Pseudonimo della scrittrice cinese Jiang Bingzhi (Linli, Hunan, 1904 - Pechino 1986). Si mise in luce nel 1928 con il romanzo Suofei nüshi de riji ("Il diario di Sofia"), singolare testimonianza delle [...] ("Riflessioni sull'otto marzo", 1942). Il suo romanzo più famoso, tradotto in varie lingue e insignito nel 1951 del Premio Stalin, è Taiyang zhao zai Sanggan He shan ("Il sole splende sul fiume Sanggan", 1948), grande affresco sulle lotte contadine ...
Leggi Tutto
Uomo politico e scrittore iugoslavo (Nikšić 1911 - Belgrado 1995). Discendente da un'antica e influente famiglia montenegrina, aderì nel 1932 al Partito comunista, divenendone alla fine degli anni Trenta [...] al 1966, con le sue opere, pubblicate in occidente, The new class (1957; trad. it. 1957) e Conversations with Stalin (1962; trad. it. 1962) svolse una critica radicale del sistema politico e sociale dei paesi dell'Europa orientale. Amnistiato nel ...
Leggi Tutto
SOLŽENICYN, Aleksandr Isaevič
Domenico Caccamo
Scrittore russo, nato a Kislovodsk (Caucaso) l'11 dicembre 1918; premio Nobel per la letteratura nel 1970. Entrambi i genitori avevano origini rurali (i [...] nel febbraio 1945 per gli apprezzamenti negativi su Stalin manifestati nella corrispondenza con un amico; durante gli Taškent, nel momento di transizione aperto dalla morte di Stalin: lo stesso autore definì il procedimento adottato - secondo ...
Leggi Tutto
Scrittore russo (Saratov 1892 - Mosca 1977). Esordì nel 1913. Nel 1921 aderì al gruppo dei Fratelli di Serapione. Si affermò nel 1924 con il romanzo Goroda i gody ("Le città e gli anni"). Nei racconti [...] il motivo del contrasto delle generazioni si muta in quello del contrasto tra Russia ed Europa. Nel 1949 ottenne il premio Stalin per i due romanzi Pervye radosti ("Prime gioie", 1945) e Neobyknovennoe leto ("Una singolare estate", 1947-48), ai quali ...
Leggi Tutto
Poeta cèco (Slavětín, Louny, 1898 - Praga 1951). Aderì inizialmente alla tendenza di avanguardia proletaria, poi si avvicinò al "poetismo" di V. Nezval, con Zlatými rétězy ("Con catene d'oro", 1926) e [...] surrealismo. Dopo l'avvento del comunismo, si diede a un tipo di disperata poesia politico-propagandistica, alternando vecchie fantasie marionettistiche e servili esaltazioni del nuovo regime e di Stalin (Bez obav, "Senza paure", 1951). Morì suicida. ...
Leggi Tutto
Pseudonimo del poeta e pubblicista lettone Arvīds Peine (Inčukalns, Vidzeme, 1894 - Riga 1975). L'influenza dell'espressionismo russo e occidentale si evidenzia, soprattutto per l'aspetto ideologico, nella [...] una vasta attività pubblicistica e compose raccolte di versi patriottici che gli valsero grande popolarità e anche un premio Stalin (1948). Tali contenuti permangono anche nell'ultima raccolta, Vēl viens pavasaris ("Ancora una primavera", 1964). ...
Leggi Tutto
TRIFONOV, Jurij Valentinovič
Nicoletta Marcialis
Scrittore russo, nato a Mosca il 28 agosto 1925, morto ivi il 28 marzo 1981. Figlio di un dirigente del partito epurato nel 1937, T. si formò nell'ambiente [...] regime sovietico. In La casa sul lungofiume, l'incontro casuale di due uomini, che da ragazzi avevano vissuto nel palazzone staliniano sul Lungo Moscova abitato da dirigenti del partito, apre la strada a ricordi e a considerazioni su ciò che la vita ...
Leggi Tutto
SIMONOV, Konstantin (Kirill) Michajlovič
Anjuta MAVER
Narratore, poeta e drammaturgo russo, nato a Pietrogrado il 15 novembre 1915; iscritto al partito comunista dal 1942, deputato al Soviet supremo [...] durante la seconda guerra mondiale e attaccando gli occidentali e gli Americani dopo di essa. Ha ricevuto più volte il premio Stalin.
Come poeta oltre alle poesie del tempo di guerra (Ubej ego "Uccidilo"; Ždi menja "Aspettami", da cui è stato tratto ...
Leggi Tutto
Marchesi, Concetto
Storico della letteratura latina e politico (Catania 1878-Roma 1957). Insegnò nelle università di Messina, Pisa e Padova, di cui fu anche rettore dopo il 25 luglio 1943. Politico militante, [...] ), fu deputato alla Costituente per il PCI (1946) e al Parlamento (1948 e 1953). Nel Partito comunista fu un esponente dell’ala più ortodossa, fino a condannare il «rapporto segreto» di Chruščëv (1956) in cui venivano denunciati i crimini di Stalin. ...
Leggi Tutto
SERGEEV-CENSKIJ, Sergej Nikolaevič
Anjuta MAVER
Scrittore russo, nato nel villaggio di Preobraženskoe, nel governatorato di Tambov, il 18 (v. s.) settembre 1875 e morto ad Alušta, in Crimea, il 3 dicembre [...] , ma è stata poi accusata dalla critica sovietica di eccessiva simpatia per una guerra voluta dagli zar e condannata da Lenin e Stalin. Un'edizione completa delle opere in 10 voll. è uscita a Mosca nel 1955
Bibl.: V. Ščerbina, S.-C., in Novyj Mir ...
Leggi Tutto
staliniano
agg. – Di Stalin, pseudonimo dell’uomo di stato sovietico Iosif Vissarionovič Džugašvili (1879-1953): l’interpretazione s. del marxismo-leninismo; il regime s.; la dittatura s.; le repressioni s.; i processi s.; anche, che segue...
stalinismo
s. m. – 1. L’interpretazione del marxismo-leninismo propria di Stalin (v. la voce prec.), che, in contrapp. alla teoria della rivoluzione permanente, affermò il principio dell’autosufficienza della rivoluzione russa, e la corrispondente...