Poeta latino (n. Napoli 45 d. C. circa - m. forse 96); figlio di un grammatico e maestro di retorica, partecipò presto alle gare poetiche in voga al suo tempo; venuto a Roma, alla corte di Domiziano, fu tra i più attivi poeti cortigiani. Vittorioso nell'agone albano (forse 90), con un carme sulle vittorie germaniche e daciche di Domiziano, fu invece vinto nel certame capitolino (forse 94). Tornato ...
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Poeta latino, gallo insubre di origine, forse di Milano (n. 230 a. C. circa - m. 166 a. C. circa). Prima schiavo e poi liberato da un Cecilio, visse, secondo notizie non ben chiare, in contubernio con Ennio. Scrisse palliate imitando Menandro, ma senza usare della contaminatio. Dapprima piacque poco, poi fu più apprezzato, anche per l'opera del capocomico Lucio Ambivio. Restano di lui meno di 300 versi ...
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Generale dei Sanniti (sec. 4º a. C.) durante la seconda guerra sannitica; fu vinto e fatto prigioniero dai Romani presso Boviano (305). ...
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Console nel 159 d. C., fu in seguito legato in Dacia, nella Mesia Superiore, in Britannia, in Cappadocia; vinse sotto Lucio Vero i Parti e conquistò (163 circa) Artaxata. ...
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Grammatico e maestro di retorica in Gallia nell'età di Claudio (41-54 d. C.). Per confusione, dovuta a s. Girolamo, nel Medioevo fu identificato col poeta epico P. Papinio Stazio. Nell'errore incorrono [...] anche Boccaccio e Dante (Purg. XXI, 89), che dicono il poeta "tolosano", confondendolo col grammatico ...
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Cavaliere romano accusato dalla madre, Sassia, di aver avvelenato il patrigno, Stazio Albio Oppianico, a sua volta in precedenza condannato (nel 74 a. C.) per tentato veneficio del figliastro, dopo un [...] processo svoltosi forse in maniera irregolare; C. A. fu difeso con successo (nel 66) da Cicerone, che impostò abilmente l'orazione sul tema della corruzione dei giudici nel processo ad Oppianico, lasciando ...
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Erudito e umanista tedesco (Küstrin 1587 - Lipsia 1658). Oltre a curare le edizioni di Claudiano, Rutilio e Stazio, raccolse le sue annotazioni di cultura classica in uno zibaldone dal titolo Adversaria, [...] di 180 libri, di cui egli stesso pubblicò 60 libri. Si occupò inoltre di problemi teologici (Soliloquia rerum divinarum, 1625 e 1655), e si esercitò anche nella poesia (Juvenilia silvarum, sermonum, elegiarum, ...
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Poeta latino (sec. 3º-2º a. C.) di palliate; ricordato da Varrone prima di Attilio e di Cecilio Stazio per l'abilità nel rendere il pathos; e Volcacio Sedigito gli dà nel suo canone l'8º posto, fra Turpilio [...] e Luscio Lanuvino. Si hanno solo due frammenti, conservati da Cicerone ...
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Famoso attore romano (prima metà del 2º sec. a. C.); è noto per aver recitato con fortuna le commedie di Cecilio Stazio e aver portato al successo anche le commedie di Terenzio tra cui l'Hecyra alla sua [...] terza rappresentazione (160 a. C.) ...
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Benedettina (n. 935 circa - m. forse dopo il 973). Nel convento di Gandersheim, nella Germania nord-occidentale, si dedicò, oltre che alle pratiche religiose del suo ordine, alla lettura dei classici (Virgilio, [...] Stazio, Ovidio, Prudenzio, Boezio e soprattutto Terenzio). Di questa formazione sono chiara testimonianza i suoi numerosi componimenti poetici, fatti conoscere dall'umanista C. Celtis che li pubblicò nel 1501: sono un ciclo di leggende a carattere ...
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stazio
stàzio s. m. [dal lat. statio (-onis), cfr. stazzo e stazione]. – 1. ant. Luogo di dimora e di soggiorno. 2. A Venezia, il punto dove stazionano le gondole.
soma1
sòma1 s. f. [lat. tardo sagma, sauma, dal gr. σάγμα -ατος «carico, basto»; cfr. salma]. – 1. a. Il carico che portano sul dorso cavalli, muli, asini e altre bestie da trasporto: mettere, levare la s. ai muli, all’asino; [i cammelli]...