FORCELLINI, Egidio
Gerardo Bianco
Nacque a Fener, oggi frazione di Alano di Piave (Belluno), il 26 ag. 1688 (Dal Zotto, p. 171) da Bernardino e da Maddalena Elisabetta Girolamo, agricoltori di modeste, [...] I. Facciolati, prefetto degli studi del senùnario, già autorevole latinista e immerso in accese discussioni, dalle problematiche stilistiche a quelle sulla "emendatio, ope ingenii" di lezioni dubbie, trasmesse dai codici. Ma il tema centrale, oggetto ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] – era già ben noto agli scrittori latini della classicità (Tito Livio, Cicerone, Catone), che ne facevano uso per ragioni stilistiche, e fu spesso utilizzato anche dagli autori italiani del Trecento:
(5) Calandrino, se la prima gli era paruta amara ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] dell’esemplarità della letteratura e dell’arte classiche e dalla correlativa formulazione di canoni (di autori) e norme (retoriche, stilistiche, ecc.) di riferimento per lo studio, l’imitazione e la riproduzione dei modelli greci e latini (Levi 1949 ...
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Tra tutti i tipi di comunicazione audiovisiva e trasmessa (➔ lingua e media), il più rappresentativo è quello televisivo, per la numerosità degli utenti, gli investimenti che comporta e la ricaduta sulla [...] , a partire dagli anni Ottanta, che incoraggiò l’ingresso, nel piccolo schermo, di molte varietà regionali e stilistiche. Con la parziale eccezione del telegiornale (tra i contenitori televisivi, quello forse meno soggetto all’evoluzione linguistica ...
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MELCHIORI, Giorgio
Piero Boitani
Anglista, nato a Roma il 19 agosto 1920. Dopo la laurea in lettere con M. Praz e P. Toesca, ha insegnato letteratura inglese nelle università di Roma e Torino, e condiretto [...] James, da Eliot a Joyce, Ch. Fry, H. Green e D. Thomas), in cui consapevolezza critica, percezione delle correnti stilistiche e precisione dell'analisi si fondono per sostanziare la tesi della natura neo-barocca e ''funambolica'' del modernismo; The ...
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Il linguaggio giuridico-amministrativo è il linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) di cui sono tipicamente costituiti i testi prodotti in campo giuridico: testi normativi, come leggi, decreti, [...] a un inventario comune di termini tecnici o parole specifiche, costrutti sintattici, configurazioni argomentative, preferenze stilistiche e di registro; ma ci sono anche particolarità relative ‘orizzontalmente’ ai suoi diversi sottosettori e ...
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In ogni ricerca, l’interpretazione di fatti (o di personaggi ecc.) basata sull’esame di testi, documenti o su notizie storiche.
Definizioni
Il termine f., inteso nel mondo greco e latino come amore della [...] Inoltre, la f. cerca di interpretare i testi ricostruiti, facendo tesoro delle necessarie cognizioni linguistiche, metriche, stilistiche e di quelle storiche, allo scopo di rivivere la scrittura nelle medesime condizioni culturali del suo autore; d ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] in termini di mimesi dialettale. In relazione al Decameron, un parallelo sviluppo sarebbe documentato dall’articolata evoluzione stilistica che separa due diverse e successive redazioni (secondo Branca 1997; Branca 1998; Branca 2002), con la prima ...
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L’espressione variante combinatoria indica, fra le possibili realizzazioni di un fonema (➔ allofoni), quelle determinate dal contesto, che cioè dipendono dall’intorno fonetico in cui compaiono e sono quindi [...] e dell’Umbria: [ʈɽ]e, tre (cfr. Canepari 19863; ➔ Palermo, italiano di).
Le varianti libere, geografiche e stilistiche, così come quelle combinatorie, possono avere un’importante funzione sociolinguistica. Fu Labov (1971: 432-437) il primo a ...
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Melchiorre Cesarotti (Padova, 1730 - Selvazzano, presso Padova, 1808) fu uno dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo italiano in campo linguistico. Nacque e studiò a Padova, dove divenne insegnante [...] e misteriosa) furono trattati da Cesarotti con un linguaggio classicheggiante, ma aperto a novità stilistiche e lessicali. Tra gli elementi stilistici di gusto classicistico presenti nella traduzione si possono citare le inversioni sintattiche, le ...
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stilista
s. m. e f. [der. di stile] (pl. m. -i). – 1. Chi cura in modo particolare, e talvolta eccessivo, lo stile, gli elementi e i fattori stilistici, in letteratura, nelle arti figurative, nella musica e anche nello sport: D’Annunzio fu...
stilistica
stilìstica s. f. [dal ted. Stilistik, der. di Stil «stile»]. – 1. a. Lo studio dello stile, delle forme dell’espressione e dell’attività letteraria: la s. antica (la s. greca, latina, ecc.), medievale, rinascimentale, caratterizzate...