Mauro Novelli
Franzen e i romanzi della natura violata
Sempre più spesso lettori, giornalisti e critici fanno ricorso al termine anglosassone ecofiction, un ombrello sotto il quale trovano riparo opere [...] Cinzia Scarpino in US Waste. Rifiuti e sprechi d’America (2011), si tratta di un motivo fondamentale nella cultura statunitense almeno dagli anni Novanta, quando uscì Underworld (1997) il capolavoro di Don DeLillo. Meno dibattuto, ultimamente, è un ...
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Cappuccetto rosso
Francesca Borruso
La fiaba dell'ingenuità e dell'innocenza
Cappuccetto rosso è una fiaba presente nel mondo occidentale in due versioni fra loro leggermente differenti: la versione [...] simbolo dell'innocenza e dell'ingenuità, che prima o poi può diventare vittima della malvagità e dell'astuzia.
Lo storico statunitense Robert Darnton, che ha esaminato le versioni nelle quali la fiaba era diffusa nelle campagne francesi nel 18° e 19 ...
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Cecchi, Alberto
Arnaldo Colasanti
Scrittore, commediografo e critico teatrale e cinematografico, nato a Roma l'11 ottobre 1895 e morto ivi il 18 novembre 1933. Fu una delle figure più rilevanti del [...] arco di gusto: se individuava in The crowd (1928; La folla) di King Vidor uno dei più alti esempi di cinema statunitense, percepiva ugualmente un modello di radicale esperienza umana (e già di sottintesa religiosità) in film come White shadows in the ...
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Opera narrativa, cinematografica ecc. il cui argomento è costituito da un delitto, o da una serie di delitti, e dalle indagini svolte da agenti di polizia o da investigatori privati. Nato in letteratura [...] del richiamo del p., nel suo ambito si è verificata la formazione di autori e produzioni al di là della tradizione statunitense (J. Woo, T. Kitano). La cinematografia francese, in particolare, vanta una ricca e solida attitudine al p. e soprattutto C ...
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Stato dell’America Centrale (Grandi Antille), che occupa la parte occidentale dell’isola di Hispaniola (v. fig.). Gli appartiene anche l’isola della Gonâve.
Nel 1790 vennero censiti nel paese, allora [...] senso operarono la Scuola di La Ronde (1898-1902), poi più apertamente D. Bellegarde, che riaffermò contro l’occupazione statunitense (1915-34) le affinità con la Francia; la Revue indigène (1927-29), che svolse una funzione di recupero dell’Africa ...
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Ragazzi, letteratura per
Emilio Varrà
Negli ultimi quindici anni del 20° sec. la l. per r. è stata protagonista in Italia di una grande trasformazione. A. Faeti (2001) utilizza il termine svolta per [...] , 1988, trad. it. 2000); la neozelandese M. Mahy (n. 1936: The haunting, 1982, trad. it. Occhi di gufo, 1997); lo statunitense J. Spinelli (n. 1941: Stargirl, 2000, trad. it. 2001); tra gli italiani, infine, B. Solinas Donghi (n. 1923: Le fiabe ...
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MANN, Klaus
P. Ch.
Scrittore tedesco, nato a Monaco il 18 novembre 1906, morto suicida a Cannes il 22 maggio 1949. Figlio di Thomas Mann (v.), crebbe nella raffinata atmosfera familiare satura di cultura, [...] del nazismo M., deciso antifascista, si recò in esilio, assumendo dapprima la cittadinanza ceca e poi quella statunitense; scrisse testi satirico-politici per il cabaret zurighese "Die Pfeffermühle" diretto dalla sorella Erika e continuato anche ...
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LODGE, David John
Rosario Portale
Scrittore inglese, nato a Londra il 28 gennaio 1935. Ha compiuto gli studi superiori alla St. Joseph's Academy e all'University College di Londra, e ha insegnato − [...] sconosciuta università di provincia dove il conservatorismo è la norma, e di un professore americano, docente in una famosa università statunitense (che è poi quella di Berkeley, dove L. ha insegnato nel 1969), ricca di fermenti e di contestazione, i ...
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Nicola Lagioia
I narratori e la finanza
Cambiamento nella letteratura come nell’economia. Molti autori di libri e film si sono occupati del neocapitalismo: da D.F. Wallace a Don DeLillo, da Stanley Kubrick [...] cambio di paradigma, a un certo punto compaiono non a caso delle finte banconote con sopra l’effigie proprio di Nixon). L’esempio statunitense sarà seguito via via da tutti gli altri paesi. Da quel momento reale e virtuale, il mondo e il suo doppio ...
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Filosofo, saggista e poeta spagnolo di lingua inglese (Madrid 1863 - Roma 1952). Dal 1872 visse negli USA, pur conservando la cittadinanza spagnola; nel 1889 si laureò alla Harvard University, dove poi [...] romantico sia all'egualitarismo democratico, al liberismo e al pragmatismo, espressioni tipiche del clima ideologico statunitense della sua epoca, nonostante una qualche ambivalenza, particolarmente manifesta nel suo unico romanzo, The last ...
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statunitense
statunitènse agg. e s. m. e f. – Degli Stati Uniti d’America: la confederazione s.; il governo federale s.; la politica, l’economia s.; come sost., abitante, nativo, originario degli Stati Uniti d’America.
pragmatismo (o prammatismo) s. m. [dall’ingl. pragmatism, der. del gr. πρᾶγμα -ατος «cosa, fatto»]. – 1. Termine introdotto dal filosofo statunitense Ch. S. Peirce (1839-1914) per caratterizzare la propria concezione analitica del linguaggio...