La lingua, talora, si presenta come un’entità autonoma, ovverosia come una proprietà della specie che, paradossalmente, si conserva e si evolve, a dispetto della specie stessa, essendo fortemente indipendente [...] compie come atto linguistico appartiene unicamente al canale fonico-uditivo, cosicché non sempre è facile trarne un vero oggetto il volgare. A ogni modo, il fatto è che il sistema di linguaggio entro il quale operiamo genera fenomeni la cui potenza ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole varietà di accezioni e di usi, rimanendo...
specchio
spècchio s. m. [lat. specŭlum, der. di specĕre «guardare»; il n. 11 attraverso il sign. di «che si vede subito, in un’occhiata»]. – 1. Lastra di vetro alla quale, tramite un processo di verniciatura, viene fatto aderire un sottile...
In acustica, la sensazione uditiva che consente di ordinare un suono su una scala che si estenda dal basso verso l’alto (propriamente gradazione di tonalità). Il p. dipende principalmente dal contenuto di frequenze dello stimolo sonoro, ma anche...
sordità Riduzione o mancanza della capacità mono- o bilaterale di percepire i suoni. I deficit uditivi (ipoacusie) possono essere distinti, a seconda della loro origine, in tre forme principali: di trasmissione (o di conduzione), neurosensoriali...