ḤARĪZI, Yĕhūdāh Ben Shĕlŏmōh
Umberto Cassuto
Poeta ebreo, nato verso il 1170 nella Spagnamusulmana (forse a Granata o Toledo). Viaggiò molto in Europa, in Asia, e nell'Africa settentrionale. Morì prima [...] del 1235.
Si deve a lui un rifacimento ebraico delle maqāmāt arabe di al-Harīrī (v.), intitolato Maḥbĕrōt Itī'ēl (le maqāme di Itiel; ed. a cura di T. Cheriery, Londra 1872), e un'imitazione ebraica della ...
Leggi Tutto
RIBERA y TARRAGO, Julián
Giorgio Levi Della Vida
Arabista spagnolo, nato a Carcagente (Valenza) il 19 febbraio 1858, morto il 2 maggio 1934 a Puebla Larga (Valenza). Scolaro del Codera y Zaydín, ne [...] mole riuniti nella pubblicazione di omaggio Disertaciones y opúscolos, Madrid 1928, voll. 2) illustrò la storia della Spagnamusulmana, specialmente dal punto di vista dello sviluppo della cultura: grande favore, ma anche forte opposizione, incontrò ...
Leggi Tutto
(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] per tutta la costa dell’Africa settentrionale e dopo il 711 in Spagna, fino a quando la loro avanzata viene fermata dai Franchi di Platone, e lo sforzo di inserirle nel corpo della società musulmana: come Platone per la polis greca, egli cercò per la ...
Leggi Tutto
L'arte della ceramica concerne la fabbricazione di prodotti formati di terra, foggiati a mano o meccanicamente, e cotti. La parola è derivata dal nome greco dell'argilla (κέραμος) ed è passata nelle lingue [...] araba e dall'Italia partì il movimento rigeneratore della ceramica europea.
Mentre degli apporti musulmani la Spagna medievale offre un evidente capitolo sia nei suoi azulejos (v.), sia nei due tipi di ceramiche, il malaghino-granadino e quello ...
Leggi Tutto
Il termine italiano, come quelli francese e inglese, deriva dal latino ebur; quello spagnolo è originario da parola araba (nāb al-fīl "dente d'elefante") che si ritrova ancora nel commercio, e non solo [...] generale.
Dopo i prodotti di questa scuola, durata fino alla metà circa del sec. XI, la produzione musulmana in Spagna decade completamente: essa s'industrializza e perde d'individualità, tanto che talvolta è difficile distinguerla da quella, pure ...
Leggi Tutto
. Caratteristiche della scrittura alfabetica. - Per una lunga serie di secoli l'antichità ha conosciuto varî sistemi di scrittura (v.), ciascuno dei quali, sia che fosse sorto e si fosse sviluppato indipendentemente, [...] , insieme con la lingua, anche l'alfabeto arabo fino alla Spagna e all'Africa occidentale da una parte, all'altipiano iranico e adottare la scrittura araba anche a quasi tutti i popoli musulmani di lingua diversa, e segnatamente ai Persiani. Questi, ...
Leggi Tutto
Una delle più famose città della Spagna, capoluogo della provincia omonima, nell'Andalusia (37° 52′ 46″ N., 4°46′ 50″ O.), (gr. Κορδύβη o Κορδυβά; latino Cordŭba; spagn. Córdoba o anche Córdova). È posta [...] e oltre modo feconda d'influenze: l'arte romanica francese ne porta i segni e da quella deriva tutta l'arte musulmana della Spagna e del Maghríb, il cui sviluppo abbraccia l'intero Medioevo.
Età moderna. - La moschea fu adattata al culto cattolico su ...
Leggi Tutto
AMARI, Michele Benedetto Gaetano
Francesco Gabrieli
Rosario Romeo
Nacque a Palermo il 7 luglio 1806 da Ferdinando e Giulia Venturelli, in casa del nonno paterno, di cui gli venne imposto il nome. Mediocre [...] abbia la modesta storia dell'arabismo siciliano, in sé poco più che appendice culturale della Spagnamusulmana (v. Bibl., F. Gabrieli, Arabi di Sicilia e arabi di Spagna, in Dal mondo dell'Islàm, pp. 92 s.).
Per questa nuova impresa lo storico era ...
Leggi Tutto
Ebrei
David Abulafia
Il rapporto tra Federico II e gli ebrei può essere considerato sotto diversi aspetti: i suoi rapporti con gli ebrei siciliani dell'Italia meridionale; i suoi rapporti con gli ebrei [...] di documenti della Genizah del Cairo. Alla vigilia della conquista normanna, gli ebrei siciliani, sotto l'influenza della Spagnamusulmana e del Magreb, erano pienamente arabizzati. L'uso dell'arabo nella vita quotidiana degli ebrei perdurò oltre il ...
Leggi Tutto
CITTÀ
P. Cuneo
La definizione di Isidoro di Siviglia (Etym., XV, 2, 1), identificando la civitas nel vincolo associativo che lega gli abitanti e l'urbs entro le mura che circondano lo spazio abitato, [...] ripresa a opera delle dinastie berbere degli Almoravidi e degli Almohadi (secc. 11°-12°), il sistema urbano della Spagnamusulmana si arricchiva di un grandissimo numero di c. minori (per es. Teruel, Huesca, Tarragona, Jaca, Borja, Barbastro, Cáceres ...
Leggi Tutto
moresco
morésco agg. [dallo spagn. morisco, der. di moro «moro1»] (pl. m. -chi). – Dei Mori, cioè dei musulmani che, a partire dall’anno 711, occuparono la maggior parte della penisola iberica, rimanendovi fino al 1492: il capo pescatore era...
almohade
‹almoàde› (o almoade; anche almohàdico o almoàdico, pl. m. -ci) agg. – Relativo alla dinastia musulmana berbera degli Almo(h)adi che nella seconda metà del sec. 12° e nella prima del 13° dominò l’Africa settentrionale e la Spagna...