Renato Descartes du Perron, ritenuto dai più l'iniziatore della filosofia moderna, nacque a La Haye in Turenna il 31 marzo 1596, morì a Stoccolma l'11 febbraio 1650. Nel 1604 fu messo nel collegio dei [...] sui, causa di sé stesso. Il concetto della causa sui, criticato dal giansenista Antoine Arnauld, fu poi ripreso da Spinoza, che lo definì così: Per causam sui intelligo id cuius essentia involvit existentiam, sive id cuius natura non potest concipi ...
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Filosofia. - È un atto spirituale, il cui valore è soltanto soggettivo, e che invece è affermato come concreto. Quante sono le forme in cui l'attività spirituale si concretizza, tante le forme in cui l'errore [...] si ponga, col suo giudizio, cui è essenziale la mutabilità, in luogo dell'idea intellettiva. Kant, poi, più risolutamente di Spinoza, da una parte liberò il senso da una sua intima costituzionale falsità, e dall'altra gli addebitò, anche lui, l ...
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LEONE Ebreo
Giuseppe Saitta
Jehudah Abrabanel, noto sotto il nome di Leone Ebreo, figlio d'Isacco dell'antica e gloriosa famiglia Abrabanel, nacque all'incirca l'anno 1465 e visse a Lisbona fino al [...] in lingua ebraica e in distici.
Bibl.: S. Munk, Mélanges de philos. juive et arabe, Parigi 1857; B. Zimmels, Leo hebraeus, Lipsia 1886; E. Solmi, Benedetto Spinoza e L. E., Modena 1903; J. De Carvalho, Leâo Hebreu, filosofo, Coimbra 1918; C. Gebhardt ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’occasionalismo si contraddistingue per il modo di intendere il rapporto tra anima e [...] onnipotente sia negata la facoltà di creare. Sempre sul dogma dell’unicità della sostanza divina si fonda il parallelismo di Spinoza fra i modi dell’estensione e i modi del pensiero, entrambi attributi della sostanza; il che lo porta a concludere ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Scienziato e filosofo, Leibniz ha esercitato (e continua a esercitare) un’influenza [...] a Londra, dove presenta alla Royal Society un modello di macchina calcolatrice. Durante il viaggio di ritorno sul continente, incontra Spinoza a L’Aia.
Nel 1679 avvia un progetto per la costruzione di mulini a vento orizzontali per il drenaggio dell ...
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PADOVANI, Umberto Antonio
Enrico Castelli Gattinara
PADOVANI, Umberto Antonio. – Nacque il 27 novembre 1894 ad Ancona da Attilio e da Elisabetta Rossati, in una famiglia tradizionalmente patriarcale [...] cui la vita, poiché non poteva essere felice, doveva almeno essere eroica (cioè santa).
Dopo la laurea in filosofia con tesi su Spinoza, si laureò in lettere con una tesi su Vito Fornari. Subito dopo ebbe inizio la sua carriera di studioso e di ...
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PEYRETTI, Giovanni Battista
Jonathan Salina
PEYRETTI, Giovanni Battista. – Nacque il 18 febbraio 1823 a Castagnole Piemonte, in provincia di Torino, da Giovanni e da Maria Nicola. Ricevette in famiglia, [...] uso dei Licei, I, Logica, Torino 1874, II, Nozioni di Ontologia, Torino 1875; Esame dell'Ateismo e Critica del sistema di Spinoza, pubblicato ne Il Gerdil.
Fonti e Bibl.: L'atto di battesimo di Peyretti è conservato nell'archivio della parrocchia di ...
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opinione
Concetto di rilevanza filosofica soprattutto nel pensiero antico, nel quale corrisponde al termine δόξα, che designa in generale tutto ciò che δοκεῖ («sembra, appare»). Originariamente si riferisce [...] dubbio tutte le opinioni consolidate insiste sia nel Discours de la méthode (1637; parte II) sia nelle Meditationes (1641; I); Spinoza la riconduce, con l’immaginazione, a una conoscenza di primo grado, la più bassa e incerta (Ethica, post., 1677, II ...
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Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e [...] autori che meglio rappresentavano la cultura europea del secolo: Bacone e Grozio, Descartes e Gassendi, Hobbes e poi ancora Spinoza e Bayle. Le idee e polemiche della sua epoca sono ben presenti negli scritti di V.: nelle sei orazioni inaugurali ...
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Potere insito nell’uomo di scegliere e realizzare un comportamento idoneo al raggiungimento di fini determinati.
La v. costituisce già nell’antichità uno dei principali problemi filosofici, soprattutto [...] una conoscenza chiara e distinta delle cose; essa è, perciò, la causa dell’errore sia teoretico sia pratico. Diversamente, B. Spinoza chiama v. quel principio intrinseco all’essenza di ogni cosa (sforzo o conatus) che si riferisce alla sola mente, e ...
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spinoziano
spinożiano agg. e s. m. (f. -a). – 1. agg. Che si riferisce al filosofo oland. Benedetto (in ebraico Baruch) Spinòza (1632-1677), alle sue dottrine, ai suoi principî e alle sue opere: il panteismo, il naturalismo, il monismo s.;...
spinozismo
spinożismo s. m. – Il complesso delle dottrine e dei principî filosofici di B. Spinoza (v. la voce prec.), incentrati sulla concezione della sostanza come causa di sé stessa, ovvero come realtà assoluta, unica, eterna, in cui essenza...