Almoravidi
G. Ventrone Vassallo
Intorno alla metà del sec. 11°, un capo dei Ṣanhāja, nomadi berberi del Sahara, detti anche Mulaththamūn dal lithām, il velo che copriva i loro volti, dopo aver approfondito [...] sopravvissuti i monumenti più significativi riferibili a questa dinastia 'campione dell'Islam', in particolare nelle città di Fez e di Marrakech. In quest'ultima città è stato recentemente identificato un annesso alla moschea di 'Alī b. Yūsuf, oggi ...
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Cultura ebraica
Piero Morpurgo
Una valutazione della cultura ebraica e del suo rapporto con la produzione federiciana non può prescindere dalla profonda influenza che il mondo ebraico ebbe nel contesto [...] in mano all'autore senza aver subito la mediazione del mondo culturale islamico" (Sermoneta, Il neo-platonismo, 1980, p. 867), ed astri e la vita di Cristo; in merito Michele Scoto era stato titubante. Più netto e deciso fu Rolando da Cremona, per il ...
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L'Europa tardoantica e medievale. Gli Arabi
Maria Giovanna Stasolla
Gli arabi
Nell’ambito del patrimonio archeologico dell’Europa sono individuabili, con diversa rilevanza, le tracce di una presenza islamica [...] metà del XIV secolo, nei Balcani.
Quella che è stata definita “l’ultima grande migrazione semitica” portò gli Arabi, il termine muwallad designava i discendenti dei non Arabi convertiti all’Islam.
Se ancora per tutto il IX secolo il legame politico ...
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Aghlabidi
L. Golvin
Dinastia che governò in Ifrīqiya (od. Tunisia) nel sec. 9°, sotto la quale iniziò la conquista islamica della Sicilia.
Nell'anno 800 d.C. l'Ifrīqiya vide nascere la prima dinastia [...] islamica autoctona, avvenimento del quale ancora oggi non si è in grado di misurare l'importanza sul piano culturale; fino a quel momento infatti il paese era stato governato da alti funzionari che rappresentavano l'autorità centrale, personaggi dai ...
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migrazioni
Gli spostamenti, definitivi o temporanei, di gruppi di esseri viventi (uomini o animali) da un territorio a un altro, da una ad altra sede, determinati da ragioni varie, ma essenzialmente [...] e con figli; viceversa, i provenienti dal mondo islamico sono in maniera preponderante maschi, giovani e non sposati migratori dagli anni Ottanta e Novanta del 20° sec. sono stati caratterizzati da un buon livello di scolarizzazione di partenza; tutt’ ...
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Bari
GGiosuè Musca
All'inizio del sec. XIII la città di Bari, ancora largamente ruralizzata per la presenza di orti e giardini nel tessuto urbano, è caratterizzata da una struttura sociale articolata [...] appariva a Federico più coerente alle strutture di uno stato assolutistico di quanto potessero esserlo centri religiosi come la di Federico, tanto interessato ai rapporti con l'Oriente islamico: esso rimase lo strumento della vita mercantile di Bari, ...
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Damasco
Axel Havemann
Le generali condizioni di instabilità che caratterizzarono la Siria durante il sec. X fecero anche della città di Damasco ‒ dal 132 A.H./750 A.D. ridotta al rango di città di provincia [...] impadronì di Damasco (frattanto gli Ayyubidi del Cairo erano stati soppiantati dai mamelucchi). Fu l'ultimo della sua H./1118-1174), I-III, Damas 1967.
E. Sivan, L'Islam et la Croisade. Idéologie et propagande dans les réactions musulmanes aux ...
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SIRIA
AAxel Havemann
Dalla seconda metà del X sec. la Siria ‒ vale a dire la Grande Siria, che includeva la Palestina ‒ fu il punto di confluenza degli interessi politici di grandi potenze, dall'Impero [...] la supremazia in Siria dopo aver già conquistato l'oriente islamico (Iran e Iraq) e aver instaurato un dominio dinastico. Il loro traguardo iniziale era stato il rafforzamento dell'Islam sunnita e quindi del califfato abbaside, il cui nucleo ...
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Giancarlo Bosetti
Essere o non essere Charlie
L’attacco terroristico del 7 gennaio 2015 al giornale satirico ha prodotto un eccezionale momento di solidarietà globale contro la violenza ma anche riaperto [...] della moschea di Parigi, Dalil Boubakeur (un moderato sempre molto criticato dall’ala islamica fondamentalista), espressioni di un islam rispettoso della legalità dello Stato francese e antitetico allo jihadismo del Daesh.
La libertà che la Francia e ...
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ghetto
Elena Loewenthal
Il luogo simbolo della segregazione
Il ghetto è un episodio della storia del popolo ebraico, un lungo episodio durato più di cinquecento anni. Ma è anche qualcosa di più: è la [...] 'Europa cristiana, ma lo stesso avveniva all'interno del mondo islamico: in arabo la mellah è il nome che indica il quartiere differenza fra un quartiere ebraico, nei diversi nomi in cui è stato chiamato, e un ghetto vero e proprio? In un certo senso ...
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Stato islamico
s. m. Organizzazione politico-militare jihadista, attiva principalmente in Siria e in Iraq, con mire di espansionismo territoriale nel mondo arabo; in origine denominata Stato islamico della Siria e del Levante, è chiamata anche...
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...