Filosofo statunitense (Baltimora 1921 - Lexington, Massachusetts, 2002). Ha svolto un ruolo importante nel dibattito filosofico-politico degli anni Settanta del Novecento. In contrasto con le dottrine [...] Kant. Tale teoria si fonda sul presupposto della scelta razionale, da parte di ciascun membro di un ipotetico «statodinatura», dei principi cui dovrebbero conformarsi le istituzioni per essere considerate giuste.
Vita
Ha iniziato la sua carriera ...
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Filosofo greco del sec. 4º a. C. È stato il rappresentante tipico di quella regola di vita, che era nata da taluni aspetti dell'atteggiamento pratico di Socrate, che insegnava a contentarsi del più misero [...] da cui "cinismo". Secondo la tradizione antica, D. sarebbe stato scolaro di Antistene, del quale peraltro avrebbe elaborato le dottrine in quattro punti: estensione dello statodinatura ai rapporti tra i due sessi; proclamazione della civitas mundi ...
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Diritto
D. nel diritto dell'Unione Europea È una delle fonti derivate del diritto dell’Unione Europea (UE), insieme alle direttive e ai regolamenti (art. 288 del Trattato sul funzionamento dell’UE). [...]
Se si indica con Δ = {δ} l’insieme delle possibili d., con Θ = {ϑ} l’insieme delle circostanze (dette ‘statidinatura’) estranee a colui che decide e capaci di determinare con esattezza le conseguenze della d. prescelta, con Lδ (ϑ) (detta ‘funzione ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] 63) non turba.
1768: la Repubblica di Genova vende alla Francia la Corsica, da tempo in statodi endemica rivolta contro il dominio genovese: insurrezione ; dall’altra a combattere gli scioperi dinatura politica in nome della tutela dell’ordine ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] critica della facoltà di conoscere. Il torto di queste metafisiche è stato quello di essersi avventurate nel quelle esperienze. La logica e le f. della natura e dello spirito sono appunto il risultato di queste elaborazioni. Ed è questo che dà luogo ...
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In senso oggettivo, il complesso di norme giuridiche, che comandano o vietano determinati comportamenti ai soggetti che ne sono destinatari, in senso soggettivo, la facoltà o pretesa, tutelata dalla legge, [...] legibus): identificata la natura con la ragione universale immanente nelle cose, lo stoicismo ammise un solo d., un solo Stato, che comprendeva tutti gli uomini raccolti nella civitas omnium maxima, riaffermando con forza l’idea di una legge naturale ...
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In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica [...] tale rispetto in una forma più o meno profonda di ecologismo, che considera la natura stessa fornita di diritti e dotata dunque di un intrinseco valore morale. Non meno ampia è stata l’elaborazione di teorie volte a porre un limite a una condotta ...
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Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera [...] evoluzionista
Fin dal 19° sec. gli studi antropologici sono stati attratti dall’analisi dei fenomeni politici. Negli scrittori evoluzionisti d’epoca vittoriana problematiche dinatura politica erano costantemente presenti, sia pure in forme spesso ...
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Sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa composizione spettrale ( c. soggettivo) e la luce stessa ( c. oggettivo), costituita da radiazioni elettromagnetiche di determinate [...] nel 1976 alla conclusione che ciò è sempre possibile. Successivamente sono state indicate dimostrazioni più semplici, per es., da D.I.A. cellula. Si determinano così cambiamenti di c. dell’animale, fenomeno dinatura riflessa legato a stimoli visivi ...
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Figure favolose della mitologia greca, di statura gigantesca e fornite di un solo occhio situato in mezzo alla fronte. Nell’Odissea sono una collettività di giganti spregiatori degli dei, che vivono in [...] caverne allo stato pressoché dinatura e antropofagi; sono pastori e il loro capo è Polifemo, figlio di Posidone. Nella posteriore Teogonia esiodea sono nominati tre C. come figli di Urano e Gaia: Bronte, Sterope e Arge, i cui nomi richiamano i più ...
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statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...
natura
s. f. [lat. natūra, der. di natus, part. pass. di nasci «nascere»]. – 1. Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi. Quindi:...