La vita. - Giovanni Domenico Campanella nacque a Stilo in Calabria il 5 settembre 1568 da Geronimo e Caterina Martello. Appena adolescente si fece frate, ed entrò nell'ordine domenicano, col nome di fra [...] 'energia con cui ribadisce quel concetto della virtù "premio a sé stessa", che, asserito dal Pomponazzi, e più tardi da Spinoza, costituirà poi uno dei nuclei dell'etica kantiana (cfr. Poesie, p. 83). Quindi la decadenza del concetto dell'immortalità ...
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ALFIERI, Vittorio
Mario Fubini
Nacque in Asti il 16 genn. (non 17, come è detto nella Vita) 1749 da Antonio Alfieri e da Monica Maillard de Tournon: fu battezzato col nome dell'avo materno Vittorio [...] descrizione del superamento della passione nella consapevole scelta della missione di tragico, che lo induce ad accostarlo addirittura allo Spinoza. Certo quale sia il suo punto di partenza e il punto d’arrivo, ossia la definizione di una natura ...
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L'Eta dei Lumi: le scienze della vita. La psichiatria e i suoi nuovi modelli
Roy Porter
La psichiatria e i suoi nuovi modelli
La concezione della malattia mentale nel XVIII sec. non deve essere studiata [...] dell'anarchia morale, implicita nelle argomentazioni materialistiche avanzate da coloro che egli definiva i "partigiani di Spinoza". Spiegare i disturbi psichici in termini meccanicistici, a suo avviso, era moralmente pericoloso; i medici avevano ...
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Pluralismo
Nicola Matteucci
di Nicola Matteucci
Pluralismo
La parola
Il termine 'pluralismo', derivato dall'aggettivo sostantivato 'plurale', esprime il concetto di molteplicità e si contrappone - [...] , XIII, 13), e anche le "corporazioni", che "sono simili a vermi negli intestini di un uomo naturale" (Leviatano, II, 29). Spinoza afferma che "le cose che contribuiscono alla società comune degli uomini, ovverosia le cose che fanno sì che gli uomini ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Aldo Capitini
Carlo Altini
Filosofo e pensatore religioso, Aldo Capitini è stato attivo nella vita pubblica italiana (dagli anni Trenta fino agli anni Sessanta), mantenendo una dialettica aperta tra [...] diversamente orientati, da Kant a Mazzini, da Hegel a Gandhi, da Marx a Nikolaj A. Berdjaev, da Baruch Spinoza a Carlo Michelstaedter.
Le numerose suggestioni dai classici e dai filosofi contemporanei vengono utilizzate da Capitini senza intenzioni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vincenzo Gioberti
Marcello Mustè
Fin dall’inizio l’opera di Gioberti appare indirizzata alla ricerca del punto di intersezione tra una metafisica concreta e un pensiero politico capace di guidare il [...] Giovine Italia, nella quale si richiamava al «panteismo stupendo di Giordano Bruno» e quindi ai sistemi di Baruch Spinoza, Johann Gottlieb Fichte, Friedrich Wilhelm Joseph Schelling.
L’inquietudine che segnò la giovinezza di Gioberti, e che, come ...
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Individuo, Stato e società in Gentile
Carlo Altini
Tra filosofia, storia e politica
Nelle opere di Gentile non è presente l’interesse per la storia del pensiero politico che caratterizza invece la riflessione [...] oggetto presenti nell’intero arco della storia della filosofia, da Platone a David Hume, da René Descartes a Baruch Spinoza, da Gottfried Wilhelm Leibniz a Immanuel Kant. La soluzione del problema viene individuata da Gentile nel concetto di «sintesi ...
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Croce: Machiavelli e la storia della filosofia della politica
Francesca Izzo
La filosofia di Benedetto Croce, come la critica più recente ha messo in luce, è ben lontana da quella armonica serenità [...] stimare un Machiavelli […] o un Pascal […] o un Vico […] per filosofi minori […] di un Cartesio o di uno Spinoza […]. Alla filosofia come metodologia deve corrispondere una storia della filosofia […] che consideri filosofia non solo ciò che attiene ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’opera di Karl Marx prende forma negli anni Quaranta e giunge ai suoi esiti maturi [...] nella Germania colta si compiacevano di trattare Hegel come ai tempi di Lessing il bravo Moses Mendelssohn trattava lo Spinoza: come un “cane morto”. Perciò mi sono professato apertamente scolaro di quel grande pensatore, e ho perfino civettato qua ...
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D'ANDREA, Francesco
Aldo Mazzacane
Nacque a Ravello (presso Amalfi), dove la madre si era ritirata in seguito a difficoltà economiche, il 24 febbr. 1625 da Diego, avvocato in Napoli, di buoni natali [...] salde radici umanistiche e galileiane, proprie della tradizione napoletana, innestandovi gli insegnamenti di Cartesio e Gassendi, talvolta di Spinoza e di altri ancora, secondo un'impostazione che può apparire eclettica o incline al frammento, ma che ...
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spinoziano
spinożiano agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. Che si riferisce al filosofo oland. Benedetto (in ebraico Baruch) Spinòza (1632-1677), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere: il panteismo, il naturalismo, il monismo s.;...
spinozismo
spinożismo s. m. – Il complesso delle dottrine e dei principî filosofici di B. Spinoza (v. la voce prec.), incentrati sulla concezione della sostanza come causa di sé stessa, ovvero come realtà assoluta, unica, eterna, in cui essenza...