Bellocchio, Marco
Daniela Turco
Regista cinematografico, nato a Piacenza il 9 novembre 1939. L'orizzonte dei conflitti familiari, lo spazio e il tempo della parola, il gioco libero e impervio della [...] tracce di uno stile coerente che si va formando: la famiglia, gli spazi chiusi della casa in cui regna l'ombra e la malattia, l'uso . Ne risulta il 'ritratto' romantico di un giovane affine a quello del ragazzo chiuso nel silenzio del film precedente ...
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Il sonetto è la forma metrica più celebre e fortunata della tradizione lirica italiana (Beltrami 20024: 99-100, 274-289; per l’uso dantesco, Baldelli 1976). Nella forma tipica si compone di 14 endecasillabi [...] e Trecento, lingua del). Le articolazioni sintattiche nello spazio breve del sonetto possono essere, in relazione alle 11; Rime 7), a schema AaBBbA AaBBbA CDdC CDdC.
Del tutto affine – le due forme vengono infatti spesso confuse – è il sonetto ...
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Poincare
Poincaré Jules-Henri (Nancy, Lorena, 1854 - Parigi 1912) matematico, fisico e filosofo della scienza francese. È considerato uno degli ultimi grandi scienziati universali per le sue ricerche [...] Poincaré sostenne una forma di intuizionismo (per certi aspetti affine a quello di L.E. Brouwer): la giustificazione più comoda perché consente una rappresentazione più semplice dello spazio fisico, allo stesso modo le ipotesi fisiche in generale ...
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riferimento, sistema di
riferimento, sistema di in termini generali, insieme di oggetti geometrici e algebrici e di procedure che consente di individuare la posizione di un punto di uno spazio metrico [...] e di caratterizzare mediante equazioni luoghi geometrici di punti dello spazio. A seconda dello spazio ambiente si può avere un sistema di riferimento euclideo, affine, proiettivo. Un sistema di riferimento può essere definito anche localmente, per ...
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Tiepolo, Giambattista
Flaminia Giorgi Rossi
Il grande interprete degli splendori dell’aristocrazia veneziana
Giambattista Tiepolo è il maggiore artista della pittura veneta del Settecento. Col suo stile [...] giovanili, a una maniera più chiara e luminosa affine a quella del Veronese, riscoperto attraverso l’esempio di creano prospettive vertiginose, e l’osservatore non distingue più fra spazio illusorio e reale, fra pittura e architettura, anche per l ...
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omologia
omologia termine che assume diversi significati a seconda del contesto.
☐ In geometria elementare, si dicono vertici omologhi i vertici di due angoli congruenti in due triangoli simili, e lati [...] una retta propria, l’omologia prende il nome di omologia affine (o affinità omologica). Se la direzione del centro U (improprio) indica un metodo per assegnare degli invarianti a uno spazio topologico. È utilizzato correntemente al posto di «gruppi ...
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omotetia
omotetia (dal greco homós, uguale, e tithênai, porre, «di uguale posizione») in geometria, trasformazione geometrica del piano o dello spazio che, fissato un punto Z e un numero reale k ≠ 0, [...] il rapporto tra le distanze dal centro dell’omotetia di due punti corrispondenti;
• una particolare trasformazione affine di uno spazio euclideo (→ affinità).
Se il centro dell’omotetia coincide con l’origine del sistema di riferimento, l’omotetia è ...
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simmetria assiale
simmetria assiale detta anche riflessione se nel piano, ribaltamento se nello spazio tridimensionale, in geometria, particolare trasformazione isometrica del piano o, più in generale, [...] di uno spazio di dimensione n ≥ 2, per cui, fissata una retta r, a ogni punto P corrisponde il punto P′ tale abbia direzione d e intersechi la retta r nel suo punto medio (→ affinità). Anche in questo caso, tutti i punti dell’asse sono fissi mentre ...
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autovettore
autovettore vettore non nullo che non cambia direzione in una trasformazione lineare invertibile. In generale, una trasformazione di uno spazio vettoriale in sé modifica modulo, direzione [...] di coefficiente angolare m − e quindi di componenti (h, hm) con h ∈ R0 − è un autovettore. Per esempio, data la trasformazione affine del piano con punto unito l’origine e definita dalla matrice
una sua direzione invariante è m = 1. Si ha infatti ...
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invarianza di Lorentz
Luca Tomassini
Proprietà di certe quantità fisiche di non mutare (ovvero rimanere invarianti) per trasformazioni di Lorentz. Queste grandezze sono dette invarianti o scalari di [...] temporale). Una trasformazione di Lorentz è allora una trasformazione affine che lasci invariata la distanza d(x1,x2) tra due eventi x1=(x11,x12, x13,t1) e x2=(x21,x22,x23,t2) nello spazio-tempo, distanza espressa dalla formula
dove c è la velocità ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...