IN- [PREFISSO]
Il ➔prefisso in- (dal latino in-) può assumere in italiano due diversi valori.
• Può indicare mancanza, privazione, contrarietà, opposizione in parole derivate dal latino (inutile, insano) [...] la formazione di verbi ➔parasintetici derivati dal latino (incurvare, incorporare) o formati modernamente a partire da un sostantivo o da un aggettivo
pantano ▶ impantanarsi
geloso ▶ ingelosirsi
oppure per formare verbi da altri verbi: in questi ...
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post-
[dalla prep. lat. post «dopo», «dietro», già impiegata con funzione prefissale]. – Prefisso usato molto più frequentemente per esprimere 'posteriorità nel tempo’ e con funzione prepositiva rispetto [...] completa dei cromosomi umani» e postreferendario «successivo a una consultazione referendaria») o, sempre più spesso, un sostantivo (come in postattentato «relativo alla fase successiva a un attentato», postfusione «successivo alla fusione tra due ...
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disordinanza
Federigo Tollemache
Ricorre solo in Cv IV VI 17 l'autoritade del filosofo... non repugna a la imperiale autoritade; ma quella sanza questa è pericolosa, e questa sanza quella è quasi debile, [...] , aggiunge D., non dipende dalla filosofia, bensì è dovuto al disordine morale o d. della gente (v. anche Mn III XVI 10, Pg XVI 85-96). Per i sostantivi in -anza, cfr. in Appendice la trattazione sulle strutture grammaticali del volgare di Dante. ...
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In linguistica e grammatica, un aspetto della categoria grammaticale del numero che, contrapposto al singolare (e, dove esiste, al duale, triale e quattrale), indica che le persone o le cose sono più di [...] anche se oggi si preferisce lasciarli invariati e affidare la distinzione al contesto. I femminili in -cia, -gia, -scia (con i atona), sostantivi e aggettivi, fanno il p. in -ce, -ge, -sce (lancia-lance, saggia-sagge, fascia-fasce), ma l’-i è spesso ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] altre nel sec. XVII, per lo meno nella lingua letteraria [σ]. La medesima preposizione de è oggi usata nell'apposizione di un sostantivo ad un altro, la ville de Paris, mentre ant. fr. aveva il tipo ordinario lat., urbs Roma, e metteva spesso il nome ...
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Nell’uso comune moderno, si dice della scrittura di singole lettere dell’alfabeto che per maggior altezza e per forma particolare si distinguono dalle comuni.
In paleografia la m. rappresenta la forma [...] , però, l’uso della m. è più ampio che in italiano. In tedesco e in danese si scrivono con lettera m. tutti i sostantivi indistintamente, siano essi nomi propri o nomi comuni: l’uso è nato in Germania in epoca barocca al fine di esaltare i valori ...
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TUCANO
Carlo Tagliavini
Popolazione indigena della regione delle Amazzoni.
La famiglia linguistica Tucano si può dividere in tre gruppi: a) un gruppo occidentale che occupa il bacino del Napo, dell'Aguarico, [...] , per es. zia-tarapue "fronte" (da zia "faccia" e tarapue "osso"). I pronomi personali hanno anche valore di possessivi. Esiste un verbo sostantivo, per es. paig-gi "egli è".
Bibl.: B. Beuchat e P. Rivet, La famille Betoya ou Tucano, in Mém. de la ...
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STAMPA DEI TESSUTI
Luigi CABERTI
. Per stampa dei tessuti (fr. impression; sp. impresion; ted. Zeugdruck; ingl. printwork) s'intende l'arte di decorare una stoffa, qualunque ne sia la natura o la qualità, [...] di sostanze coloranti naturali; 3. colori a base di sostanze coloranti acide e azoiche; 4. colori a base di coloranti sostantivi o diretti; 5. colori a base di sostanze coloranti cosiddette allo zolfo; 6. colori a base di sostanze coloranti basiche ...
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Il concetto di d. può avere più interpretazioni: quella negativa di violazione di norme (sociali e giuridiche) e quella neutrale di scostamento positivo/negativo da un criterio di normalità. Dal comportamento [...] dove è raro riscontrare un uso positivo del concetto di devianza. L'aggettivo 'deviante' viene quindi usato insieme a sostantivi diversi. È deviante un comportamento, una persona, un'opinione. Si tratta di attributi dipendenti dalle norme sociali di ...
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superlativo In linguistica (anche grado s.), una delle categorie grammaticali mediante le quali si esprime la gradualità di un aggettivo qualitativo, di un avverbio (o anche, ma raramente, di un sostantivo, [...] o che già per sé stessi esprimono un concetto superlativo; per es., rotondissimo, primissimo, ultimissimo, stupendissimo, assurdissimo ecc.; a questo gruppo si possono ascrivere anche alcuni s. di sostantivi, come padronissimo, occasionissima ecc. ...
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sostantivo
agg. e s. m. [dal lat. substantivus, agg., «che può stare da sé, autonomo» (der. di substare; v. sostanza)]. – 1. In grammatica e in linguistica, nome s., e più com. sostantivo s. m., parte del discorso che indica una singola persona,...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...