Amore verso il prossimo, come disposizione d’animo e come sforzo operoso di un individuo o anche di gruppi sociali a promuovere la felicità e il benessere degli altri.
Il termine appare in Grecia originariamente [...] fino a indicare un atteggiamento benevolo nei confronti dei sudditi. Tale atteggiamento, non privo dell’influsso delle dottrine stoiche, è poi caratteristico della politica ‘filantropica’ di alcuni imperatori romani del 1° e 2° secolo.
La f. moderna ...
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Pensatore greco (n. 185 circa - m. 110 circa a. C.). Scolaro di Diogene di Seleucia, è il principale rappresentante (insieme a Posidonio che fu suo scolaro) di quello stoicismo eclettico che va sotto il [...] il pensiero di P., specialmente per quel che concerne l'ideale della costituzione mista), contribuendo alla diffusione delle concezioni stoiche presso i Romani. Anche la cultura filosofica di Cicerone deriva in larga misura da lui e dal suo scolaro ...
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Grammatico che fiorì nella seconda metà del sec. I a. C., in Roma, dove svolse la sua attività con notevole influsso sui contemporanei (Varrone) specialmente nelle questioni più vive che allora si agitavano [...] nella derivazione: di qui l'importanza degli studî etimologici, che egli seguiva, forse con tendenza alle teorie stoiche delle primitive radici monosillabiche, della distinzione fra radice e suffissi, ecc. Pare che nelle sue ricerche abbia tentato ...
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dovere
La nozione di dovere è stata elaborata originariamente dagli stoici, che intesero con essa ogni comportamento, dell’uomo come di altri esseri viventi, assunto in conformità al dettato della ragione, [...] genitori, i fratelli, la patria, e andare d’accordo con gli amici. Cicerone, nel De officiis, ha trasmesso le dottrine stoiche al mondo romano e ha dato una trattazione completa dei doveri dell’uomo, che fa coincidere con l’adempimento delle quattro ...
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Poeta didattico latino, in massima parte traduttore dal greco, vissuto nel sec. IV d. C. In un'iscrizione metrica dedicatoria alla dea Nortia (specie di Fortuna etrusca) si dichiara nato a Bolsena (lare [...] onesto, marito e padre felice. Quell'iscrizione lo mostra anche tenace pagano e, per la credenza nel fato, aderente alle idee stoiche. Possediamo di lui un poemetto astronomico e due geografici, oltre a un carme di 31 esametri in cui prega l'amico ...
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Filosofo platonico greco, che visse a Smirne durante il regno di Antonino Pio e fu maestro di Galeno. È autore di un Prologo ai dialoghi di Platone (Εἰσαγωγὴ εἰ τοῦ Πλάτωνος βίβλπν Αλβίνου πρόλογος), il [...] abbiamo di questo Alcinoo, e perché il Prologo e lo scritto menzionato concordano nella forma e nel contenuto: idee platoniche, peripatetiche e stoiche con accenni neoplatonici.
Bibl.: Freudenthal, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, coll. 1314-15. ...
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Apologeta cristiano (Atene 150 - Cesarea Marittima tra il 211 e il 215); viaggiò in giovinezza, stabilendosi infine ad Alessandria, dove fu (dal 190) presbitero. Durante la persecuzione di Settimio Severo [...] " di Dio. Scritti di C.: Protreptico ai Greci, critica della religione e della mitologia pagana con argomenti d'intonazione stoica o di origine giudaica; il Pedagogo, in cui si affronta il vero problema della formazione del cristiano che unisce ...
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IERACE (‛Ιέραξ, Hierax)
Guido Calogero
Filosofo greco, a noi noto per gli estratti di un suo scritto Intorno alla giustizia (Ηερὶ δικαιοσύνης) accolti da Stobeo nel suo Florilegio, e dai quali risulta [...] consona anche allo stoicismo, e quindi cara al medio platonismo, che da una parte conciliava ecletticamente dottrine accademiche e stoiche e dall'altra aspirava a una riconquista dell'originaria ortodossia platonica, contro la Stoa e il Peripato. E ...
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Enneadi
(’Εννεάδες) Opera in cui sono raccolti 54 scritti di Plotino ordinati secondo consonanze tematiche da Porfirio, fra il 300 e il 305. Gli scritti sono disposti, in base a presupposti pitagorici, [...] e intelligenza. La terza e. tratta del destino, della provvidenza (πρόνοια), del tempo e dell’eternità. Contro le tesi stoiche, Plotino sostiene che l’anima, svincolata dal corpo, è libera dalla causalità «esterna» e può seguire la ragione, ossia ...
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Filosofo della scuola accademica, vissuto tra la fine del secondo e il principio del primo secolo a. C., e morto nel 68 o 67. Fu scolaro, in Atene, dell'accademico Filone di Larissa, alla cui posizione [...] sostanzialmente: ed egli tende soprattutto a scoprire anche nei sistemi precedenti le concezioni stoiche, alle quali (salvo divergenze, quale per es. la considerazione della "virtù" stoica come capace di produrre una "vita beata ma non "la vita più ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...