Cinecittà
Riccardo Martelli
Complesso di teatri di posa fondato a Roma nel 1937. La sua creazione fu una delle tappe della politica di sostegno alla cinematografia avviata dal regime fascista all'inizio [...] , e C. entrò in uno statodi semiparalisi. L'8 settembre, data di Francis F. Coppola, Cliffhanger (1993) di Renny Harlin, The English patient (1996; Il paziente inglese) di Anthony Minghella, fino alla lavorazione di Gangs of NewYork (2002) di ...
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Film
Giorgio Tinazzi
Una fotografia degli anni Venti ritrae il regista Sergej M. Ejzenštejn mentre guarda controluce ‒ presumibilmente davanti a una moviola ‒ una pellicola, con delle forbici in mano. [...] la spinta a proporre strumenti di indagine appropriati. Non è stato tuttavia un cammino facile; dal 1973, 225, pp. 361-71).
H. Münsterberg, The photoplay: A psychological study, NewYork 1916 (trad. it. Film. Il cinema muto nel 1916, Parma 1980).
D. ...
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LEONE, Sergio
Valerio Caprara
Nacque a Roma il 3 genn. 1929 da Vincenzo, in arte Roberto Roberti, apprezzato e prolifico "direttore artistico" del cinema muto, e da Edvige Valcarenghi, attrice col nome [...] Nel 1953 il L. era stato aiuto di Bonnard per il divertente e di S. L., Milano 1984, e rist. 1997) e quella di F. Mininni (S. L., Firenze 1989). Per la biografia si può consultare: C. Frayling, S. L.: something to do with death, London-NewYork ...
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Oscar
Maurizio Porro
I primi anni
La storia dell'Academy Award, più noto come Oscar, il premio più ambito del cinema, inizia il 16 maggio 1929, quando il presidente dell'Academy of Motion Picture Arts [...] esclusi'). Dopo i nove O. che erano stati attribuiti a Gigi di Minnelli nell'edizione del 1958, proprio quello protagonista (1983).
Bibliografia
R. Osborne, 70 years of the Oscar , NewYork-London-Paris 1999; R. Casalini, M.G. Ligato, L'avventurosa ...
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Trasposizione
Antonio Costa
Fin dalle sue origini il cinema ha fatto ampio ricorso al repertorio di testi letterari (romanzi, drammi, commedie, fiabe), prima di tutto per trarne ispirazione, ma anche [...] per es. All the Vermeers in NewYork (1990; Tutti i Vermeer a NewYork) di Jon Jost, che può essere considerato una libera t. di alcuni passi di uno dei volumi di Proust, La prisonnière, senza che i titoli di testa ne facciano menzione (Costa 2002 ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] allo spettatore sia di ritrovare lo statodi onnipotenza del narcisismo infantile, sia inoltre di accedere a un . Žižek, Enjoy your symptom!: Jacques Lacan in Hollywood and out, NewYork 1992.
F. Casetti, Teorie del cinema. 1945-1990, Milano 1993 ...
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Sceneggiatura
Giuliana Muscio
Con il termine sceneggiatura (fr.: scénario; ingl.: screenplay o script; ted.: Drehbuch) viene designata in genere la costruzione della struttura narrativa del film, che [...] dei fatti e dei personaggi in uno statodi quiete; un primo colpo di scena avvia l'azione vera e propria di U. Barbaro, Roma 1932.
J.H. Lawson, Theory and technique of playwriting, NewYork 1936.
F. Marion, How to write and sell film stories, NewYork ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] causato dalla tragedia delle bombe atomiche lanciate dagli Stati Uniti su Hiroshima e Nagasaki, al termine della war, 1969, Oh! Che bella guerra, di Richard Attenborough).
Bibliografia
N. Kagan, The war film, NewYork 1974 (trad. it. Milano 1978).
T ...
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GUGLIELMI, Rodolfo Pietro (in arte Rodolfo Valentino)
Paola Cristalli
Nacque a Castellaneta, presso Taranto, il 6 maggio 1895 da Giovanni e da Gabriella Barbin.
Il padre, ex capitano di cavalleria, esercitava [...] sarebbero stati parte d'un nuovo alfabeto seduttivo, e a cui il G. lasciava tutta un'eredità di sguardi e movimenti e allusioni.
Il 23 ag. 1926, a poche settimane dall'uscita del film, il G. moriva di peritonite acuta a NewYork, dopo sette giorni di ...
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Testimonianze - Marlon Brando
Edoardo Albinati
Marlon Brando
Il Novecento ha declinato una quantità di tipi umani molto diversi tra loro e tutti raffigurati con la massima nettezza di profilo nel cinema. [...] di meglio che esclamare: "Ehi, ma è molto più pesante di quel che credevo!" e poi si perde la statuetta. Vive a NewYork in compagnia di dove l'autocaricatura del maschio che egli era stato è di una sottigliezza dolorosa assoluta; o la grande prova ...
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first gentleman (First Gentleman) loc.s.le m. In tono prevalentemente scherz., il consorte di una donna eletta capo dello Stato o del Governo. ◆ La rivista Life l'ha chiamata «madame presidente», ironizzando sul fatto che, se fosse eletta, toccherebbe...
ghostare v. tr. Interrompere all’improvviso e senza dare alcuna spiegazione ogni tipo di relazione con una persona, facendo in modo di non essere più rintracciabile; fare ghosting. | In senso più generico, ignorare chiamate, messaggi e altre...