Nobili greci, detti gli "apostoli degli Slavi" (Cirillo 827-869; Metodio 815 circa - 885), erano figli del magistrato Leone, legato alla corte di Bisanzio. Alla morte del padre, sotto la protezione del [...] cancelliere imperiale Teoctisto, Metodio passava in Macedonia ad amministrarvi una provincia, mentre Costantino (che si chiamò Cirillo quando si fece monaco), educato insieme al minorenne imperatore Michele ...
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Gesuita (Venezia 1734 - ivi 1827); fratello di Giandomenico; continuò la grande opera di storia ecclesiastica degli Slavi meridionali, Illyricum Sacrum (voll. 5º-8º, 1775-1819), iniziata da F. Riceputi [...] e D. Farlati ...
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Arcivescovo, forse tra il 610 e il 649. Quando la città, intorno al 617, fu assediata dagli Slavi, G. si rivelò abilissimo organizzatore della difesa. Delle sue numerose Omilie sui Vangeli ci sono rimasti [...] dei frammenti; intera ci è invece pervenuta l'Omilia sulla "dormitio" di Maria Vergine, documento di alto interesse per le notizie che ci dà sullo stadio di sviluppo raggiunto dalla teologia, e specialmente ...
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Ecclesiastico (m. 1251); vescovo di Modena (1222-33), fu mandato da Onorio III (1225) presso l'Ordine teutonico, per porre fine alle controversie relative alle terre strappate agli Slavi pagani. Riuscì [...] una prima volta (1225-26) a conciliare interessi politici contrastanti tra l'ordine stesso e il re dei Danesi, Valdemaro II. Dopo il 1230 dovette ancora una volta intervenire nella questione, sempre per ...
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Monaco benedettino e storico (n. Ragusa, Dalmazia, seconda metà sec. 16º - m. ivi 1611), uno degli esponenti della Controriforma cattolica nei Balcani. Dopo un soggiorno in Ungheria e nella Bačka, pubblicò [...] a Pesaro Il regno delli Slavi hoggi corrotamente detti Schiavoni (1601), opera farraginosa e piena di errori, dove ipotizzò l'unità di tutti i popoli slavi. ...
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Nobile franco (m. 866 circa), genero di Ludovico il Pio e padre di Berengario I, venne in Italia verso l'830 ed ebbe il governo della Marca Orientale (Friuli). Vittorioso condottiero contro Slavi e Saraceni, [...] fu uomo di cultura e la sua corte fu aperta ai dotti; fece forse compilare una prima raccolta sistematica delle leggi longobarde (Concordia de singulis causis). Fu sepolto nella badia di Cysoing in Fiandra, ...
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Di nome Fasano (m. Roma 1009), di origine romana, fu fatto pontefice per volontà di Giovanni Crescenzio (1004). Istituì (1007) il vescovado di Bamberga, immediatamente soggetto alla Santa Sede, per favorire [...] l'evangelizzazione degli Slavi, e seppe difendere contro il re Roberto di Francia l'autorità della Santa Sede. ...
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Lorenese d'origine (m. Zscherben, Halle, 981), monaco e poi chierico benedettino, fu notaro della cancelleria dell'imperatore Ottone I. Nel 968 fu nominato da Ottone primo arcivescovo di Magdeburgo, con [...] la missione di convertire al cristianesimo gli Slavi pagani delle regioni di là dall'Elba assoggettandoli all'Impero. Continuò, per gli anni 907-967, la cronaca di Reginone di Prüm. ...
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slavato
agg. [der. di lavato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. non com. Sinon., in senso proprio, di dilavato: i ciottoli battuti e s. uscivano dal terriccio coi vari colori (De Marchi). 2. Di colore sbiadito, di tono non deciso, troppo tenue...
slavita
slavità s. f. [der. di slavo]. – L’essere slavo; l’essere e il sentirsi conforme ai caratteri proprî della cultura, dello spirito, della lingua del mondo slavo: riconoscere, o contestare, la s. della Macedonia.