L’iperbato (dal gr. yperbatón «trasposto», in lat. transgressio «superamento») è una figura retorica che consiste nell’inserire tra due o più parole collegate sintatticamente uno o più segmenti di discorso, [...] brevi; ➔ ritmo).
Per questa ragione vi è stato chi (Curtius 1992: 305) ha parlato dell’iperbato come di un latinismo stilistico e lo ha riconosciuto come figura poetica e non prosastica, fondamentale a partire dal Cinquecento e in grado di innestare ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] es. il De verborum significatione di Verrio Flacco, l’Appendix Probi ecc.); gli scritti letterari che, per esigenze stilistiche, volutamente si adeguano alla lingua popolare come la commedia, l’epigramma, l’epistolografia più occasionale, la satira e ...
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La storia del parlato filmico è intimamente legata, fin dai primordi del cinema sonoro, alla pratica del doppiaggio. La lingua doppiata, che è forse, indipendentemente dalla qualità dei risultati ottenuti, [...] (contro l’infrazione dell’unità voce-volto dell’interprete), la pratica del doppiaggio ha provocato reazioni di carattere stilistico, contro errori e imprecisioni di traduzione. Un osservatore non meno precoce che attento osservava, già nel 1936:
La ...
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La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] risorta”, in I colloqui, II, vv. 95-96)
In altri poeti la figura risponde alle più diverse esigenze stilistiche variando lo schematismo di richiamo morfologico e quindi la forza complessiva nelle diverse tessiture discorsive, come mostrano gli esempi ...
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Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] contrappunto all’iperparlato di tanto altro cinema, perlopiù generazionale e comico (Troisi, Moretti, Verdone). Anche nei livelli stilistici l’escursione è massima, finanche negli stessi autori: si va da raffinate soluzioni letterarie (Il principe di ...
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In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] compositivi, decorativi o studi di particolari. Nel tardo Medioevo essi furono un importante veicolo di trasmissione delle novità stilistiche e tecniche del gotico e poi del realismo del Trecento e del primo Quattrocento. Con le accademie del tardo ...
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In linguistica, mezzo morfologico molto usato, che può consistere nella ripetizione della parola (it. piano piano), o in quella della radice più o meno mutilata (lat. mur-mur-are) o della prima consonante [...] r. può essere impedito: da una pausa; da un allungamento della vocale precedente (che può esser giustificato da ragioni stilistiche); da un forte dislivello di tono musicale. Tenuto conto di tutte queste condizioni, si può dire che, in pratica, per ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] per via delle divise delle squadre di calcio: la squadra nerazzurra, i rosanero) sulla lingua comune e restano alternative stilistiche all’interno della speciale storia della poesia o del romanzo (Mengaldo 1990).
Nel corso del XX secolo, lo spazio ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] non da un prosatore creativo, ma da un saggista, Giosue Carducci. Sono in gioco non solo due diversi gusti stilistici, bensì una diversa individuazione dei destinatari della cultura e una differente percezione della società; e sono due modelli che ...
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ITALIA (XIX, p. 693; App. I, p. 742; App. II, 11, p. 72)
Mario Cataudella
Giuseppe de Meo
Giovanni Spadolini
Ignazio Baldelli
Alessandra Briganti
Fortunato Bellonzi
Carlo Melograni
Confini. - Con [...] i baffi maschi, citati in Altieri-Biagi), e la violenza verbale futuristica premettono ai più concreti risultati linguistici e stilistici della poesia dell'ultimo mezzo secolo, che tende, nel suo complesso, a immettere la realtà quotidiana, scarna ed ...
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stilista
s. m. e f. [der. di stile] (pl. m. -i). – 1. Chi cura in modo particolare, e talvolta eccessivo, lo stile, gli elementi e i fattori stilistici, in letteratura, nelle arti figurative, nella musica e anche nello sport: D’Annunzio fu...
stilistica
stilìstica s. f. [dal ted. Stilistik, der. di Stil «stile»]. – 1. a. Lo studio dello stile, delle forme dell’espressione e dell’attività letteraria: la s. antica (la s. greca, latina, ecc.), medievale, rinascimentale, caratterizzate...