Poeta spagnolo (Siviglia 1900 - ivi 1978); dopo varie esperienze letterarie, anche d'avanguardia, la sua lirica si volse a una più pura semplicità espressiva. Fra le opere: Cráter (1921); Signo + (1927); [...] Identidad (1934); Romances y madrigales (1944); Adviento de la angustia (1948); Vigilia del jazmín (1952); La rama ingrata (1959); e, in prosa, Sevilla (1954); A dos aguas (1962) ...
Leggi Tutto
Gesuita (Valladolid 1538 - Siviglia 1616). Scrittore ascetico, il suo trattato in tre volumi Exercicio de perfection y virtudes cristianas (1609) ebbe larghissima fortuna (fu tradotto in latino, in tutte [...] le lingue europee e in cinese, integralmente o in compendio), tanto da essere adottato come libro formativo dei novizî nella Compagnia di Gesù e nelle congregazioni religiose maschili e femminili ...
Leggi Tutto
Drammaturgo spagnolo (Siviglia 1822 - Madrid 1892). La sua produzione teatrale (Doña Urraca; Obrar cual noble, aún con celos; Blasco Jimeno; La judía de Toledo; La Princesa de los Ursinos; ecc.) è ispirata [...] alla storia nazionale e alla letteratura romantica straniera. Il fratello Eduardo (Barcellona 1826 - Madrid 1881), suo collaboratore, fu autore di drammi storici e di poesie liriche ...
Leggi Tutto
Scrittore spagnolo (n. Siviglia sec. 15º), uno dei primi a seguire Francisco Imperial nell'imitazione dantesca. Scrisse fra l'altro due opere allegoriche: Proceso que ovieron en uno la Dolencia e la Vejez [...] e el Destierro e la Pobreza, e Proceso entre la Soberbia e la Mesura (1406). Nel Cancionero de Baena si conservano 14 sue poesie ...
Leggi Tutto
Scrittore spagnolo (Siviglia 1875 - Madrid 1922); il suo stile ricorda quello di J. de Echegaray. Fu molto attento ai problemi sociali. Fra le sue opere di teatro si ricordano Esclavitud (1918) e Embrujamiento [...] (1922); fra i romanzi, improntati a un crudo realismo, La sangre de Cristo (1907), Doña Mesalina (1910), Frente al mar (1914), El luchador (1916) ...
Leggi Tutto
Prelato (Siviglia 1520 - Roma 1600). Nipote di Diego, fu prof. di diritto. Luogotenente (1569) di Filippo II in Granada, dove tenne fronte alla ribellione dei Mauretani. Creato cardinale (1578), si stabilì [...] a Roma, dove si fece costruire un palazzo in seguito acquistato e fatto ampliare dal card. Camillo Borghese, poi divenuto papa Paolo V (odierno palazzo Borghese) ...
Leggi Tutto
Torero e letterato spagnolo (Siviglia 1891 - Manzanares 1934). Amico dei poeti della generazione del '27, scrisse opere di teatro (Sinrazón, 1928; Zaya, 1928; Ni más ni menos, post., 1976). Morì tragicamente [...] in una corrida; la sua fine fu cantata da F. García Lorca (Llanto por Ignacio Sánchez Mejías) e da R. Alberti (Verte y no verte) ...
Leggi Tutto
Pittore (Siviglia 1610 circa - Madrid 1670). A lungo al servizio di Velázquez, lo accompagnò nei suoi viaggi in Italia. I suoi quadri, assai stimati dai contemporanei, non si possono oggi identificare [...] con certezza, tranne un Battesimo di Cristo (museo di Huesca) e una Vocazione di Matteo (Prado), che mostrano influenze venete e olandesi ...
Leggi Tutto
Navigatore (n. Lebrija, Siviglia, o nelle Asturie, metà del 15º sec. - m. 1516). Condusse una spedizione lungo le coste dell'America Merid. (1515), scoprendo l'estuario del fiume a cui S. Caboto dette [...] più tardi il nome di Río de la Plata. Ma, sceso a terra con alcuni compagni, fu ucciso dagli indigeni ...
Leggi Tutto
Diplomatico (Napoli 1657 - Siviglia 1733); combatté nella guerra di successione di Spagna (1700-14), e all'assedio di Gaeta (1707) cadde prigioniero. Liberato nel 1712, fu alla corte di Luigi XIV come [...] ambasciatore di Spagna. Implicato, alla morte del re (1715), nei complotti degli anti-orleanisti contro il reggente, ai quali pare che il re di Spagna Filippo V non fosse estraneo (congiura di C., 1718), ...
Leggi Tutto
sivigliano
agg. e s. m. (f. -a). – Della città di Siviglia (Spagna sud-occid.), principale centro dell’Andalusia; abitante, originario o nativo di Siviglia.
patròno s. m. [dal lat. patronus, der. di pater -tris «padre»]. – 1. Nell’antica Roma, colui che ha manomesso, cioè affrancato, uno schiavo, considerato nel suo rapporto con la persona manomessa, in quanto mantiene verso questa particolari diritti...