SEVERO (Σεβῆρος, Severus)
Guido Calogero
Filosofo greco, appartenente al cosiddetto platonismo medio. La data della sua vita è incerta: in base agli scarsi indizî superstiti sembra si debba assegnare [...] e formativo del neoplatonismo. Così, nella teoria delle categorie, S. connette elementi platonici e aristotelici con elementi stoici; nella psicologia, sia per quanto concerne l'anima cosmica sia per quanto concerne l'anima umana, procura di ...
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ragione
Anna Lisa Schino
Guida della conoscenza e della condotta dell’uomo
La ragione è la facoltà di ragionare, ossia di mettere in rapporto i concetti. È quindi la facoltà di giudicare, cioè di [...] e al puro istinto e dirigere invece il comportamento umano in modo uniforme e costante.
Furono, però, soprattutto gli stoici (stoicismo) a dare importanza alla ragione: l’uomo differisce da tutti gli altri esseri viventi proprio perché, essendo ...
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apprensione
Alfonso Maierú
Ricorre solo in Cv III XIII 4, dove ha valore di " conoscenza ". D. afferma che gli uomini in gran parte vivono più secondo lo senso che secondo ragione; e quelli che secondo [...] rinviare, per la sua origine culturale, alla tradizione medica; per il significato gnoseologico, invece, soprattutto alla terminologia degli stoici (Stoicorum veterum fragmenta, ed. Von Arnim, IV, ad indicem; Cicerone [Acad. Post. I 41] χατάληψις con ...
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Scienza che studia il pianeta Terra con riferimento alla sua composizione, alla sua struttura e configurazione, alla sua superficie e ai processi che vi operano, cercando di giungere alla conoscenza dell’evoluzione [...] ), Aristotele all’azione combinata dell’acqua e dei movimenti del terreno (terremoti, eruzioni vulcaniche). Passati agli stoici e agli epicurei, questi concetti di cosmogonia e di geodinamica, ulteriormente elaborati, si diffusero nel mondo latino ...
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Originariamente, presso i Latini, la parola, il detto della divinità, quindi il destino irrevocabile fissato fin dal principio e a cui nessuno si può sottrarre, e perciò la morte; al plurale, i detti del [...] regoli il corso degli eventi. Nel mondo ellenistico il f. fu oggetto di ampia discussione fra gli aristotelici, gli stoici, gli gnostici, i neoplatonici e nelle religioni soteriologiche, con una ricca fioritura di trattati De fato (come quello di ...
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Disciplina linguistica che studia la storia delle parole, risalendo fino al punto della storia o della preistoria di un vocabolo ( etimo) in cui esso risulta appartenente a una famiglia di altri vocaboli. [...] l’opera dei grammatici alessandrini, che comunque pervennero spesso a risultati piuttosto arbitrari. Fra i Romani, l’indirizzo stoico e quello filologico dei grammatici alessandrini si trovarono in parte conciliati nel De lingua latina di Varrone. In ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] di Asso e a Crisippo di Soli si fa risalire la prima dottrina completa sulle cose significate o espresse (λεκτά). Gli stoici distinsero tra ciò che significa, ciò che viene significato e l’oggetto, ovvero tra l’espressione linguistica, il s. vero e ...
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IPPIA di Elide
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giorgio DIAZ DE SANTILLANA
Pensatore greco del sec. V a. C., uno dei più notevoli rappresentanti dell'antica sofistica.
Documenti superstiti del suo [...] serio: l'ideale dell'αὐτάρκεια, o "sufficienza a sé stesso", non intesa nel senso passivo dei cinici e poi degli stoici (che la facevano dipendere dalla rinuncia alle cose e quindi dalla liberazione dai desiderî e bisogni cui esse inducevano), ma in ...
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rigido
Andrea Mariani
In senso proprio, con riferimento al freddo come origine della rigidezza (e quindi col valore di " non flessibile ", " intirizzito "), il termine occorre in Pd XIII 134 i' ho veduto [...] verità di difficile apprendimento.
Nel Convivio r. è applicato al termine onestade: la rigida onestade è la virtus degli stoici, il fine della vita da perseguire senza compromessi, appunto rigidamente (IV VI 9); nell'uso dell'aggettivo è implicito ...
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Nacque ad Arpino il 13 gennaio del 106 a. C. da una famiglia di possidenti. A Roma, dove il padre volle fosse educato, gli furono maestri di oratoria M. Antonio e L. Crasso, di diritto i due Scevola, l'augure [...] , in cui difendendo il console per il 62 dall'accusa di corruzione elettorale, C. console prende garbatamente in giro la stoica austerità dell'accusatore Catone, e la vana pretesa dello sfortunato competitore di Murena, M. Sulpicio Rufo, di goder più ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...