tardo
Federigo Tollemache
Significa anzitutto " lento " e perciò si oppone a ‛ celere ', ‛ veloce ' (in alcuni passi viene espresso, per antitesi, l'aggettivo opposto) e si riferisce sia a esseri intelligenti [...] che a corpi celesti. È usato per lo più con valore predicativo. Cfr. Pg XXIV 8 [l'anima di Stazio] sen va sù forse più tarda che non farebbe; XXVI 16 O tu che vai, non per esser più tardo, / ma forse reverente, a li altri dopo; XXIX 129 dal canto di ...
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constare
Lucia Onder
. Nel significato di " coagulare " (tale verbo è usato come sinonimo nel verso precedente), " trasformare in materia consistente ", compare in Pg XXV 51 e [il sangue maschile], [...] [congiunto a quello femminile], comincia ad operare / coagulando prima, e poi avviva / ciò che per sua matera fé constare, dove Stazio spiega a D. la generazione del corpo.
L'idea del concepimento come coagulazione è in Aristotele (Gener. II 4 e 20 ...
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Tiresia
Manlio Pastore Stocchi
Mitico indovino di Tebe, appare nella tradizione antica - già attestata nell'Odissea (X 492 ss., XI 90 ss.) - come un " profeta glorioso ", cieco e saggio, testimone e [...] ; tuttavia merita osservazione il fatto che nel presentarlo al lettore D. non faccia riferimento al luogo del poema staziano che ne documentava le arti negromantiche ma ricordi la metamorfosi chiaramente ricondotta da Ovidio a un momento anteriore ...
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Artaxata
Antica capitale dell’Armenia, sulla riva sinistra dell’Arasse, fondata (189 a.C.) da Artaxia, su consiglio e direzione di Annibale. Distrutta da Corbulone (58 d.C.), fu ricostruita nel 66 da [...] Tiridate con il nome di Neroneia, che tuttavia fu usato per breve tempo. Fu definitivamente distrutta dal governatore di Cappadocia, M. Stazio Prisco, nel 163. ...
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LATTANZIO, Placido (o Celio Firmiano Lattanzio)
Marco Galdi
Scrittore latino che non va confuso col glossografo e grammatico Placido, né col padre della Chiesa Firmiano Lattanzio. Pare che sia vissuto [...] . IV, mentre altri lo assegnano al VI senza alcun valido argomento. È l'autore di un esteso commento alla Tebaide di Stazio, e si rivela in questo suo lavoro un pagano infuso di un misticismo tra neoplatonico e orientale.
Per il commento alla Tebaide ...
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Isifile
Clara Kraus
Personaggio mitologico. Figlia di Toante, re di Lemno, con un inganno salvò la vita al padre quando le donne lemnie uccisero tutti gli uomini dell'isola, colpevoli di trascuratezza [...] I. ad Archemoro quando lo trova morto nell'erba e lo prende tra le braccia, in Cv III XI 16 e sì come dice Stazio nel quinto del Thebaidos, quando Isifile dice ad Archimoro: " O consolazione de le cose e de la patria perduta, o onore del mio servigio ...
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Deifile
Clara Kraus
Tra i personaggi mitici femminili che Virgilio ricorda, come dimoranti con lui nel Limbo, grazie alle loro virtù, in Pg XXII 110 (Antigonè, Deïfile e Argia). Figlia di Adrasto argivo [...] a Tideo, uno dei sette che combatterono contro Tebe, e da lui ebbe un figlio, Diomede (cfr. Servio ad Aen. I 97). La ricorda Stazio in Theb. II 204 e 373.
In Cv IV XXV 8 Deifile è citata ancora una volta assieme alla sorella Argia come esempio di ...
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selvatico (salvatico)
È È usato col senso di " pertinente alla selva ", in Pg XXIX 5 come ninfe che si givan sole / per le salvatiche ombre... / [Matelda] si mosse contra 'l fiume. È
È detto di animale [...] che vive in libertà: Adrasto... vide... Tideo coverto d'un cuoio di porco selvatico (Cv IV XXV 6): cfr. Stazio Theb. I 488-490).
In senso figurato è riferito, come predicativo, al montanaro che si turba / ... e rimirando ammuta, / quando rozzo e ...
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Nome d'arte di varî pantomimi famosi nell'età imperiale: 1. Vissuto sotto Nerone (m. 67 d. C.). Schiavo di Domizia, zia paterna di Nerone, fu liberato dall'imperatore, che però in seguito, geloso della [...] scenica, lo fece giustiziare. 2. Favorito di Domiziano (m. 83 d. C.) alla corte del quale ebbe grande influenza. Per lui Stazio compose una fabula saltica, cioè un pantomimo, e l'Agaue, che fruttò al poeta tanto da salvarlo dall'indigenza. Fu amante ...
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Chirone
Giuseppe Izzi
Appare a D. non solo come il capo dei centauri che sono a guardia dei violenti, ma un capo diverso dai suoi soggetti. La tradizione che lo distacca dagli altri centauri, facendone [...] che la trovava illustrata ad esempio nei Fasti di Ovidio (dove C. è chiamato iustum... senem, V 384), ma, soprattutto, nell'Achilleide di Stazio, da lui ben conosciuta (cfr. Pg IX 34-39); sì che Virgilio, per caratterizzare a D. la figura di lui, gli ...
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stazio
stàzio s. m. [dal lat. statio (-onis), cfr. stazzo e stazione]. – 1. ant. Luogo di dimora e di soggiorno. 2. A Venezia, il punto dove stazionano le gondole.
soma1
sòma1 s. f. [lat. tardo sagma, sauma, dal gr. σάγμα -ατος «carico, basto»; cfr. salma]. – 1. a. Il carico che portano sul dorso cavalli, muli, asini e altre bestie da trasporto: mettere, levare la s. ai muli, all’asino; [i cammelli]...