CAVALLI, Domenico Maria
Paolo Preto
Nato a Venezia negli ultimi anni del sec. XVII, seguì una normale carriera nelle magistrature della cancelleria ducale e nella diplomazia; dal 1721 al 1727 fu segretario [...] commesso nel 1742 di insistere col governo sardo per introdurre tra i due Stati più regolari rapporti diplomatici, resi difficili dalla mancanza di un rappresentante sabaudo a Venezia. Carlo Emanuele III, pur desiderando che in occasione delle nozze ...
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CACHERANO, Carlo
Angela Dillon Bussi
Nato da Giovanni Andrea di Moasca e Coassolo e da Violante Montafia poco prima della metà del sec. XVI, apparteneva ad una linea collaterale della famiglia Cacherano, [...] leggi gli consentì di percorrere la carriera di magistrato sabaudo, durante il regno di Carlo Emanuele I. Il . 1584. Morì negli ultimi mesi del 1592.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Torino, Sez. I, Lettere particolari, mazzo 13 Osa-Oze, 1591in 1592, ...
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Nizza
Città della Francia merid., sul Mediterraneo; capoluogo del dipartimento delle Alpi Marittime. Fondata dai coloni focei di Marsiglia come baluardo contro i liguri, per timore di questi si sottopose [...] momento la sua storia fu strettamente legata a quella del ducato sabaudo, di cui venne a costituire il primo sbocco al mare. punto più importante dell’accordo riguarda il peso dei singoli Stati membri nel Consiglio dei ministri; non si è invece ...
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ANGUISSOLA, Alessandro
Nicola Raponi
Nato a Piacenza intorno al 1560, compì come il padre, Fabrizio, studi giuridici e dal 1587 risulta iscritto all'albo dei dottori e giudici di Piacenza. Avvocato [...] . Nel 1061 lo troviamo improvvisamente a Torino come "consiliarius" di Carlo Emanuele I.
Come sia passato alla corte sabauda e quale sia stata la sua attività nei primi anni di permanenza a Torino non è noto. Forse ebbe qualche incarico di carattere ...
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BORROMEO, Giulio Cesare
Valerio Castronovo
Conte di Arona, secondo di questo nome, terzogenito di Renato I e di Ersilia Farnese, figlia naturale di Ottavio I duca di Parma, nacque il 19 marzo 1593.
Con [...] luglio 1630) dello zio cardinale Federico, da cui era già stato chiamato a precedergli nel marchesato d'Angera. Seguì, come in iniziata nel settembre 1635 contro l'esercito franco-sabaudo mossosi verso il Milanese al comando di Vittorio Amedeo ...
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Romano, Liborio
Uomo politico (Patù, Lecce, 1793 - ivi 1867). Dopo aver studiato giurisprudenza a Napoli, fu chiamato, giovanissimo, a insegnare Diritto civile e commerciale in quella stessa università. [...] di appartenere alla società segreta degli Ellenisti e dopo essere stato liberato si stabilì a Napoli dove esercitò la professione. di Cavour per favorire l’annessione di Napoli al Regno sabaudo, di fronte all’avanzata di Garibaldi invitò quest’ultimo ...
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Mazzoni, Giuseppe
Patriota (Prato 1808 - ivi 1880). Avvocato di principi repubblicani, fu molto attivo politicamente durante gli anni 1847-1849. Dopo aver collaborato nel 1847 all’«Alba», giornale dei [...] repubblicani, manifestò la sua opposizione all’annessione al Piemonte sabaudo. Attivo nella raccolta di fondi per la spedizione di vita intensificò la sua militanza nella massoneria, cui era stato iniziato a Marsiglia nel 1849, e nel 1871 divenne ...
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Thaon di Revel, Ottavio
Uomo politico (Torino 1803 - ivi 1868). Funzionario dell’Azienda delle Finanze del Regno sabaudo, nel 1844 divenne primo segretario di Stato per gli affari di Finanze e riuscì [...] che nel marzo 1848, quando divenne ministro delle Finanze, vi erano ben 90 milioni di avanzo nelle casse dello Stato. Nel dicembre 1848 tornò semplice deputato e tale rimase sino al gennaio 1861, quando fu nominato senatore. Consigliere comunale ...
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Della casa Savoia (o Casa Sabauda), la dinastia che ha regnato in Italia fino all’istituzione della Repubblica (1946). Per la storia dello Stato s. ➔ Savoia. ...
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trattenere
trattenére v. tr. [comp. di tra- e tenere] (coniug. come tenere). – 1. a. Far restare qualcuno, fare in modo che rimanga, che non se ne vada: il direttore mi ha trattenuto per oltre mezz’ora; mia cugina mi ha trattenuto a chiacchierare;...
scudo
s. m. [lat. scūtum e scūtus «scudo oblungo»]. – 1. a. Arma da difesa utilizzata un tempo a scopo bellico (è ancora in uso per tale scopo esclusivam. presso popoli primitivi) e attualmente dalle forze di polizia durante il servizio di...