(sp. Sevilla) Città della Spagna sud-occidentale (699.759 ab. nel 2008; 1.500.000 ab. considerando l’intera agglomerazione urbana); capoluogo della comunità autonoma dell’Andalusia. È situata sulla sinistra del Guadalquivir, a 80 km dalla foce del fiume dove questo è ancora navigabile. Centro commerciale tra i più importanti della Spagna e capitale economica, finanziaria e culturale dell’Andalusia, ...
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Erudito (Siviglia 1497 - ivi 1551). Studiò a Siviglia e a Salamanca; matematico e astrologo, cosmografo, cronista reale, fu in corrispondenza epistolare con Erasmo, G. L. Vives, J. G. Sepúlveda. Espressione [...] dell'enciclopedismo scientifico del Rinascimento, pubblicò, sul modello delle Notti attiche di A. Gellio, una Silva de varia lección (1540), raccolta di prose di varia materia (storia, costumi, superstizioni, ...
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Navigatore (n. Lebrija, Siviglia, o nelle Asturie, metà del 15º sec. - m. 1516). Condusse una spedizione lungo le coste dell'America Merid. (1515), scoprendo l'estuario del fiume a cui S. Caboto dette [...] più tardi il nome di Río de la Plata. Ma, sceso a terra con alcuni compagni, fu ucciso dagli indigeni ...
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Navigatore (Triana, Siviglia, 1460 - Cuba 1526). Con J. de la Cosa e V. Núñez de Balboa, esplorò (1500-1502) le coste del Venezuela fino al golfo di Darien e all'istmo di Panama. Nel viaggio di ritorno [...] la nave, che aveva un carico di perle e d'oro, naufragò ad Haiti (Española) e B., imprigionato dal governatore, fu rinviato in Spagna in catene. Liberato per ordine del sovrano, fondò quindi (1525) una ...
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Navigatore (Firenze 1454 - Siviglia 1512); divise con C. Colombo la gloria della scoperta dell'America. Durante due viaggi (1499-1500 e 1501-02) V. esplorò le coste atlantiche dell'America Meridionale [...] da circa 12º lat. N a 50º lat. S, compiendo così una impresa memorabile, che lo pone tra i più grandi scopritori della storia; altrettanto merito gli va riconosciuto per avere intuito che le terre nuovamente ...
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Centro della Spagna (prov. di Siviglia), nella valle del Guadalquivir.
Fu città romana (Carmo) di cui conserva una necropoli con tombe a camera dipinte, l’anfiteatro, le mura riutilizzate fino al tardo [...] Settecento. Successivamente fu piazzaforte araba, che a metà dell’11° sec. costituì con Ecija un regno indipendente. Ferdinando III di Castiglia la tolse ai musulmani nel 1247 ...
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Ufficiale di marina e scienziato spagnolo (Siviglia 1716 - Isla de León 1795). Nel 1735 accompagnò nel Perù Ch.-M. de La Condamine e altri scienziati francesi per la misurazione dell'arco di meridiano. [...] Fu di nuovo nel Perù nel 1755. Lasciato il servizio, si dedicò ad attività scientifiche, diffondendo tra i primi in Spagna nozioni di elettricità e di magnetismo ...
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Alcalá de Guadaira Città della Spagna (prov. di Siviglia). Fiorente in epoca romana ( Heinipa), trasformata dagli Arabi in città-fortezza, passò nel 1244 a Ferdinando III di Castiglia con la mediazione [...] del re arabo di Granada. La fortezza, esempio dell’architettura militare arabo-spagnola, fu contesa nelle guerre civili del sec. 15° tra Castigliani e Aragonesi ...
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(lat. Ilĭpa) Antico centro della Spagna, poco a nord di Hispalis (od. Siviglia). Nelle sue vicinanze fu combattuta, nel 207 a.C., l’ultima grande battaglia per il dominio della Spagna fra i Romani comandati [...] da Scipione, il futuro Africano, e i Cartaginesi guidati da Asdrubale. La vittoria dei Romani ebbe importanza decisiva per le sorti della seconda guerra punica ...
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Avventuriero tedesco (n. Ulma - m. 1532). Come rappresentante della Compagnia Welser di Augusta, che intendeva colonizzare il Venezuela, partito da Siviglia (1528), esplorò le regioni del lago di Maracaibo, [...] e risalì il basso corso del fiume Magdalena (1530-31). Spietato con gli indigeni, fu da essi ucciso nel suo accampamento ...
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sivigliano
agg. e s. m. (f. -a). – Della città di Siviglia (Spagna sud-occid.), principale centro dell’Andalusia; abitante, originario o nativo di Siviglia.
patròno s. m. [dal lat. patronus, der. di pater -tris «padre»]. – 1. Nell’antica Roma, colui che ha manomesso, cioè affrancato, uno schiavo, considerato nel suo rapporto con la persona manomessa, in quanto mantiene verso questa particolari diritti...