fuoco
Nel pensiero scientifico greco, sulla linea speculativa della scuola ionica, che cercava l’unico principio materiale delle cose, il pitagorico Ippaso di Metaponto (5° sec. a.C.) pose il f. come [...] del mondo anche come trasformazione materiale del f. negli altri elementi e aspetti del reale. Tutte le cose, cioè, per gli stoici derivano dal f. e nel f. ritornano quando, compiuto il ciclo del loro sviluppo al termine di ogni anno cosmico, la ...
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albore
Per " chiarore dell'alba ", in Pg XXIV 145 annunziatrice de li albori, / l'aura di maggio movesi e olezza, mentre, nel senso di " chiarore " generico, in Pg XVI 142 Vedi l'albor che per lo fummo [...] mi pareano tutte d'alcuno albore ombrate. Figurato, ma sempre nel senso di " luce vaga, diffusa ", in III XIV 15 gli Stoici e Peripatetici e Epicurii, per l'al[bo]re de la veritade etterna, in uno volere concordevolemente concorrono, come si legge ...
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Vivo e scambievole affetto fra due o più persone, ispirato in genere da affinità di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia greca il termine a. (ϕιλία) si incontra dapprima come concetto fisico [...] cioè dalla comunanza di ideali e di vita. Dopo Aristotele, il tema fu largamente sviluppato, specie dai peripatetici, dagli stoici e dagli epicurei. All’argomento è dedicata una delle operette filosofiche di Cicerone, il Laelius. Il concetto dell’a ...
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. La parola divenire (γίγνεσϑαι) fu adoperata per dinotare la rivoluzione continua delle cose. "Tutto scorre e nulla permane", e però non si può dire che le cose siano: il loro essere consiste nel passare, [...] è principio delle sue determinazioni particolari). Ma, dopo Aristotele, specialmente con gli stoici, il concetto del divenire si fece prevalentemente morale. Gli stoici non avevano saputo conciliare il loro determinismo rigoroso con la loro dottrina ...
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TABULA RASA
Guido Calogero
. Locuzione latina, designante la tavoletta cerata (che si adoperava per scrivervi) nello stato di completa cancellatura, quando cioè, con la pressione radente dello stilo [...] parlato dell'intelletto come di un libro in cui tutto è scritto in potenza, ma niente ancora in atto; mentre gli stoici avevano poi ripreso, e con decisa intonazione sensistica, tanto il motivo della pagina bianca quanto quello della cera non ancora ...
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Etica
Carlo Augusto Viano
sommario: 1. La crisi della morale. 2. La ricostruzione dell'etica. 3. Il linguaggio dell'etica. 4. La revisione dell'utilitarismo. 5. Dal mercato ai diritti. 6. La morale [...] ai quali esso si costituisce. Nell'etica tradizionale - quella di Platone e di Aristotele, ma anche degli epicurei e degli stoici, come dei teologi cristiani - si riteneva che le azioni umane si determinassero in base a ‛mezzi' e ‛fini': gli uomini ...
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phronesis
Traslitt. del gr. φρόνησις «saggezza», ossia quella forma di conoscenza che è capace di indirizzare la scelta. Pur usando i termini φρόνησις e σοφία con significati simili, già Platone si mostra [...] sia nei suoi rapporti con gli altri membri della Città (Etica Nicomachea, VI, 5; VI, 8 e VI, 9). Anche tra gli stoici si conserva la caratterizzazione della ph. come sapere pratico: essa è scienza delle azioni da compiersi e da evitarsi (I frammenti ...
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PEDAGOGIA
Ernesto Codignola
(gr. παιδαγωγία).
La pedagogia greca. - La riflessione scientifica sul problema dell'educazione si sveglia in Grecia coi sofisti, con i quali s'inizia propriamente il pensiero [...] 'ordine della realtà, subordinando l'impulso alla ragione, che lo identifica in certo modo con Dio. Questo significa per lo stoico "vivere secondo natura", che è cosa ben diversa dall'analogo principio del cinico, per il quale la natura si identifica ...
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perfezione
Nozione ricorrente nelle fonti ebraiche e nelle fonti filosofiche greche: per es., in Esodo, 33 la p. divina, espressa come tuvo (lett. «il Suo bene»), coincide con tredici attributi morali, [...] ) la virtù è τελείωσις τις («forma di perfezione») che permette di raggiungere ταγαϑόν καί τό ἄριστον («il sommo bene»). Per gli stoici uomo perfetto è colui che possiede tutte le virtù. Nel cristianesimo la p. è interpretata alla luce della dottrina ...
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INTERNAZIONALE e internazionalismo
Rodolfo Mondolfo
Nel senso più generale questi termini qualificano tutte le relazioni o tendenze ideali o pratiche, che stringano forze individuali o collettive in [...] e Barbari; e si concreta nelle rivendicazioni della natura, dell'ἄγραϕος νόμος e del cosmopolitismo di sofisti, cinici e stoici. Ma con il cristianesimo l'idea di umanità si ravviva nell'affermazione della fratellanza fra gli uomini, tutti figli di ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...