SENECA (L. Annaeus Seneca)
L. Brigleb
Oratore, poeta e filosofo stoico romano. Nato verso il 4 a. C. a Cordova in Spagna come figlio dell'oratore L. Anneo Seneca. Insegnante, educatore e ministro consigliere [...] del genere nel quale sono uniti un greco e un romano. La composizione si spiega dalla volontà di raffigurare S. come il "Socrate romano" insieme col più celebre filosofo greco e dal fatto biografico che tutt'e due furono spinti a finire la loro vita ...
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Vescovo (n. 335 circa - m. 404 circa) di Cesarea di Palestina (dal 366 circa), nipote di Cirillo di Gerusalemme; compare nel 381 fra i partecipanti al concilio ecumenico di Costantinopoli e nel 384 ad [...] , oggi perduta. Dell'opera rimangono pochissimi frammenti, ma è possibile ricostruirla in parte attraverso le Storie di Rufino, Socrate e Gelasio di Cizico, che la usarono come fonte. Scrisse anche alcuni trattati dogmatici, pure pervenuti solo in ...
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Dal punto di visia filosofico, è lo stato dello spirito che resta indeciso tra un'affermazione e una negazione, le quali appaiono egualmente possibili in rapporto agli stessi termini. A seconda che tale [...] a ogni possibile conoscenza, il dubbio si distingue in metodico e in scettico. Il primo è, p. es., quello di Socrate. che vede nell'attitudine dubitativa e nella coscienza dell'ignoranza il vero punto di partenza della filosofia; mentre l'altro ...
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SOKRATES (Σωκράτης)
W. Fuchs
1°. - Scultore di Tebe. Secondo Pausania (ix, 25, 3), S. lavorò insieme con Aristomedes, a una statua votiva in marmo della Meter Dindymène, destinata al santuario eretto [...] con l'omonimo pittore (v. S., 2°) e altri lo identificava col filosofo (v. socrate).
Peraltro, in epoca posteriore l'autore delle Cariti fu identificato con il filosofo Socrate (Paus., i, 22, 8; ix, 35, 3; Diog. Laert., ii, 19). Ciò forse spiega ...
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Poeta tragico ateniese (Salamina 480 a. C. - Pella 406), nato secondo la tradizione il giorno stesso della battaglia di Salamina (5 sett.), figlio di Mnesarco, o Mnesarchide, e di Clito, che secondo le [...] . Ebbe buona educazione e diede buoni saggi di pittura. Conobbe Anassagora, Archelao, Protagora, Prodico e fu amico di Socrate; la sua tendenza a discutere e a investigare ricorda quella dei sofisti. Alla sua concezione pessimistica della vita e alla ...
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Filosofo vissuto tra il sec. V e il IV a. C., scolaro di Anassagora e autore di uno scritto di filosofia naturale di cui ci è rimasto soltanto un breve frammento. Egli seguiva sostanzialmente le dottrine [...] più esattamente in una stretta somiglianza alla concezione di Diogene d'Apollonia. Secondo la tradizione, sarebbe stato anche maestro di Socrate, e si sarebbe occupato di problemi dì etica, sostenendo, fra l'altro, la tesi che il diritto non abbia ...
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Disciplina che studia i processi dell’educazione e della formazione umana.
Con il termine pedagogo si intende il precettore, l’istitutore, la persona a cui è affidata l’educazione di un fanciullo. In origine [...] (arte ostetrica), che presuppone nel discente la capacità di generare spontaneamente il vero. Il meglio dell’insegnamento morale di Socrate fu accolto e continuato da Platone e da Aristotele. Per il primo si giunge alla vera educazione soltanto con ...
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Filosofo della scuola pitagorica, nato qualche decennio dopo la morte di Pitagora, verso il 470, e vissuto sino alla fine del sec. V o al principio del IV a. C. Sfuggì insieme con Liside alle persecuzioni [...] lo più a Tebe, e ivi si costituì una cerchia di scolari, come Simia e Cebete, che furono in relazione con Socrate e con Platone (infatti compaiono come interlocutori del Fedone platonico). L'importanza di F. nella storia del pitagorismo è grandissima ...
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Le grandi domande
Stefano De Luca
Grandi domande e grandi risposte
Da sempre l'uomo non può fare a meno di porsi alcune domande fondamentali: qual è l'origine di tutte le cose e il loro significato? [...] quali ritengono che la natura propria dell'uomo sia la razionalità e quindi che il bene consista nel "vivere secondo ragione". Per Socrate e Platone il bene coincide con il sapere e quindi il male è una forma di ignoranza: è impossibile fare il male ...
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differenza
Il concetto appare già chiaramente tematizzato nel pensiero di Aristotele, a partire dall’analisi del concetto di definizione e del metodo per costruirla attraverso il genere prossimo e la [...] in senso comune se ne differisce per una qualsiasi alterità, sia relativamente a sé (‘Socrate bambino’ è diverso da ‘Socrate adulto’), sia relativamente ad altro (‘Socrate’ è diverso da ‘Platone’); in senso proprio, se ne differisce per un accidente ...
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socratico
socràtico agg. e s. m. [dal lat. Socratǐcus, gr. Σωκρατικός] (pl. m. -ci). – Di Socrate, il filosofo ateniese del 4° sec. a. C.: il pensiero s., la dottrina s.; proprio dell’insegnamento di Socrate: metodo s., il metodo dialogico...
presocratico
presocràtico agg. e s. m. [comp. di pre- e socratico] (pl. m. -ci). – Anteriore a Socrate, allo sviluppo della speculazione filosofica di Socrate: la fisica, la filosofia p.; filosofi p. (e, come sost., i presocratici), tutti...