Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] l. orientali ed è oggi il rito dominante, al quale appartengono tutte le Chiese ortodosse. Il rito bizantino è passato agli Slavi cattolici e discendenti, ai Melchiti, ai Georgiani e ai Romeni. Parte a sé fa la l. armena.
Nelle località dell’Asia ...
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NEOCLASSICA, ARTE
Giulio Romano ANSALDI
Bruno Maria APOLLONJ
NEOCLASSICA, ARTE - Già durante il sec. XVIII, mentre l'arte non mirava per lo più che al leggiadro e al grazioso, apparve e si affermò [...] José de Madrazo y Agudo, che usò come tanti altri dello studio di David e fu a capo della scuola spagnola. I paesi slavi non diedero pittori neoclassici veri e proprî, neppure la Russia, che ebbe artisti che soggiornarono a lungo a Roma: può fare ...
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. Caratteristiche della scrittura alfabetica. - Per una lunga serie di secoli l'antichità ha conosciuto varî sistemi di scrittura (v.), ciascuno dei quali, sia che fosse sorto e si fosse sviluppato indipendentemente, [...] da sch è in realtà una consonante unica, che in altre lingue, anche moderne (p. es. nelle lingue slave), viene espresso mediante una sola lettera dell'alfabeto. Prescindendo quindi dalle eccezioni recenti, la scrittura alfabetica può definirsi "la ...
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. Quest'alleanza ebbe la sua ragion d'essere nella situazione e nelle relazioni in cui si vennero a trovare la Prussia e l'Austria di fronte alla Russia, in occasione della crisi orientale iniziatasi nel [...] ne avrebbero potuto approfittare i popoli stessi della Monarchia, e specialmente i più scontenti: gl'Italiani e gli Slavi. Non poteva dunque essere obiettivo austriaco una politica di guerra senza correlative garanzie. Fino ad allora, a evitarla ...
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TRENTO (XXXIV, p. 268)
Italo LUNELLI
La nuova Piazza Littorio, aperta ove erano quartieri malsani con una grande opera di sventramento, tra il 1932 e il 1938, ha creato un altro centro di vita, proprio [...] dal Venturi a Oderisi da Gubbio, il famoso codice glagolita cloziano del sec. XI nell'antica lingua liturgica degli Slavi, il codice del sec. XI con tutte le opere di Virgilio in perfetta conservazione, ecc.; manoscritti di altissimo valore ...
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OLDEMBURGO (ted. Oldenburg; A. T., 53-54-55)
Arrigo LORENZI
Eugenio DUPRE' THESEIDER
Uno degli stati polimerici della repubblica federale germanica, granducato sino al 1918; consta di territorî (Landesteile) [...] . È attraversato dal fiume Schwartau, affluente della Trave. Fu un vescovato istituito ad Aldenburg (Oldenburg), centro principale degli slavi Vagri, nella prima metà del sec. X e durato fino al 1803. Questa Oldenburg è fuori del territorio dello ...
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Nome assegnato, nell'Europa orientale, a una provincia governata da un bano. Il più noto è il banato di Timişoara, quadrilatero limitato dal Mureş, dal Tibisco, dal Danubio e dagli alti massicci dei Carpazî, [...] la lingua romena. A cominciare dal sec. III, le invasioni vi portarono Goti (250), Unni (375 e 439), Bulgari (528), Slavi e Magiari. Questi ultimi, costituendo un regno cristiano, sottomisero il Banato, che fu evangelizzato da monaci di rito greco, e ...
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SCUTARI (in alb. Shkodra, Shkodër; lat. Scodra; A. T., 76 bis)
Roberto ALMAGIA
Alberto GITTI
Angelo PERNICE
Città dell'Albania a 18 m. s. m., presso il lago omonimo, che la protegge a est, mentre [...] abbia avuto a subire incursioni e attacchi da parte dei Goti prima, e quindi, a partire dal sec. VIII, degli Slavi e dei Bulgari, rimase sotto la sovranità più o meno effettiva degl'imperatori bizantini. Dopo la caduta di Costantinopoli in potere ...
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FERRO È la denominazione più in uso per quella parte della vallata del fiume-torrente Fella che va da Pontebba alla confluenza nel Tagliamento e che, sino al sec. XIV, fu la principale via di comunicazione [...] e ben presto assimilatisi. Non deve poi essere trascurato il fatto che nella vallata, nella quale s'erano infiltrati invasori slavi, è tuttora frequente l'esistenza di popolazioni di tale provenienza, sia nel Canale di Resia (v.), sia nella valle ...
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ANASTASIO Bibliotecario
Girolamo Arnaldi
Trascorse a Roma la prima giovinezza (Epistolae, p.440, 8-9) e sua lingua materna fu certamente il latino (Epistolae, pp. 423, 12 e 426, 7), non il greco, come [...] che probabilmente era rimasta sospesa anche in seguito alla morte di Arsenio, uno dei principalì zelaton della causa della liturgia slava, ed alla disgrazia in cui era, provvisoriamente caduto A. (cfr. Grivec, pp. 81 s. e 87; per l'autenticità della ...
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slavato
agg. [der. di lavato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. non com. Sinon., in senso proprio, di dilavato: i ciottoli battuti e s. uscivano dal terriccio coi vari colori (De Marchi). 2. Di colore sbiadito, di tono non deciso, troppo tenue...
slavita
slavità s. f. [der. di slavo]. – L’essere slavo; l’essere e il sentirsi conforme ai caratteri proprî della cultura, dello spirito, della lingua del mondo slavo: riconoscere, o contestare, la s. della Macedonia.