Antropologia e linguistica
Modo di rappresentare visivamente, attraverso tracce grafiche, i segni linguistici o le loro sequenze.
Nei segni linguistici si distinguono un significante e un significato; [...] soggette all’imposta sul reddito delle società; gli enti pubblici e privati diversi dalla società, soggetti all’imposta sul reddito delle società, che svolgono attività commerciali; le societàinnomecollettivo, in accomandita semplice e quelle a ...
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Sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, ideogrammi) o di simboli ridotti a segni convenzionali atto a fissare, comunicare, conservare e trasmettere nel tempo in forme stabili e in maniera perspicua procedimenti mentali ed espressioni linguistiche; sotto l’aspetto materiale è ... ...
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Domenico Russo
La trasmissione delle conoscenze
Il termine scrittura indica i sistemi di tracce grafiche convenzionali dotate di significati che gli uomini hanno adoperato per registrare e comunicare pensieri e informazioni dai tempi più antichi fino a oggi. Dai graffi incisi sulle pareti delle grotte ... ...
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Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati dallo stesso regista: L'enfant sauvage (1970; Il ragazzo selvaggio), in cui il dottor Itard redige ... ...
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Francesco Spagna
Il termine scrittura (derivato del latino scribere, "scrivere") è la rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche. L'insieme dei segni con i quali la scrittura viene realizzata è storicamente denominato in base al sistema utilizzato ... ...
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SCRITTURA
Guglielmo Cavallo e Jack R. Goody
Storia della scrittura
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
La scrittura può essere definita un sistema organizzato di simboli figurati o astratti (pittogrammi, ideogrammi), o di simboli ridotti a segni convenzionali (v. Leroi-Gourhan, 1964-1965), atto a ... ...
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Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato per registrare e comunicare pensieri e linguaggio dai tempi più antichi fino a oggi, è evidente che non si può ... ...
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Raffaele Corso
. Mezzi di comunicare ai propri simili ensieri idee, avvenimenti, sia nel tempo, sia nello spazio, esistono presso quasi tutti i primitivi, ma variano a seconda dello sviluppo mentale e sociale. La forma più semplice, la quale precede l'uso dei segni grafici che caratterizzano la fase ... ...
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Stato dell’America Settentrionale. Secondo Stato del mondo per estensione dopo la Russia, occupa poco meno della metà del Nordamerica, all’incirca tra i 41° e gli 83° latitudine N e tra i 52° e i 141° [...] Montréal; innome della Francia prese possesso del paese, da allora noto con il nome di Canada ammesso alla Conferenza della pace e alla Società delle Nazioni come membro originario. Nel di un immaginario collettivoin cui confluiscono memorie ...
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(X, p. 7; App. II, i, p. 569; III, i, p. 359; IV, i, p. 414; V, i, p. 578)
Chiesa cattolica
di Giuseppe Alberigo
Con Giovanni Paolo ii la C. cattolica si dava, dopo oltre quattro secoli, un papa non italiano, [...] più gravi all'individuo e alla societàin ordine a scelte che non erano era stata una componente essenziale della cultura collettiva. La secolarizzazione non è quindi solo abbandono , Canada, nel 1997, a nome di 150 milioni di cristiani evangelici ...
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L'ETA MEDIEVALE
Girolamo Arnaldi
L'ETÀ MEDIEVALE I confini del medioevo sono ormai due frontiere mobili. Accantonati i tradizionali 476 e 1492, si tende a spostarli sempre più in avanti: quello [...] VIII, esprimeva la sua forte coscienza di gruppo ammantandosi del nomecollettivo, antico e glorioso, di "Senato". Ma, trascorso un primo dirsi che il monastero di Cluny in quanto tale, organico com'era alla società del tempo, abbia rappresentato un ...
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NICCOLÒ I, santo
François Bougard
Nato presumibilmente intorno all'820, N., come i suoi due predecessori, non apparteneva all'aristocrazia romana, pur non essendo di origini "modeste". Il Liber pontificalis, [...] a titolo collettivo, per imporre la disciplina romana in materia di sarebbe attuabile; non tanto innome di un principio d'indissolubilità Roma nella Storia di Gregorovius, inSocietà, istituzioni, spiritualità. Studi in onore di Cinzio Violante, I, ...
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Cattolicesimo
Jean Daniélou
di Jean Daniélou
Cattolicesimo
sommario: 1. Introduzione. 2. Il ritorno al Vangelo: a) i mistici; b) gli scrittori; c) gli esegeti. 3. I dialoghi: a) il laicismo; b) la religiosità; [...] istanza che lo trascende. È innome di questa istanza suprema che saranno società sia il più adatto a servire la comunità umana, in date circostanze. Cosi essi potranno, sul piano economico, preferire regimi di proprietà più liberali o più collettivi ...
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Paolo III
Gino Benzoni
Terzogenito - prima di lui sono nati Angelo e Girolama; dopo di lui nasceranno Beatrice e Giulia - di Pierluigi di Ranuccio Farnese e di Giovannella figlia del signore di Sermoneta [...] innome dell'autorità imperiale e saccheggiano, in odio al papa, costretto a chiudersi in e società nello Stato in Rome, Bloomington 1985, passim.
J. Pope-Hennessy, Cellini, Milano 1986, passim.
Il sacco di Roma del 1527 e l'immaginario collettivo ...
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Pio V, santo
Simona Feci
Antonio Ghislieri nacque a Bosco (oggi Bosco Marengo, Alessandria), diocesi di Tortona, nel Ducato di Milano, il 17 gennaio 1504 da Paolo e Domenica Augeria. La famiglia, presente [...] dottrina cristiana, che riuniva società dedite alla catechesi dei ragazzi esemplare, a livello sia individuale sia collettivo. D'altronde, per il pontefice "che bolla e le ragioni della concordia, innome dei progetti internazionali di P., prevalsero ...
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Le religiose italiane
Giancarlo Rocca
Introduzione
La storia delle religiose italiane – considerate qui in tutte le loro varie distinzioni canoniche, cioè come monache, suore, vergini consacrate, eremite, [...] di possesso collettivo, in genere quello della società tontinaria31.
Di fatto, il sistema della società tontinaria venne adottato e quindi diminuendo le tasse da pagarsi allo Stato. Il nome viene dal suo inventore, Lorenzo Tonti (1605?-1675?). T. ...
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La maggior parte del mondo occidentale il 1° gennaio 2000 ha festeggiato l’entrata nel nuovo millennio (solo una minoranza ha optato per il più corretto 1° gennaio 2001). Per chi è musulmano la prima data [...] mondo musulmano, l’agire individuale e collettivo, dunque, anche la politica e e il regime che questi proteggeva, innome della fedeltà all’islam e con un 2000.
R. Aluffi Beck-Peccoz, Islam e societàin Egitto. Il matrimonio ῾urfī, «Daimon. Annuario ...
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collettivo1
collettivo1 agg. [dal lat. collectivus, propr. «che raccoglie insieme», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. Che è comune a più persone o cose: benessere, danno c.; interesse c.; lavoro c.; impresa c.;...
societa
società s. f. [dal lat. sociětas -atis, der. di socius «socio»]. – 1. In senso ampio e generico, ogni insieme di individui (uomini o animali) uniti da rapporti di varia natura e in cui si instaurano forme di cooperazione, collaborazione,...