Anatomia
Aree di a. Nome di alcune aree della corteccia cerebrale collegate ad aree di proiezione che, secondo P.E. Flechsig, presiederebbero alle più elevate funzioni della corteccia.
Astronomia
A. stellare [...] risposte (W.A. Bousfield, 1944-1950).
Religione
Si dicono a. religiose i gruppi nei quali il vincolo che unisce i singoli membri ha prima si fa parte, alla seconda si è sottoposti. Nella ‘sociologia formale’ (G. Simmel, L. von Wiese), il termine è ...
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Giurista e sociologo francese (Paimpol 1891 - Parigi 1970). È noto particolarmente come fondatore della sociologia della pratica religiosa. Opere principali: La doctrine du mariage chez les théologiens [...] Décrétales jusqu'au décret de Gratien (in collab. con P. Fournier, 2. voll., 1931-32); Introduction à l'étude de la pratique religieuse en France (2 voll., 1942); Études de sociologie religieuse (2 voll., 1955-56). Socio straniero dei Lincei (1947). ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] mitologia comparata se non riconsiderando le strutture sociali di base (magico-religiose, economico-religiose, politico-religiose) che sottostanno alla narrazione.
La scelta sociologica di Dumézil è, del resto, documentata nella stessa storia del suo ...
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Ideologia
Remo Bodei
(XVIII, p. 706)
Fine dell'ideologia o crisi dell'utopia?
Negli ultimi decenni del Novecento si è molto parlato di 'morte', 'fine' o 'tramonto' dell'i. (cfr., per es., Bell 1960; [...] e la "sovrastruttura" (giuridica, politica, religiosa, artistica e filosofica). Tale discrepanza tra interessi Duvignaud, L'idéologie, cancer de la conscience, in Cahiers internationaux de sociologie, 1969, 46, pp. 37-50.
Per la decretata fine delle ...
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WEBER, Max
Carlo Antoni
Sociologo, nato il 21 aprile 1864 a Erfurt, morto a Monaco il 14 luglio 1920. Si laureò a Berlino, alla scuola del Goldschmidt, in diritto commerciale con una dissertazione sulle [...] oratore e scrittore politico. Nel 1918 accettò la cattedra di sociologia a Vienna, ma la catastrofe lo fece tornare in la realtà è un'approssimazione o una deviazione. Così nella storia religiosa W. ha indicato i "tipi ideali" di chiesa, setta, ...
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MOVIMENTI COLLETTIVI
Roberto Cipriani
I m.c. concernono un insieme di atteggiamenti e di comportamenti che hanno un carattere sociale diffuso, largamente condiviso (quand'anche in un ambito piuttosto [...] essere i motivi ispiratori dei m.c., di natura religiosa o economica, politica o culturale, etnico-razziale o , Sociologie de l'action, Parigi 1965; F. Alberoni, Sociologia del comportamento collettivo, in AA. VV., Questioni di sociologia, Brescia ...
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Intellettuali
NNorberto Bobbio
di Norberto Bobbio
Intellettuali
sommario: 1. Un vecchio problema. 2. Chi sono gli intellettuali. 3. Tipi d'intellettuali. 4. L'origine del nome. 5. L'intellettuale rivoluzionario [...] delle società primitive e in genere i sacerdoti delle società religiose. Possono essere assimilati gli uni e gli altri per fra lo scienziato e l'apostolo, impiantato sulla tesi che il sociologo si occupa di accertare fatti e di formulare teorie e non ...
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secolarizzazione
Margherita Zizi
L’autonomia culturale e politica delle società moderne dalla religione
Il termine secolarizzazione indica il processo tramite il quale la religione ha perso, in alcune [...] religione: la Chiesa perde il suo potere temporale, le istituzioni religiose non sono più in grado di esercitare il controllo sulla svolta in passato dalla religione.
Anche il grande sociologo tedesco Max Weber agli inizi del Novecento affrontò il ...
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Mito
JJean-Pierre Vernant
di Jean-Pierre Vernant
Mito
sommario: 1. Introduzione. 2. Μῦϑος e λόγος. a) Parola e scrittura. b) Dal mito alla storia e alla filosofia. c) Forme e livelli del mito. d) Miti [...] , una fantasia pleonastica, sprovvista di significato intrinseco.
4. La nozione di simbolo religioso, in mancanza di un'appropriata analisi linguistica e sociologica, è adoperata nella sua accezione letteraria, metaforica, sia che si riallacci il ...
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VIOLENZA
Giovanni Jervis
Birgitta Nedelmann
Luciano Pellicani
Psicologia sociale
di Giovanni Jervis
Definizione
In senso lato si designa come violenza un'alterazione del corso naturale degli eventi, [...] 40). In questo modo il corpo si pone al centro dell'analisi sociologica sotto un duplice aspetto: da un lato come corpo capace di offendere, della sofferenza fisica non dà diritto alla ricompensa religiosa di una vita (migliore) dopo la morte. ...
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cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...
educazióne s. f. [dal lat. educatio -onis, der. di educare: v. educare]. – 1. In generale, l’attività, l’opera, e anche il risultato di educare, o di educarsi, come sviluppo di facoltà e attitudini, come affinamento della sensibilità, come correzione...