Pubblicista ungherese (Vágújhely, od. Nove Mesto nad Vahom, Bratislava, 1825 - Pest 1875); liberale, andò in esilio dopo la rivoluzione del 1849, prima a Lipsia, dove prese il nome di Einhorn, quindi a [...] (1875). Opere princ.: una vita di Kossuth (2 voll., 1851); Die Revolution und die Juden in Ungarn (1851); Spinoza's Staatslehre (1851); Das Kreditwesen in Frankreich (1857); La liberté des banques (1866); L'économie politique avant les physiocrates ...
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Pseudonimo della scrittrice Mary Ann (o Marian) Evans (Arbury Farm, Warwickshire, 1819 - Londra 1880). Precorritrice di H. James e del romanzo intimistico per l'umana comprensione, l'abilità narrativa [...] con D. F. Strauss, del quale tradusse in inglese Das Leben Jesu (1846), e letti Feuerbach e Spinoza, passò dall'intransigenza protestante a quella razionalistica. Collaboratrice e poi condirettrice della positivistica e radicale Westminster Review ...
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LIBERTÀ (lat. libertas; fr. liberté; sp. libertad; ted. Freiheit; ingl. freedom o liberty)
Gioele SOLARI
Giulio PAOLI
Spartaco RUFFO MANGINI
Augusto GUZZO
Emilio CROSA
Federico CELENTANO
Giovan [...] è il grande concetto che Fichte trovava così in Kant come in Rousseau. In Schelling e in Hegel ritorna il motivo spinoziano della coincidenza della libertà - da essi però affermata, non negata - con la necessità. Anzi in Hegel la polemica contro la ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] la metafisica, il tronco è la fisica, e i rami che sortono da questo tronco sono tutte le scienze».
T. Hobbes, B. Spinoza, G.W. Leibniz concepiscono la f. secondo un analogo schema razionalistico, cioè come la scienza che studia le ragioni ultime dei ...
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STEFFENS, Henrik
Maryla Falk
Naturalista, filosofo e novelliere, norvegese per nascita, tedesco per elezione, nato a Stavanger il 2 maggio 1773, morto a Berlino il 13 febbraio 1845.
Nel 1794 intraprese [...] a pubblicazioni scientifiche di mineralogia, prese contatto con le correnti filosofiche che dominavano l'epoca: il pensiero di Spinoza e quello di Kant. La sua preferenza per il primo è determinata dalla maggiore continuità tra problemi gnoseologici ...
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cartesianismo
Termine con il quale si indica la riflessione di filosofi che si ispirano alle teorie di Descartes nello sviluppo del c. sono significativi sia l’ampliarsi del corpus degli scritti cartesiani, [...] si collocano entro il nuovo ambito di problemi scaturiti dalla riflessione cartesiana anche le filosofie di Pascal, di Spinoza o di Leibniz. Negli anni Quaranta del Seicento l’interpretazione materialista delle teorie che Descartes viene elaborando ...
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GIANNONE, Pietro
Fausto Nicolini
Nato il 7 maggio 1676 a Ischitella, da Scipione e Lucrezia Micaglia, e recatosi intorno al 1692 a Napoli per erudirsi nella giurisprudenza, la sua fiammeggiante passione [...] 'impalcatura storica o pseudostorica, nella quale il G., non senza avvalersi anche del Tractatus theologicus politicus dello Spinoza, sostiene che nell'antichità ("regno terreno") nessun popolo, Ebrei compresi, credeva alla resurrezione della carne e ...
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Storico della filosofia, nato a Figeac (Lot) il 26 settembre 1862 e morto a Parigi il 16 giugno 1916. Scolaro di Boutroux e di Ollé-Laprune, fu, dal 1903, professore alla Sorbona. Investigatore preciso [...] e umane che non le universali funzioni logiche.
Scritti principali: Le problème moral dans la philosophie de Spinoza et dans l'histoire du spinozisme (Parigi 1893); De posteriore Schellingii philosophia, quatenus hegelianae doctrinae adversatur ...
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Contrattualismo
John Dunn
Introduzione
L'idea di contratto o accordo ha avuto un ruolo centrale nel pensiero politico occidentale in due importanti momenti storici e in relazione a due questioni fondamentali. [...] , in The Cambridge history of Renaissance philosophy (a cura di C. Schmitt e Q. Skinner), Cambridge 1988, pp. 389-452.
Spinoza, B., Etica e Trattato teologico-politico (a cura di R. Cantoni e F. Fergnani), Torino 1972.
Tierney, B., Religion, law ...
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Medico e biblista (Sauve, presso Montpellier, 1684 - Parigi 1766), figlio di un pastore calvinista passato al cattolicesimo dopo la revoca dell'editto di Nantes. Prof. di anatomia all'univ. di Tolosa (1710-20), [...] des ulcères, 1759; Traité des maladies des femmes, 1761-65, ecc.). Ma è più noto per avere veramente (dopo Spinoza e R. Simon) iniziato la critica storica interna dell'Antico Testamento, rilevando ripetizioni, spostamenti nell'ordine cronologico, e ...
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spinoziano
spinożiano agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. Che si riferisce al filosofo oland. Benedetto (in ebraico Baruch) Spinòza (1632-1677), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere: il panteismo, il naturalismo, il monismo s.;...
spinozismo
spinożismo s. m. – Il complesso delle dottrine e dei principî filosofici di B. Spinoza (v. la voce prec.), incentrati sulla concezione della sostanza come causa di sé stessa, ovvero come realtà assoluta, unica, eterna, in cui essenza...