Chimico (Londra 1838 - ivi 1898); allievo di A. W. von Hofmann, per molti anni (1868-86) fu direttore di una raffineria di zucchero nei pressi di Londra. Portò alcuni contributi alle tecniche di raffinazione [...] della regola trovata da N., di cui comunque tenne conto D. I. Mendeleev nei successivi lavori fondamentali sul sistemaperiodico, stava nel suo carattere puramente empirico: N. non dette grande rilievo ai raggruppamenti degli elementi simili (come ...
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semimetalli Elementi chimici, quali antimonio, arsenico, bismuto, che presentano proprietà in parte metalliche (aspetto lucente, conducibilità termica ed elettrica), in parte non metalliche (fragilità, [...] mediocre conduzione elettrica, comportamento anfotero ecc.). Nel sistemaperiodico degli elementi costituiscono i termini di passaggio dai metalli ai non metalli, trovandosi collocati nei gruppi IV B e V B. Molti s. sono semiconduttori. ...
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Chimico fisico statunitense (Weymouth, Massachusetts, 1875 - Berkeley, California, 1946). I suoi interessi spaziarono in vari campi; propose una teoria costruttiva della radiazione elettromagnetica e si [...] elettroni. Questo primitivo modello di "atomo cubico" che spiegava la presenza di otto elementi nel secondo e terzo periodo del sistemaperiodico venne ripreso e ampliato da L. nella celebre memoria The atom and the molecule (1916), in cui elaborò ...
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Fisico (Nelson, Nuova Zelanda, 1871 - Cambridge 1937). Prof. di fisica (1898-1907) alla McGill University di Montreal, poi (1907) nell'univ. di Manchester e (1919) di Cambridge; a tale ultima [...] ionizzati. Nello stesso tempo, con l'aiuto di nuovi collaboratori, riuscì a collocare gli elementi radioattivi nel sistemaperiodico degli elementi, sviluppando il concetto di isotopia e chiarendo le diverse serie di decadimenti. Ma le sue ricerche ...
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Nuclide che presenta radioattività, sia naturale sia indotta artificialmente. I r. naturali con numero atomico Z maggiore di 83 sono tutti radioattivi. Altri elementi naturali con Z<83 presentano una [...] ne sono altri, molto più numerosi, prodotti artificialmente (r. artificiali): se ne conoscono più di 1200; per ogni elemento del sistemaperiodico si conosce almeno un r., e per alcuni se ne conoscono anche più di 20. Le vite medie misurate di questi ...
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(o radium) Elemento chimico, radioattivo, simbolo Ra, numero atomico 88, peso atomico 226,025. Appartiene al 2° gruppo del sistemaperiodico degli elementi (metalli alcalino-terrosi) e come elemento radioattivo [...] 5 g/cm3. Il r. 226 emette radiazioni α trasformandosi in radon con periodo di dimezzamento di 1600 anni; l’energia della particella α emessa è 4 origine a ulcerazioni di tipo canceroso. Sul sistema emopoietico esercita azione nociva e provoca gravi ...
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non stechiometrici (o berthollidi o non daltonici), composti Composti nei quali i rapporti tra i componenti atomici non sono rappresentati da numeri fissi e interi, come accade per i composti propriamente [...] un metallo di transizione ma non mancano composti n. misti dei metalli del primo e secondo gruppo del sistemaperiodico. L’anomalia della composizione nei composti n. è attribuibile a difetti della struttura cristallina (vacanze, ioni interstiziali ...
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In chimica, composti binari dell’azoto con un metallo. Si possono considerare formalmente derivati dall’ammoniaca per sostituzione degli atomi d’idrogeno con quelli di un metallo; si preparano per combinazione [...] in acqua con formazione di ammoniaca; i n. covalenti, formati dai metalli e semimetalli del terzo e quarto gruppo del sistemaperiodico (per es., n. di boro, BN), sono composti stabili, altofondenti e molto duri; i n. interstiziali, con struttura e ...
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Denominazione che, specie nel passato, si dava al prodotto gassoso, radioattivo, derivante dalla disintegrazione di elementi radioattivi. Si tratta di isotopi di numero atomico 86, omologhi superiori dello [...] Xeno nel sistemaperiodico degli elementi, che si comportano come gas nobili e che hanno numero di massa fra 204 e 223, vita media variabile da qualche secondo a qualche giorno. I tre isotopi di maggiore interesse sono quello derivante dalla ...
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Composti chimici che formalmente si ottengono da un acido semplice per eliminazione di una molecola di acqua. Sono stati studiati sin dal 19° sec., ma la loro struttura e la loro natura sono state chiarite [...] solo molto tempo dopo. Si formano per condensazione spontanea se si fanno reagire i sali di certi acidi deboli, derivati specialmente dagli elementi di transizione dei gruppi dal V A al VII A del sistemaperiodico, con gli acidi forti. ...
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periodo
perìodo s. m. [dal lat. periŏdus (nel senso temporale e grammaticale), gr. περίοδος, propr. «circuito, giro», comp. di περι- «peri-» e ὁδός «via»]. – 1. a. In generale, nel linguaggio scient., con riguardo a fenomeni che ripetano certe...
sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur...