virtu
virtù
Il termine non ebbe originariamente quel significato specificamente morale che ha avuto in seguito nelle dottrine filosofiche e religiose. Il termine greco ἀρετή e quello latino virtus stanno, [...] dipendenza della v. dal sapere, per cui la conoscenza è momento intrinseco della stessa volontà. Sviluppando l’impostazione socratica, Platone concepisce la v. come capacità di attendere a una funzione determinata: «in ciascuna cosa cui è attribuita ...
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Stato soggettivo d’incertezza, da cui risulta un’incapacità di scelte teoretiche o pratiche, essendo gli elementi oggettivi considerati insufficienti a determinarle in un senso piuttosto che in quello [...] le forme di d. sono presenti nella filosofia greca. Al d. come metodo può essere assimilata la dialettica socratica, che contempla nella riduzione all’assurdo delle opinioni dell’interlocutore l’inizio del processo costruttivo del sapere. Aristotele ...
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VERITÀ
Bruno Nardi
È l'intrinseca coerenza e forza logica del giudizio, che, secondo Aristotele, "afferma essere quello che è, e non essere quello che non è". Ma sebbene il vero e il falso siano formalmente [...] nella conoscenza scientifica, necessaria e immutabile. L'opposizione persiste in Platone il quale, attraverso la dottrina socratica del concetto, attribuisce alla verità un'esistenza oggettiva eterna e necessaria (idea), che il pensiero cristiano ...
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Senocrate (Zenocrate) di Calcedonia
Giorgio Stabile
Filosofo greco, nato a Calcedonia nel IV sec. a. Cristo. Discepolo diretto di Platone (che accompagnò nel viaggio in Sicilia) e succeduto a Speusippo [...] che la natura in Aristotile messo avea, questo fine [dell'operare umano, cioè la virtù] conoscendo per lo modo socratico quasi e academico, limaro e a perfezione la filosofia morale redussero, e massimamente Aristotile. D. qui ripete, nelle linee ...
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MALLARMÉ, Stéphane
Pietro Paolo Trompeo
Nato a Parigi il 18 marzo 1842, morto a Valvins, presso Fontainebleau, il 9 settembre 1898. La vita di questo poeta, esteriormente sbiadita, può apparire in contrasto [...] i giovani poeti e letterati iniziati alle sue dottrine andavano ad ascoltare, come già nel suo salotto di Parigi, la parola socratica di questo teorico e artefice di "poesia pura". Nel 1896, alla morte di Verlaine, fu eletto "prince des poètes".
La ...
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Come poeta, romanziere, saggista, critico d'arte e filosofo, il D'O. è oggi considerato una delle figure più complesse e significative della letteratura spagnola contemporanea, forse lo scrittore più europeo [...] per vie tortuose, attraverso i labirinti barocchi delle più strane esperienze, egli aspira ad una serenità e ad un'armonia socratica. Una delle ultime opere è la trilogia Epos de los destinos (Madrid 1943; trad. ital., Epos dei destini, Milano 1948 ...
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. Il termine di ἐϑικά (neutro plurale dell'aggettivo ἐϑικός, moralis, da ἔϑος, mos, "costume, norma di vita") entrò neíl'uso propriamente con Aristotele, che con esso intitolò le sue trattazioni di filosofia [...] sua logica, fu condotta a penetrare così profondamente nel campo della gnoseologia e della metafisica. Se il concetto socratico trapassò, oggettivandosi in un iperuranio e divenendo forma non più soltanto del mondo umano ma anche di quello naturale ...
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(gr. Kυρήνη) Antica città della Libia da cui prende nome la Cirenaica.
Sua eponima è la ninfa Cirene; figlia di Ipseo re dei Lapiti della Tessaglia, rapita da Apollo che la trasportò in Libia, là dove [...] piacere quello del senso e del momento, nella cui attualità appariva del tutto risolubile il problema pratico. La filiazione socratica della scuola si rivela anche nei motivi di affinità che, pur nell’evidente contrasto, la collegano ai cinici. Come ...
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MICANZIO, Fulgenzio
Antonella Barzazi
– Nacque, secondo la versione più accreditata, mai accertata tuttavia in maniera definitiva (Dal Pino, pp. 134-137), l’8 giugno 1570 a Passirano, nel Bresciano.
Entrò [...] «il favore d’una stretta familiarità», consentendogli di affiancare al tirocinio scolastico istituzionale un insegnamento alla «socratica et obstetricaria», «singolare et eccellente per incaminarsi al sapere» (Sarpi, 1974, II, pp. 1331 s.).
Possibile ...
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TAYLOR, Alfred Edward
Filosofo, nato il 22 dicembre 1869 a St Andrews (Scozia). Educato al New College (Oxford) insegnò a Montreal e a Edimburgo, fece parte del Merton College (Oxford), è membro dell'Accademia [...] antica.
Scritti principali: The problem of Conduct, Londra 1901; Elements of Metaphysics, ivi 1903; Plato, ivi 1911; Varia Socratica, Oxford 1911; The Platonic Biography of Socrates, in Proccedings of the British Academy, 1916-17; Aristotle and his ...
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socratico
socràtico agg. e s. m. [dal lat. Socratǐcus, gr. Σωκρατικός] (pl. m. -ci). – Di Socrate, il filosofo ateniese del 4° sec. a. C.: il pensiero s., la dottrina s.; proprio dell’insegnamento di Socrate: metodo s., il metodo dialogico...
ironia
ironìa s. f. [dal lat. ironīa, gr. εἰρωνεία «dissimulazione, ironia», der. di εἴρων -ωνος «dissimulatore, finto»]. – 1. In origine, finzione (e insieme anche interrogazione): questo sign. si conserva solo nell’espressione i. socratica,...