Tutto ciò cui oggi attribuiamo il nome di città non è altro che l’essenza di ciò che ci rende uomini, nel senso aristotelico di animali “politici”. Sebbene vi siano molteplici interpretazioni della realtà [...] ha la città dei morti con quella dei vivi? Per lungo tempo l’ambito funerario è stato studiato come realtà speculare a quella volere degli dei: lo spazio fisico, conquistato e da conquistare, lo spazio simbolico, e lo spazio costruito» (Rita Dolce). ...
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La città rappresenta per antonomasia il luogo di codificazione e rafforzamento del potere statale. Questa sua funzione è maggiormente evidente se prendiamo in considerazione il caso delle città coloniali [...] città, pertanto, appare un prodotto artificiale e allo stesso tempo uno strumento di produzione, per mezzo del potere politico, di una sovrastruttura estranea allo spazio statale originale. Grazie alle caratteristiche precedentemente analizzate, il ...
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Non c’è niente di più umano della scelta, un concetto trasversale che di taglio attraversa tutti i livelli di realtà della nostra esistenza assumendo connotazioni via via diverse.Compare già multiforme [...] la capacità di scegliere si inserisce così in uno spazio senza assi cartesiani, in cui lo spaesamento interiore va medio è profondamente cambiato e si è arricchito della dimensione del tempo libero, delle ferie, del viaggio di piacere. A cascata le ...
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Milano, alla fine del Duecento, vive un periodo di forte transizione: rinata dopo la distruzione del Barbarossa del 1162, dopo aver nuovamente scacciato l’aquila imperiale di Federico II, si trova contesa [...] per nuove costruzioni e a costruire edifici laddove il tempo aveva distrutto le glorie dei loro antenati. Per questo In una bella città, dunque, c’è perfetta armonia, mediata dallo spazio sacro, tra il passato e il presente: per l’Autore di questo ...
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Disgrazia, sciagura, o ancora, sentimento di profondo dolore, di perdita: in una parola Lutto. Così è definita la reazione che dà più forma alla psiche di un essere umano. Le conseguenze di un lutto sono [...] rendere conto, ma molto spesso è rilegato nel nostro inconscio, per dar spazio a ciò che più urge. Parliamo di perdere parte di sé o, competenze di un suo collega regista che passa il suo tempo ad affinare le proprie capacità. In ogni caso, qualcosa ...
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Scrivere il primo libro non è di certo impresa semplice; il rischio di incespicare nelle parole è sempre presente e anche quando esse ormai danno l’illusione di essere finalmente ferme, adagiate su fogli [...] figure fino ad arrivare all’epilogo, in cui lo spazio si fa completamente metanarrativo. Conseguentemente, nell’ultima pagina del fatta combinatoria e artificiale. I luminosi ideali di un tempo si sono polverizzati, eppure, le rimanenti luci fioche ...
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Le Naturales Quaestiones di Seneca sono un’opera dossografica, ovvero una raccolta di opinioni ed argomentazioni scientifiche riguardo a determinati argomenti, fondamentalmente legati a questioni metereologiche. [...] peculiare mélange di scienza ed etica, nel primo libro, trova spazio uno dei brani forse più sconci e osceni dell’intera descrizione senecana delle imprese di Ostio Quadra ha per lungo tempo spinto gli studiosi a chiedersi per quale motivo, all ...
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«Ιn mezzo a tanta letteratura dell' arbitrario il piacere della lettura resta per me fondato sul seguire le motivazioni d'un insieme di segni»Italo Calvino, LettereAll’interno dell’opera calviniana è stata [...] appartenente al grado zero, non assimilabile ad alcuna forma, e inizia a tracciare molteplici simboli finti. In breve tempo realizza che ormai lo spazio è pieno di segni e non-segni: nell’universo non ci sono più contenente e contenuto, ma solo uno ...
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“Vivi al mondo” è un libro che non lascia il lettore a mani vuote. Anche visivamente, l’ossatura di idea e sentimento che lo sostiene emerge dalle pagine come un vero e proprio fiume, capace non di travolgere, [...] continuo del poetare, dello scrivere poesia. È già da diverso tempo che non li utilizzo più; sto scrivendo il nuovo libro . Faccio casomai in altro modo: se voglio dare una pausa lascio più spazi tra un verso e un altro, fra la fine di una parola e ...
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«Le radici dei suoi elementi sono nell'aria, e le sommità nella terra. E quando esse vengono estirpate dalla loro sede, si ode un suono terribile, e segue un grande timore».C.G. Jung L’albero capovolto [...] . La sua caratteristica è quella di lasciare uno spazio vuoto al suo interno, continuando, al contrario, radici verso l’alto e verso il basso è simile a un albero che è al tempo stesso eretto e capovolto. La meta non è l’altezza, ma il centro». Jung ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...
In fisica, spazio a quattro dimensioni (le 3 coordinate spaziali, reali, più il tempo, immaginario), introdotto da H. Minkowski (1908), per mettere in luce lo stretto legame fra lo spazio e il tempo, stabilito dalla teoria della relatività.
Intuizione e rappresentazione della modalità con cui i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo o durante altri eventi), vista o come fattore che trascina l’evoluzione delle cose (lo...