità, per un altro, "bontà", moralità. Il concetto del "bene" è passato dall'uno all'altro [...] operata da Socrate, tra "far bene" e "star bene" diè luogo a indirizzi opposti: di chi, come i cinici e più tardi gli stoici, cercava il "far bene", la virtù, spregiando lo "star bene", o trovando la vera felicità nella stessa virtù; e di chi, come i ...
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Filosofo e retore del sec. I d. C., nativo di Leptis. Svolse la sua attività particolarmente nella Roma dell'età di Nerone, dove fu maestro di Lucano e di Persio. Morto quest'ultimo in ancor giovane età, [...] ci sia rimasta (ed. C. Lang, Lipsia 1881), ha speciale importanza in quanto principalmente su di essa e sui Problemi omerici dello stoico Eraclito si basa la nostra conoscenza dell'interpretazione allegorico-naturalistica (la ratio physica) che gli ...
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Orazio Flacco, Quinto
Giorgio Brugnoli (Pp. 173-178a
Roberto Mercuri (pp. 178b-fine
Poeta latino (Venosa 65 a.C. - Roma 8 d.C.). La fortuna nel Medioevo feudale di O. satiro (autore dei Sermones e [...] alla condizione della persona del savio, che non dèe essere né tristo né lieto, per ciò che questi quattro non furono stoici; ma riguardano la condizione della persona del Poeta, che suole essere pensoso, ma non tanto, che esca fuori de' termini ...
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setta
Antonietta Bufano
Alfonso Maierù
Il termine designa un insieme d'individui caratterizzato da comuni abitudini di vita, o da comunanza d'idee o di religione. Di conseguenza designa una ‛ scuola [...] e li Peripatetici (IV XXXII 15; così al § 16, in VI 10 costoro e la loro setta chiamati furono Stoici, e 16. Si aggiunga II IV 9 Nessuno dubita, né filosofo né gentile né giudeo né cristiano né alcuna setta, ch'elle..., ecc., dove non è da avvertire ...
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Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] e intelletto) deriva il mondo spirituale e il mondo sensibile: mediatore per eccellenza è il logos, concetto tratto dalla filosofia platonico-stoica e personificato da F. che ne ritrova il motivo in tutta la Tōrāh; il logos è il mondo archetipo, il ...
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passione
Antonio Lanci**
Il termine, usato soprattutto nel Convivio, vale " sofferenza ", sia in senso fisico che psichico, ma vale più spesso " qualità o moto dell'animo ".
La dottrina dantesca della [...] alla ragione (Tim. 70 A-E; si noti che ‛ retta ragione ' è espressione platonica; cfr. Phaedo 73 A). Secondo gli stoici, le p. sono cause di turbamento e perciò il saggio vive secondo ragione quando le domina completamente. Fonti autorevoli di queste ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La filosofia di Thomas Reid e della scuola scozzese del senso comune nacque come reazione [...] Beattie, professore di logica e filosofia morale, George Campbell.
Riprendendo il termine già usato da Aristotele e dagli stoici, Reid intendeva affermare le ragioni del plain man di fronte alle bizzarre conclusioni a cui erano giunti George Berkeley ...
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Con questo nome si suol designare quell'atteggiamento del pensiero che, considerando unilaterali i diversi sistemi filosofici, cerca di armonizzarli, scegliendone gli elementi veri e coordinandoli insieme. [...] delle diverse scuole, perché si mettessero d'accordo sul sommo bene. Antioco d'Ascalona (129-69 a. C.) accolse nell'Accademia molti elementi stoici; Panezio di Rodi (185-110 a. C.) e Posidonio di Apamea (135-51 a. C.), prendendo per base la dottrina ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo una giovinezza sofferta, Jean-Jacques Rousseau scopre la propria vena polemica [...] , presso il pastore Jean-Jacques Lambercier, dedicandosi a letture vaste quanto disordinate nelle quali spiccano Plutarco, gli stoici e i classici latini. I primi impieghi sono estremamente modesti. È scrivano presso un notaio e apprendista nella ...
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La seconda rivoluzione scientifica: matematica e logica. Le logiche modali
Fabio Bellissima
Paolo Pagli
Le logiche modali
L'Organon di Aristotele, atto di nascita della logica formale, comprende, oltre [...] successori di Aristotele, a cominciare da Teofrasto, più ancora di quelle relative alla logica usuale. Anche i megarici e gli stoici discussero le modalità e Diodoro Crono, megarico, fu forse il primo a collegarle in modo sistematico con il tempo. Il ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...