Filosofo italiano (Ferrara 1884 - Dolo, Venezia, 1940), scolaro di R. Ardigò; prof. di filosofia morale nell'univ. di Firenze. Pur partendo da posizioni positivistiche, criticò con molta finezza le schematiche [...] critica la morale naturalistica del positivismo (Presupposti formali dell'indagine etica, 1913), giungendo a formulare un soggettivismo etico di tipo assolutamente formale (il valore dell'azione non risiede nel contenuto della volizione, ma nell ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giacomo Di Fiore
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia del protestantesimo nel XVIII secolo si caratterizza per tre diversi aspetti: [...] grazie ai movimenti del pietismo e del metodismo – questi portano il protestantesimo ad accentuare il soggettivismo sentimentale dell’esperienza religiosa.
Il protestantesimo
Durante il Settecento nei Paesi protestanti si afferma progressivamente ...
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Dufrenne, Mikel
Studioso francese di estetica (Clermont-Ferrand, Puy-de Dôme, Alvernia, 1910- Parigi 1995). Fu prof. a Poitiers (1955), poi a Parigi-Nanterre (1964-74). Seguace della fenomenologia secondo [...] dell’oggetto come analisi dell’opera d’arte e come fenomenologia e critica dell’esperienza estetica. Temperando il soggettivismo fenomenologico con l’oggettivismo hegeliano, D. arriva a definire l’oggetto estetico come un «quasi soggetto». L’opera ...
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Rivista letteraria mensile pubblicata a Roma dal 1919 al 1923, redatta da un gruppo di scrittori (V. Cardarelli, che la diresse dal 1920, R. Bacchellli, A. Baldini, B. Barilli, E. Cecchi, L. Montano, A.E. [...] provenivano, alla tradizione classica. Se La voce, come altri movimenti del primo Novecento, aveva puntato sul soggettivismo vitalistico, sull’impressionismo e sul frammentismo lirico, gli scrittori della R. mirarono a restaurare i valori della ...
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FRAUENSTÄDT, Julius
Filosofo tedesco, nato il 17 aprile 1813 a Bojanowo (Posnania), morto a Berlino il 17 gennaio 1879. Hegeliano nei suoi primi scritti, divenne poi, conosciuto lo Schopenhauer, il più [...] die Schopenhauersche Philosophie (Lipsia 1854). Alle sue personali divergenze da quella dottrina (di cui volle attenuare il soggettivismo e il pessimismo) egli dedicò invece specialmente i Neue Briefe (Lipsia 1876). Dopo la morte dello Schopenhauer ...
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STAFILO (Staphylus, nome umanistico di Friedrich Stapellage)
Teologo, nato a Osnabrück nel 1512, morto a Ingolstadt nel 1564. Dopo lunghi viaggi di studio, anche nell'Europa Orientale e in Italia, ove [...] e, divenuto nel 1548 consigliere del duca Alberto di Prussia, polemizzò contro A. Osiandro. Ma l'incertezza e il soggettivismo delle posizioni teologiche dei luterani lo resero sempre più incerto e così lo S. lasciò Königsberg, per recarsi a Danzica ...
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Heimsoeth, Heinz
Storico tedesco della filosofia (Colonia 1886 - ivi 1975). Prof. nelle univ. di Marburgo (1921), Königsberg (1922-31) e Colonia, è autore di numerosi scritti, tra cui spiccano per importanza [...] , infatti, dalla nozione di sostanza per concludere in un’autentica ontologia, evitando in tal modo il soggettivismo cartesiano. Opera indicativa dell’impostazione comparatistica di H., orientata verso una storia della filosofia per problemi, è ...
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Pittore, nato a Livorno nel 1820, vi morì nel 1892. Studiò pittura sotto l'ungherese Markó. Nel 1848 combatté volontario a Curtatone, poi con Garibaldi, a Roma. Nel 1862 viaggiò all'estero; nel 1873 fissò [...] 1855, di ritorno insieme con l'Altamura da Parigi, aveva portato a Firenze le idee del primitivismo e soggettivismo naturalistico, che indussero al ritorno del dipingere "a macchia" e determinarono il rigenerarsi della tradizione italiana. Benché tra ...
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Gentile, Heidegger, la tecnica
Gennaro Imbriano
Le filosofie di Giovanni Gentile e di Martin Heidegger riposano, apparentemente, su presupposti persino incomparabili. Laddove Gentile recupera l’istanza [...] , 65-68). Così laddove l’idea gentiliana trova la sua sublimazione nella teoria del «genio», il quale è «esso stesso la soggettività del soggetto», colui «che inizia e crea e dà il senso del nuovo e del giovanile» (FdA, p. 232), Heidegger, sospettoso ...
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TEICHMÜLLER, Gustav
Guido Calogero
Filosofo e storico della filosofia, nato a Brunswich il 19 novembre 1832, morto a Dorpat (Tartu) il 22 maggio 1888. Libero docente a Gottinga nel 1860, divenne nel [...] valore della coscienza soggettiva dell'io in ordine ad ogni problema filosofico e mostrando come a tale soggettivismo rispondesse pienamente anche la religione cristiana, quando fosse stata liberata dalle soprastrutture greche.
Principali scritti di ...
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soggettivismo
s. m. [der. di soggettivo]. – 1. Termine filosofico che si riconnette col sign. che il sostantivo soggetto (v.) ha acquistato nell’età moderna, e che in generale designa ogni dottrina o concezione che tende a ridurre la realtà...
soggettivare
v. tr. [der. di soggettivo]. – Rendere soggettivo, risolvere la realtà delle cose nella realtà del pensiero; interpretare o rappresentare soggettivamente.