Teologo protestante (Zell, Schweinfurt, 1702 - Wolfenbüttel 1749). S'impegnò in una traduzione tedesca della Bibbia (Bibbia di Wertheim), della quale uscì solo il Pentateuco (1735), sequestrato dalle autorità [...] per l'atteggiamento critico dell'autore di fronte alle profezie e ai miracoli. Obbligato a ritirarsi a Wolfenbüttel, curò tra l'altro la versione in tedesco dell'Etica di Spinoza (1744). ...
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modo
Dal lat. modus, che in questo significato corrisponde al gr. τρόπος. Come termine filosofico, designa in generale la qualificazione, non essenziale, che una data realtà può assumere nel suo divenire, [...] : in questo senso il termine fu usato soprattutto nella scolastica, e acquistò poi centralità nella scuola cartesiana e in Spinoza, il quale chiama modi, modificazioni, tutte le particolari forme in cui si presenta l’unica infinita sostanza e in ...
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Filosofo (Barcellona 1340 circa - Saragozza 1412). Ricoprì alte cariche nella comunità ebraica di Barcellona e di Saragozza. Nella sua opera principale, Ōr Ădōnāy ("La luce del Signore", 1556), egli sostiene [...] tra fede e ragione e svolge una acuta critica ai principî basilari della fisica aristotelica destinata a influire su Spinoza e Newton. Scrisse inoltre un trattato polemico contro i dogmi cristiani (in spagnolo, ma ne resta solo una traduzione ...
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Teologo e filosofo inglese (Greenock, Scozia, 1820 - Oxford 1898), fratello di Edward. Ministro del culto nella chiesa scozzese, insegnò teologia dal 1862 all'univ. di Glasgow, e ivi dal 1873 fu vicecancelliere [...] e principal. Nella Introduction to the philo sophy of religion (1880) espose la filosofia della religione di Hegel, polemizzando contro le filosofie empiristiche e scettiche. Notevole il suo Spinoza (1888). ...
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panlogismo
Composto dei termini gr. πᾶν «tutto» e λόγος «ragione». Concezione secondo la quale tutto il reale può essere ricondotto, senza residui, a elementi razionali. La visione filosofica che il [...] storia: a partire dalla dottrina delle idee di Platone fino alle grandi metafisiche razionaliste del 17° sec., come quelle di Spinoza e di Leibniz. Tuttavia, il termine, coniato nel 19° sec. dall’esponente della destra hegeliana J.E. Erdmann, si ...
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Benedettino (Montereau, Chartres, 1636 - abbazia di St.-Denis, Parigi, 1711). Prof. di filosofia e teologia nel suo ordine, priore di Rebais (1687), fu destituito, per volere del re, a causa delle sue [...] 'amicizia di illustri personalità come J.-B. Bossuet e F. Fénelon. La sua attività è prevalentemente polemica, contro B. Spinoza, N. Malebranche, A. Arnauld, P. Nicole, ecc.; scarso l'interesse speculativo di Le nouvel athéisme renversé ou réfutation ...
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Crescas, Ḥasday Filosofo (Barcellona 1340 ca
Saragozza 1412). Ricoprì alte cariche nella comunità ebraica di Barcellona e di Saragozza. Nella sua opera principale, Ōr Ădōnāy («La luce del Signore», [...] tra fede e ragione e svolge un’acuta critica ai principi basilari della fisica aristotelica, destinata a influire su Spinoza e Newton. Scrisse inoltre un trattato polemico contro i dogmi cristiani (in spagnolo, ma ne resta solo una traduzione ...
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LEIBNIZ (da preferire questa grafia all'altra Leibnitz), Gottfried Wilhelm von
Giuseppe CARLOTTI
Giovanni Vacca
Spirito multiforme e di attitudini veramente universali, fu grande sopra tutto come scienziato [...] all'altro queste leggi; onde tutta la scienza, la logica, la morale sono compromesse, e si spiega come per reazione Spinoza sia caduto nella tesi opposta, affermando la necessità logica di tutta la realtà. Ma il L. col principio di ragion sufficiente ...
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KORTHOLT, Christian
Guido Calogero
Teologo protestante tedesco, nato a Burg nell'isola di Fehmarn il 15 gennaio 1633, morto il 31 marzo 1694 a Kiel, nella cui università fu professore di teologia, procancelliere [...] avversario della filosofia spinoziana. A tre anni di distanza, infatti, dalla pubblicazione del maggior complesso degli scritti dello Spinoza, tra cui l'Ethica (in Opera posthuma, Amsterdam 1677), pubblicò lo scritto De tribus impostoribus (Kiel 1680 ...
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Nella logica, è la qualità che viene affermata o negata al soggetto, e che costituisce in tal modo il secondo elemento del giudizio. In quanto si distingue dal semplice accidente (συμβεβηκός, accidens, [...] che sia negata insieme l'esistenza della sostanza stessa. Di tal genere, p. es., sono gli attributi considerati da Spinoza come proprî della sostanza, o, per quanto in forma non così rigorosa, quelli posti dagli scolastici come essenziali al concetto ...
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spinoziano
spinożiano agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. Che si riferisce al filosofo oland. Benedetto (in ebraico Baruch) Spinòza (1632-1677), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere: il panteismo, il naturalismo, il monismo s.;...
spinozismo
spinożismo s. m. – Il complesso delle dottrine e dei principî filosofici di B. Spinoza (v. la voce prec.), incentrati sulla concezione della sostanza come causa di sé stessa, ovvero come realtà assoluta, unica, eterna, in cui essenza...