VISCONTI, Gaspare Ambrogio.
Edoardo Rossetti
– Figlio dell’aristocratico Gaspare di Pietro e di Margherita Alciati (di Ambrogio, gentiluomo dedito alla mercatura, e di Anna Rusca), nacque probabilmente [...] -pastorale. L’opera si apre con un’ostentata dichiarazione di milanesità: a parlare nel prologo è lo stesso Cecilio Stazio del quale si sottolineano appunto le antiche origini milanesi. Non manca sul finale una lode elegantemente composta e dedicata ...
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perdere
Domenico Consoli
Come il latino perdere, il verbo ha in D. il significato primario di " mandare in rovina ", " corrompere ", nel senso spirituale di " dannare ", ravvisabile sotto il velo della [...] de le cose e de la patria perduta (Cv III XI 16), che si connette al mito di Isifile (v.) e traduce un verso di Stazio: " o rerum et patriae solamen ademptae " (Theb. V 609); se loco m'è tolto più caro, / io non perdessi li altri per miei carmi (Pd ...
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oïl
Pier Vincenzo Mengaldo
L'avverbio affermativo francese antico (in francese moderno oui: 〈 hoc ille [fecit] >), assente nell'italiano di D., compare varie volte nel De vulg. Eloquentia. Una prima [...] ab aetatis nostrae memoria remota ", e per D. sono ‛ storie ' le Deche di Livio, ma anche i poemi di Virgilio (Eneide) e di Stazio (Tebaide); cfr. Cv IV V 11, XXV 6, XXVI 9. Perciò ystoriae indicherà opere come la Biblia, ecc., non certo le favole ...
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D'AMELIO, Mariano
Vincenzo Clemente
Nacque a Napoli il 4 nov. 1871 da Camillo e da Luisa Manganelli. Laureatosi in giurisprudenza a Napoli entrò nella magistratura come uditore nel 1893. Esordì come [...] 'attività di giurista, è ricordato per ampiezza d'interessi culturali. Delle sue lecturae Dantis si ricordano una conferenza su Stazio, fondata sul quinto girone del Purgatorio, e un'altra su Giustiniano, sul sesto canto del Paradiso.
Un elenco dei ...
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GHERARDO di Giovanni di Miniato
Ebe Antetomaso
Nacque a Firenze nel 1445 o 1446 da Nanni di Miniato di Gherardo, detto Fora, "scharpellatore", e da Domenica, figlia di Bartolomeo, calzolaio.
La data [...] bello punico di Livio, eseguito nel 1479 per Ferdinando d'Aragona, della Biblioteca universitaria di Valencia; l'Achilleide di Stazio (oggi ms. 712 della Biblioteca Riccardiana di Firenze; Garzelli, 1985); una copia delle Favole di Esopo (ms. Spencer ...
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muovere
Bruno Bernabei
Per la morfologia, si rileva un uso assai frequente di forme non dittongate accentate sulla radice, per probabile influenza latina e lirico-siciliana. Con non meno di trecento [...] 12. All'opposto, sono da notare espressioni del tipo mosser le labbra mie un poco a riso (Pg IV 122) e Queste parole Stazio mover fenno / un poco a riso (XXII 25), entrambe col valore di " indurre al sorriso ".
Assai spesso m. è usato quale verbo ...
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SURIAN, Michele.
Giuseppe Trebbi
– Nacque a Venezia il 15 maggio 1519, figlio primogenito del patrizio veneziano Antonio q. Michele e di Suordamore Contarini di Angelo q. Maffeo. Ebbe tre fratelli, [...] luglio 1574, dopo una settimana di febbre, nella sua abitazione di S. Giacomo all’Orio, oggi nota come palazzo Priuli Stazio. Fu sepolto nella chiesa di S. Servolo, nell’omonima isola (Sansovino, 1581, c. 85v).
Opere. Relazioni: Relazione di Roma del ...
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GUGLIELMO Appulo
Francesco Panarelli
Le notizie biografiche riguardanti G. sono di una scarsità disarmante: i rari e non sempre chiari accenni provengono dalla sua unica opera nota: Gesta Roberti Wiscardi.
Per [...] ; e il parallelo viene ripreso in chiusura con l'aperto rimando a Virgilio, cantore di Ottaviano. Ovidio, Virgilio, Stazio e Lucano sembrano essere familiari a G., ma le loro citazioni non sono numerose, né particolarmente significative.
Non sembra ...
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DA PONTE, Ludovico (Ponticus Virunius)
Roberto Ricciardi
Nacque poco dopo il 1460 a Belluno da Giorgio, uomo d'arme della Repubblica di Venezia.
La testimonianza più antica della sua origine è fornita [...] (risale probabilmente al periodo milanese del D., dunque agli anni tra il 1490 e il 1500); il commento alle Silvae di Stazio, frutto delle pubbliche lezioni di Reggio (Bibl. Estense di Modena, Fondo Estense 677); il commento alle tragedie di Seneca e ...
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cosa
Domenico Consoli
La parola è di uso frequentissimo in tutte le opere dantesche: appare infatti 461 volte nel Convivio, 123 nella Commedia, 77 nella Vita Nuova, 22 nelle Rime, 21 nel Fiore e 2 nel [...] di sue cose (XXII 51): Cv I VIII 5, XI 20 (tre volte), III XI 16 (nella traduzione di un passo della Tebaide , di Stazio, dove Archimoro è detto " rerum et patriae solamen ademptae " [V 609]), XIII 11, IV I 2.
10. In numerosi casi la parola è vicaria ...
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stazio
stàzio s. m. [dal lat. statio (-onis), cfr. stazzo e stazione]. – 1. ant. Luogo di dimora e di soggiorno. 2. A Venezia, il punto dove stazionano le gondole.
soma1
sòma1 s. f. [lat. tardo sagma, sauma, dal gr. σάγμα -ατος «carico, basto»; cfr. salma]. – 1. a. Il carico che portano sul dorso cavalli, muli, asini e altre bestie da trasporto: mettere, levare la s. ai muli, all’asino; [i cammelli]...