Originariamente significava "modo di passare il tempo", quindi "trattenimento, conversazione": da questo significato facilmente la parola passò ad indicare in particolare quelle conversazioni, quei discorsi [...] coi popolani e usava il loro linguaggio. La scuola cinica ne seguì l'esempio e lo stesso indirizzo seguì la scuola stoica. Frutto ne sono, secondo il temperamento degli artisti, la satira che riproduce l'umore, lo spirito popolare, e la diatriba che ...
Leggi Tutto
Di umile origine secondo alcuni, rampollo dei Seleucidi regnanti in Siria e figlio di Antioco IV secondo altri, il giovane Bala, che viveva in Smirne, da Attalo II di Pergamo fu sollevato al grado di pretendente [...] figlia di Tolomeo Filometore. La sua vita come sovrano non fu molto esemplare; pur mostrando d'interessarsi alla filosofia stoica, pare indulgesse di soverchio ai piaceri e agli svaghi, abbandonando le cure del governo ai favoriti, che gli alienarono ...
Leggi Tutto
Il più importante dei retori di questo nome, da non confondere, come spesso fu confuso, né con i suoi due o tre omonimi, né con Ermagora di Amfipoli, filosofo stoico del sec. III a. C.: Quintiliano lo [...] grande difficoltà, ricostruire l'opera di E. Innegabile è l'influsso su di lui della dialettica filosofica, specialmente stoica.
Bibl.: Radermacher, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VIII, coll. 692-695; Christ-Schmid-Stählin, Gesch. d. griech. Litt ...
Leggi Tutto
verita, tavola di
verità, tavola di metodo semantico della logica proposizionale (→ enunciati, linguaggio degli) per determinare il valore di verità («vero» V oppure «falso» F) di un enunciato composto [...] dei suoi costituenti, è una → contraddizione e risulterà falso in ogni interpretazione.
Le tavole di verità risalgono alla logica stoica e megarica, ma la loro prima esplicita descrizione ed elaborazione è opera di Ch.S. Peirce (1880); esse sono ...
Leggi Tutto
Uno degli uccisori di Cesare (85-42 a. C.); ebbe un'elevata educazione retorica e filosofica, che affinò ad Atene; la sua formazione politica risale allo zio Catone Uticense, che lo allevò partigiano dell'oligarchia [...] uccidere. Fu scrittore di opere di filosofia morale: De virtute, De officiis, De patientia (di tendenza accademica e stoica), ora perdute. Con Cassio, B. fu giudicato parricida dai partigiani del nuovo regime, esaltato invece dall'aristocrazia fedele ...
Leggi Tutto
Scienza greco-romana. Galeno
Mario Vegetti
Galeno
L'eccezione Galeno
Galeno rappresenta senza dubbio, e per molti motivi, un caso eccezionale nel panorama intellettuale e scientifico del II sec. d.C.; [...] usu partium, IV, 15, in: K III 315 segg.). L'oltranzismo teleologico e provvidenzialistico di Galeno (di chiara matrice stoica), non si ferma neppure di fronte a un fenomeno come la crescita dei peli, che Aristotele aveva attribuito all'inerzialità ...
Leggi Tutto
Storico greco (n. 200 circa - m. 120 circa a. C.). Venuto a Roma come ostaggio nel 168, legatosi quindi col circolo degli Scipioni, poi, dopo il 146, fu designato da Roma a provvedere all'assetto della [...] democrazia (tribunato della plebe), secondo l'ideale peripatetico, ora invece considerata soggetta a degenerare, secondo la dottrina stoica, dal reggimento degli ottimati a quello dei plebei. Queste incongruenze e questo mutamento di opinioni sono da ...
Leggi Tutto
Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] e intelletto) deriva il mondo spirituale e il mondo sensibile: mediatore per eccellenza è il logos, concetto tratto dalla filosofia platonico-stoica e personificato da F. che ne ritrova il motivo in tutta la Tōrāh; il logos è il mondo archetipo, il ...
Leggi Tutto
IEROCLE (‛Ιερολῆς, Hierŏcles) il Neoplatonico
Guido Calogero
Filosofo della scuola neoplatonica di Alessandria, dove insegnò dal 420 circa d. C. in poi. Sembra che sia stato scolaro di Plutarco di Atene.
Il [...] modificazioni arrecate da I. alla dottrina platonica della creazione come operata dal demiurgo su una preesistente materia, e a quella stoica del fato predeterminame tutto: secondo I., la creazione è da concepire come avvenuta ex nihilo, e il fato va ...
Leggi Tutto
Vives, Juan Luis
Umanista, teologo e pedagogista spagnolo (Valencia 1492 - Bruges 1540). Dopo lo studio delle lettere a Parigi, divenne prof. nelle univv. di Lovanio e di Oxford (1523). Caduto in disgrazia [...] che è una via alla verità se guidata dalla retta ragione in cui esistono le anticipazioni della verità (secondo una suggestione stoica legata al platonismo e all’agostinismo di V.): fine del sapere è una sapienza in cui la filosofia si unisce alla ...
Leggi Tutto
stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...