DJULGHEROFF, Nicolai
Matilde Tobia
Nacque a Kjustendil in Bulgaria il 20dic. 1901, da Slavi, tipografo, e da Tena Ceclareff. Fin dagli anni del liceo manifestò uno spiccato interesse per le arti figurative: [...] espose all'età di 14 anni in una mostra collettiva nella città natale (D. futurista, 1977, p. 127) e a 16 anni abbozzò un progetto di abitazione (ibid.), che sarà poi realizzato, per la sua famiglia. Durante ...
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Storico (Varsavia 1873 - ivi 1943). Ha dedicato numerose ricerche ai primordî della storia degli Slavi. La sua opera principale è Słowiań-szczyzna Zachodnia. Studia historyczne ("La Slavia occidentale. [...] Studî storici", 1902, 2a ed. 1950) ...
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. Popolo di stirpe slava, trae la sua origine dalla patria comune degli Slavi in Transcarpazia, dalla quale immigrò probabilmente nel sec. VI d. C. nelle sue sedi odierne, non ancora come popolo unito, [...] Boemia storicamente attestati, i Boi. Il nome Boemo fu usato pure in Boemia ufficialmente dai Cèchi nei documenti latini e non slavi fino al sec. XIX e soltanto in tempi recenti il nome di Cèchi (ted. Tschechen, fr. Tchèques, ingl. Czechs) è stato ...
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(ted. Dresden) Città della Germania orientale (506.000 ab. nel 2007), capitale del Land della Sassonia, posta a circa 110 m s.l.m. sull’Elba. Il fiume divide il nucleo antico (Altstadt) dalla parte più [...] che comprende i due grandi centri sassoni e deborda nei Länder di Sassonia-Anhalt e Turingia.
Inizialmente colonia di pescatori slavi sulla destra dell’Elba, è ricordata quale città nel 1216, sottoposta al margravio Dietrich di Meissen (m. 1221). Ai ...
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KIEV (A. T., 171-72)
Giorgio PULLE'
Miron MALKIEL-JIRMOUNSKI
Ettore LO GATTO
Giorgio PULLE'
Petr Aleksandrovic OSTROUCHOV
Giorgio VERNADSKIJ
Città dell'Ucraina, in ucraino Kiiv, un tempo capoluogo [...] VII d. C. i territorî lungo il Dnepr furono occupati dagli Slavi; e fu probabilmente proprio allora che la città ebbe il suo la politica ecclesiastica di Mosca. Fino all'istituzione dell'accademia slavo-greco-latina a Mosca (1687) la "Kollegia" di ...
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Slavista (Angers 1807 - ivi 1860). Dopo aver seguito al Collège de France le lezioni sugli Slavi di A. Mickiewicz, gli successe su quella cattedra (1845-57). Segretario della Société slave e redattore [...] scuola slavofila franco-polacca. Scritti principali: Les Slaves de Turquie, Serbes, Monténégrins, Bosniaques, Albanais et Bulgares (1844, 2a ed. 1852); Les deux Panslavismes (1847); Le Monde slave, son passé, son état présent et son avenir (1852). ...
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Gesuita (Venezia 1734 - ivi 1827); fratello di Giandomenico; continuò la grande opera di storia ecclesiastica degli Slavi meridionali, Illyricum Sacrum (voll. 5º-8º, 1775-1819), iniziata da F. Riceputi [...] e D. Farlati ...
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Linguista e filologo russo (1861-1931). Profondo conoscitore delle lingue, della letteratura e del folclore degli Slavi orientali, ha lasciato opere di grande pregio, tra le quali: Belorussy ("I Bielorussi", [...] 3 voll., 1903-22), Russkaja dialektologija ("Dialettologia russa", 1924), Slavjanskaja kirillovskaja paleografja ("Paleografia cirillica", 1928) ...
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Regione delle Alpi Orientali corrispondente ai territori di Stiria, Carinzia e Carniola.
Abitata in origine da Slavi, fu conquistata da Bavari (772), costituita in marca nel 778 e in ducato nel 995. Nel [...] 1286 passò ai conti di Gorizia e Tirolo, finché nel 1335 fu incorporata dagli Asburgo ai loro domini alpini ...
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Indirizzo politico sviluppatosi in Serbia tra 19° e 20° sec., tendente ad attuare l’unificazione degli Slavi meridionali sotto l’egemonia della nazione serba e quale semplice ingrandimento della Serbia. [...] Dopo la nascita dello Stato iugoslavo (1918) si parlò polemicamente di p. in rapporto alla supremazia dei Serbi nel periodo tra le due guerre. In seguito alla crisi della Iugoslavia nel 1991-92 il termine ...
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slavato
agg. [der. di lavato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. non com. Sinon., in senso proprio, di dilavato: i ciottoli battuti e s. uscivano dal terriccio coi vari colori (De Marchi). 2. Di colore sbiadito, di tono non deciso, troppo tenue...
slavita
slavità s. f. [der. di slavo]. – L’essere slavo; l’essere e il sentirsi conforme ai caratteri proprî della cultura, dello spirito, della lingua del mondo slavo: riconoscere, o contestare, la s. della Macedonia.