Xenofobia
Simonetta Tabboni
Definizione del concetto
Xenofobia (da ξένοϚ, straniero, e ϕόβοϚ, paura) significa paura dello straniero, paura che si manifesta attraverso comportamenti e atteggiamenti [...] società, e cioè lo straniero. Se costui è molto lontano, senza reali rapporti con la societàin è data. Fa parte dell'identità collettiva e contribuisce a definirla. Lo straniero comunità - cui viene dato il nome di Winston Parva - condotta negli anni ...
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BORDIGA, Amadeo
Luigi Agnello
Nacque a Resina (Napoli) il 13 giugno 1889 da Oreste e da Zaira Amadei.
Il padre (1852-1931), novarese, massone, fu uno dei più apprezzati studiosi italiani dei suo tempo [...] , sia che venisse combattuta innome della indipendenza nazionale e giustificata in base a un "pregiudizio volgare", condiviso peraltro da un grosso filone del marxismo, come mezzo per accelerare "l'avvento della società socialista" (La guerra ...
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LABRIOLA, Teresa
Marina Tesoro
Nacque a Napoli, il 17 febbr. 1874, da Antonio, filosofo di rinomanza internazionale e da Rosalia von Spenger, di origine tedesca ma italiana di nascita, direttrice, al [...] società del suo tempo.
Iniziò allora a rappresentarsi come la figura guida di un ristretto numero di compagne di sesso, "libere e emancipate", che si sarebbero assunte la responsabilità di lottare "innome un soggetto politico collettivo, portatore di ...
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Manfredi, Nino (propr. Saturnino)
Francesco Bolzoni
Attore e regista cinematografico, nato a Castro dei Volsci (Frosinone) il 22 marzo 1921. Grande interprete della commedia all'italiana, ha saputo provare [...] … (1969) di Luigi Magni, nel 1978 con Innome del Papa re (1977) ancora di Magni, e in Scandaloso, episodio diretto da Franco Rossi del film collettivo Alta infedeltà, 1964; in all'estraneità, anche crudele, della società con cui deve confrontarsi. Nei ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] tra forme simboliche e funzionamento della società ha assunto rilievo centrale fin dai del loro nome (l’iniziale e un’altra), generalmente ricavate dal nome latino dell’ ipotesi di un ‘inconscio collettivo’ che in essi si esprimerebbe. Importanti ...
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D'ANNUNZIO, Gabriele
Marcello Carlino
Nacque a Pescara, il 12 marzo 1863,da Francesco Paolo e da Luisa de Benedictis. Il padre proveniva da una modesta famiglia, ma, adottato da uno zio benestante, [...]
Dal libro prende il nome l'ultima stagione letteraria la scena di un nuovo suo psicodramma collettivo, in cui gli storici hanno intravisto due e come di quello che si identificava con la nascente Società delle Nazioni e con gli alleati" (De Felice, ...
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CONTARINI, Gasparo
Gigliola Fragnito
Primogenito di Alvise di Federico dei Contarini del ramo della Madonna dell'Orto e di Pofissena di Tommaso Malipiero, nacque a Venezia il 16 ott. 1483 in una famiglia [...] da un senso escatologico collettivo - rendeva la raffigurazione Concezione che veniva ripresa relativamente alla società e agli istituti dello Stato nel Sede apostolica in materia di imposizione di decime al clero. Si adoperò anche a nome di Carlo ...
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Pio IX, beato
Giacomo Martina
Giovanni Maria Mastai Ferretti, ultimo di nove figli, nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, dal conte Girolamo e da Caterina Solazzi, in una famiglia di agiati proprietari [...] in tutta Italia e in parte d’Europa, costituì l’inizio di un delirio collettivo, in parte spontaneo in coglierne l’apertura verso la società contemporanea, il suo zelo quello delle Carmelitane, ben noto col nome Regina Coeli. Si era poi estesa ...
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BUONARROTI, Filippo
Armando Saitta
Primogenito di Leonardo, tenente del reggimento dei dragoni di stanza a Pisa, e della nobile senese Giulia Bizzarini, nacque a Pisa l'11 nov. 1761 (certificato di [...] inizio di una attività in seno alle società segrete antibonapartiste, in particolare nelle due 1824, vi fissò la propria residenza sotto il nome di Jean-Jacques Raymond, insieme con una nuova come il risultato del lavoro collettivo di tutto un gruppo. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Niccolò Machiavelli
Giulio Ferroni
Il pensiero di Machiavelli scaturisce dal seno stesso dell’orizzonte pubblico fiorentino, dai principi istituzionali e morali e dai modelli di comportamento in esso [...] «vera natura della società» e dei suoi religiose, che egli designa con il nome di «sette». Libertà e «virtù in cui si può elaborare la conoscenza del «bene» di una cosa, delle forme necessarie per costituire un ordine, mentre sugli insiemi collettivi ...
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collettivo1
collettivo1 agg. [dal lat. collectivus, propr. «che raccoglie insieme», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. Che è comune a più persone o cose: benessere, danno c.; interesse c.; lavoro c.; impresa c.;...
societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione,...