MONALDI, Paolo. –
Figlio di Giuseppe Alessandro,
Marzia Capannolo
nacque a Roma fra il 29 luglio 1704 e il 28 luglio 1705, come si deduce dalle ricerche archivistiche (P. Monaldi. La predica …) che [...] produzione artistica del M., tradizionalmente legata alla pittura digenere, non va rintracciata nei bamboccianti del Seicento, ’interesse del M. per i soggetti sacri è costituita dalla tela raffigurante La predica di s. Giuseppe da Leonessa ai ...
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MEI, Paolo
Francesco Franco
MEI (Meo), Paolo. – Nacque a Roma il 18 giugno 1831 da Domenico e da Matilde Farrajoni.
Il cognome nei libri parrocchiali è trascritto quasi sempre come «Meo» (Roma, Archivio [...] emerge da alcune lettere (ibid.), lavorò nelle stanze di palazzo Raffaelli a Cingoli in provincia di Macerata (opere distrutte), come pittore di storia, digenere e decoratore, traendo i soggetti più importanti da Raffaello, per assicurarsi il plauso ...
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MAZZA, Giuseppe
Ilaria Sgarbozza
– Nacque a Milano il 13 sett. 1817, primogenito di Carlo, stimato ragioniere alle dipendenze del marchese Giuseppe Arconati Visconti. Il padre ne favorì l’inclinazione [...] e letterarie romantiche, prese a cimentarsi nella scena digenere.
Le opere presentate annualmente a Brera propongono una variegata galleria di personaggi del passato e, insieme, disoggetti tratti dalla vita popolare e borghese contemporanea. Il ...
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COSTA, Pietro
Franco Sborgi
Nacque a Celle Ligure (Savona) il 29 giugno 1849 da Agostino "un povero calzolaio che partì per l'America lasciando la famiglia a Genova" (L'Illustrazione italiana, 24 marzo [...] in questi stessi anni sia la scultura digenere sia la produzione di monumenti funerari.
Opere digenere sono infatti quelle presentate all'Esposizione nazionale di Torino del 1880: oltre agli stessi soggetti presentati a Genova nel 1874 (Imiserabili ...
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FERRI, Gaetano
Amalia Pacia
Nacque a Bologna il 23 sett. 1822 da Domenico, scenografo, pittore e architetto, e da Clementina Nicoli. Adolescente, fu avviato allo studio della pittura dal padre che seguì [...] e patriottica dei soggetti, valendosi, per la resa formale, di suggestive citazioni e di richiami alla grande pittura In questi anni continuò ad esporre alla Società promotrice dipinti digenere, quali L'aspettativa (1856), L'orfana abbandonata e L ...
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NAYA, Carlo
Marco Andreani
(ma «Naija» all’atto di nascita; in alcuni documenti l’autore si firmò «Naja» e a volte «Naija»). – Nacque il 2 agosto 1816 a Tronzano Vercellese, da Francesco, di famiglia [...] estero come uno dei principali fotografi di architettura a Venezia, per l’accuratezza nella scelta dei soggetti e la qualità delle immagini. Emblematico il folclorismo esotico e populista delle scene digenere, allora molto richieste e alle quali Naya ...
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INGANNI, Angelo
Monica Vinardi
Nacque a Brescia il 24 nov. 1807 da Giovanni Battista Bartolomeo, pittore di prospettiva, e da Teresa Gobbini.
La sua produzione giovanile è poco nota; sino al 1830 svolse [...] anni Quaranta l'I. affrontò anche la singola scena digenere, confrontandosi con il modello offerto dalla pittura di G. Molteni e anticipando quella di D. Induno. Tra i suoi soggetti, più volte replicati, si ricordano quello dello Spazzacamino (1843 ...
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DE FRANCESCO, Beniamino
Stefano Marconi
Nato a Barletta intorno al 1815, secondo i cronisti dell'epoca si recò in giovane età a studiare pittura a Napoli. Dai documenti dell'archivio allievi dell'accademia [...] ambienti interni, come in Le catacombe di S. Gennaro, del 1834, o illustrò soggettidi argomento storico-letterario, come in La attività il realismo si tramutò in naturalismo di maniera o, meglio, in pittura digenere.
Il D. visse per una ventina d ...
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LUGLI, Albano
Ilaria Sgarbozza
Nacque a Carpi, presso Modena, il 13 nov. 1834, in una famiglia di umili origini, primogenito degli otto figli di Venanzio e di Quiteria Govi.
Quindicenne s'iscrisse all'Accademia [...] Fabiano della parrocchiale di S. Biagio in Palude, databile al 1884).
Anche sul versante della decorazione disoggetto profano il L. si dedicò anche alla pittura digenere, prediligendo dipinti di ispirazione domestica ambientati in un contesto ...
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GANDOLFO (Gandolfi), Giuseppe
Gioacchino Barbera
Nacque a Catania il 28 ag. 1792. Pur avendo manifestato sin da bambino una spiccata predisposizione per le arti figurative, fu avviato dal padre agli [...] che nel complesso si presenta piuttosto uniforme e finisce spesso per scadere nel bozzettismo e nella scena digenere, la predilezione per alcuni soggetti, tratti dal mondo degli umili e dei diseredati - Il pegno, L'addio, Musica forzata, La reietta ...
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memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...
famìglia s. f. [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica, forse prestito osco, e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel...