Filosofo (Monaco di Baviera 1874 - Francoforte sul Meno 1928). Professore nelle univ. di Jena, di Monaco, di Colonia e di Francoforte. Dopo un saggio ispirato ancora alle prospettive del suo maestro R. [...] S. si allontanò dalla concezione cristiana di Dio come pura trascendenza, attribuendo anche alla divinità quella dualità e quell'opposizione tra lo spirito, come razionalità, e l'istinto, come impulso, che sono costitutive dell'uomo, e considerando ...
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In filosofia, secondo la dottrina degli stoici e degli epicurei, stato di perfezione contemplativa dello spirito, in cui nulla si aborre e nulla si desidera. Coincide sostanzialmente con l’adiaforia e [...] l’atarassia ed è l’ideale del saggio e l’attributo per eccellenza del divino, quale è concepito dagli epicurei. ...
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Cristina Acidini
La formazione
Quando Michelangelo Buonarroti morì a Roma il 18 febbraio 1564, alla prodigiosa età di ottantanove anni, i protagonisti della politica, della religione, della cultura e [...] come somma espressione della Creazione.
Il corpo di Cristo, nel quale la natura divina prende la sembianza umana più alta e perfetta, proprio in Santo Spirito fu celebrato da Michelangelo scolpendo quale dono al priore un Crocifisso in legno, che ...
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Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483 - ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell'univ. di Erfurt (1501-05), laureandosi [...] negò che il primato della Chiesa di Roma fosse di diritto divino e, accusato di tendenze hussite, affermò che il concilio di Costanza valore della Scrittura all'ispirazione diretta da parte dello Spirito Santo, e come fondatore di una Chiesa di ...
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Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] esprime bene il senso di angoscia di chi si lascia avvolgere dalle sue spire (cfr. il v. 19: "Io non compio il bene che voglio , ma apocalitticamente come la definitiva realizzazione del piano divino di salvezza, compiutasi in Cristo: cfr. Col. ...
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Atto rituale attraverso il quale si dedica un oggetto o un animale o un essere umano a un’entità sovrumana o divina, sottraendolo alla sfera quotidiana, come segno di devozione oppure per ottenere qualche [...] comunione il s. magico, si trattava dell’uccisione rituale dello spirito (o Dio) della vegetazione, incarnato ora nel re, ora gli strumenti o l’oggetto del s. stesso appaiano come grandi divinità: così Agni è il fuoco sacrificale e il Soma, oltre che ...
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Nome (d’incerto significato etimologico) sotto il quale si comprendono tutte quelle numerose e varie popolazioni che, prima partecipanti alla comunità linguistica indoeuropea, si staccarono poi a formare [...] il vedico Indra. Con Odin-Wodan, Tiu-Tyr e altre divinità, Donar-Thor costituisce il mondo degli dei Asi cui è fuoco era attribuita una speciale funzione profilattica contro demoni e spiriti maligni. Il fuoco è anche un sostituto del sole; ...
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Atteggiamento spirituale in cui lo spirito individuale trova risposta al senso del suo essere e la piena esplicazione delle proprie capacità nella contemplazione e nel ‘contatto’ con la realtà del divino [...] Quest’ultimo aspetto, frequente in vari misticismi, è accentuato nella bhakti, secondo cui l’anima umana è parte staccata della divinità, onde la sua sete di ricongiungersi con essa.
Del tutto particolare è il misticismo che affiora nel buddhismo, la ...
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Poeta tedesco (Lauffen am Neckar 1770 - Tubinga 1843). Ebbe vita infelice: aveva due anni quando gli morì il padre; qualche anno più tardi la madre sposò in seconde nozze il borgomastro della non lontana [...] sino alla morte in una non lontana torre. ▭ Spirito nativamente ripiegato in un'interiorità avversa a ogni logica concettuale in grado di ridonare all'umanità lo smarrito senso del divino. Per la sua virtù il paesaggio bello della Germania meridionale ...
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Complesso dei miti di un popolo, cioè delle narrazioni fantastiche tradizionali di gesta compiute da figure divine o antenati (esseri mitici), diffuse, almeno in origine, oralmente.
La spiegazione classica
Il [...] . a.C.) che i miti avessero un significato allegorico, e sotto i nomi divini si celassero forze della natura o qualità morali. Con Evemero (4°-3° sec. secondo forme più o meno vicine al suo spirito originario, l’erudizione antica seguì per secoli le ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente del lat. spiritus); nel sign. 7 di «alcole»...
deifico
deìfico agg. [dal lat. tardo deifĭcus, comp. di deus «dio» e tema di facĕre «fare»] (pl. m. -ci), letter. – Nel linguaggio ascetico, che innalza a Dio: Sacramento della Confermazione ... che ci congiunge al divino Spirito, che ci fa...