Che non ha carattere sacro, che è estraneo o contrario a ciò che è sacro e religioso. Anche, che ha per argomento motivi terreni, mondani, non religiosi.
Arte
Nella storia dell’arte, l’iconografia p. [...] alla storia della critica d’arte quanto al contesto storico e culturale di riferimento. Fu usato inizialmente dalla critica in rapporto all’arte digenere e ai soggettidi vita quotidiana, come iconografia non colta o non attinente al grande ambito ...
Leggi Tutto
Pittore (Ginevra 1702 - ivi 1789). Formatosi a Parigi presso il miniatore e incisore Jean-Baptiste Massé (1687-1767), solo dopo un soggiorno a Roma (1736) e un lungo viaggio nelle isole dell'Egeo e a Costantinopoli, [...] ", per il suo esotico abbigliamento e per alcuni soggetti dei suoi quadri, L. adottò soprattutto la tecnica 'art et d'histoire), dipinse alcuni paesaggi, raffinate scene digenere (Fanciulla col vassoio della cioccolata, Dresda, Gemäldegalerie) e, ...
Leggi Tutto
Pittore (Utrecht 1590 - ivi 1656), il più noto dei seguaci nordici del Caravaggio. Allievo di A. Bloemaert, fu in Italia dal 1610 al 1622. A Roma, dove fu protetto dal card. Scipione Borghese e dal marchese [...] poi come pittore disoggetti storici e di ritratti alle corti dei Paesi Bassi, d'Inghilterra, Danimarca e Brandeburgo. Il soprannome "delle Notti" gli venne dalla predilezione per le scene notturne, rappresentazioni di scene sacre o digenere a luce ...
Leggi Tutto
Pittore (Parigi 1713 - ivi 1789). Allievo di J.-M. Natoire, studiò poi all'Accademia di Francia a Roma (1735-40). Esponente di una pittura decorativa che andava esaurendosi, trattò soggetti religiosi (cupola [...] della cappella della Vergine in St.-Roch a Parigi, 1749-56) e storico-mitologici (anche per la manifattura dei Gobelins), ma anche scene digenere. Dal 1770 fu direttore dell'Accademia e primo pittore del re. ...
Leggi Tutto
Pittore (Verona 1707 - Pietroburgo 1762). Allievo di A. Balestra, di F. Trevisani e di F. Solimena; lavorò a Verona, poi a Vienna, Dresda e Pietroburgo, dove si stabilì nel 1756. Noto ritrattista (Elisabetta [...] di Sassonia, Budapest, Magyar Nemetzi Galéria; Abate, San Pietroburgo, Ermitage), eseguì anche soggetti religiosi (S. Francesco Borgia, Verona, museo di Castelvecchio) e dipinti digenere. ...
Leggi Tutto
Pittore (Parigi 1786 - ivi 1851); allievo del padre Martin (pittore digenere; Oberbergheim, Alsazia, 1752 - Parigi 1817) e di J.-L. David. Fu a Roma (1811-16) ed espose per la prima volta al Salon parigino [...] del 1817. Dai soggetti mitologici passò ai temi religiosi (molti quadri e affreschi, di stile accademico, per chiese di Parigi, Bordeaux, ecc.). ...
Leggi Tutto
Pittore (Bergamo 1812 - Pavia 1882). Allievo a Bergamo di G. Diotti, risentì poi dei modi del Piccio, che tradusse nelle numerose opere disoggetto sacro e nei ritratti, in toni misurati e ariosi; dal [...] 1842 insegnò pittura all'accademia di Pavia. Suo fratello Luigi (Bergamo 1808 - ivi 1880), anch'egli pittore, trattò soggetti storici e digenere. ...
Leggi Tutto
Pittore, incisore e scrittore (Dordrecht 1627 - ivi 1678). Allievo e imitatore di Rembrandt, nel 1652 fu a Roma. Dipinse soggetti biblici, mitologici e storici, specializzandosi nel trompe-l'oeil. Eccellente [...] disegnatore, le sue cose migliori sono i quadri digenere, ispirati a P. de Hooch, G. Metsu, J. Steen. Opere in varie collezioni europee. ...
Leggi Tutto
Pittore (Madrid 1836 - ivi 1873), allievo di F. de Madrazo; si perfezionò a Roma. Autore disoggetti storici, religiosi, scene digenere e ritratti, fu noto, tra l'altro, per Il testamento di Isabella [...] la cattolica (1864) e La morte di Lucrezia (1870 circa), entrambi a Madrid, museo del Prado. ...
Leggi Tutto
Pittore (Ringsted, Seeland, 1808 - Copenaghen 1888). Allievo di C. W. Eckersberg; viaggiò (1837-41) in Italia; insegnò all'accademia di Copenaghen (1862-87). Dipinse ritratti, scene digenere e soggetti [...] religiosi; ma più notevoli sono le sue vedute di architettura, molte conservate nello Statens Museum for Kunst di Copenaghen. ...
Leggi Tutto
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...