Scrittore siro nestoriano (n. 975 - m. dopo il 1049); metropolita di Nisibi, è autore di una Cronografia, stesa in siriaco e in arabo e divisa in due parti: la prima è una storia fino al 1018 scritta secondo [...] la Cronaca di Eusebio, la seconda un trattato di cronologia. Compilò pure un vocabolario siriaco-arabo e una grammatica siriaca. ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] in versi di Barebreo, mentre una serie di opere affini, in parte anonime, è conservata in collezioni europee di codici siriaci. Non confinata agli omografi sembra essere stata un'altra opera di Ḥunayn, su Parole simili tra loro ma non nel significato ...
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Nome italianizzato dell'arabo Ibrāhīm ibn Ibrāhīm ibn Dāwūd Ḥāqilānī, dotto maronita (Hāqilī, Libano, 1605 - Roma 1665), prof. a Roma di arabo e siriaco. Collaborò alle parti araba e siriaca della Bibbia [...] poliglotta di G.-M. Le Jay (1628-45). È autore di una grammatica siriaca (1628) e di varî altri scritti, tra i quali anche versioni dal siriaco e dall'arabo (fra queste i cosiddetti canoni arabi del concilio di Nicea). ...
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Sacerdote semitista, nato a Vouvray (Indre-et-Loire) il 16 febbraio 1865, morto a Parigi il 7 gennaio 1948. La sua intensa attività scientifiea abbraccia il campo siriaco (si ricorda soprattutto la scoperta, [...] edizione e traduzione della Cronaca di Michele Siro, 14 voll., Parigi 1900-1910), aramaico, punico e libico; oltre che nella ricca produzione personale essa si esplicò nell'organizzazione e direzione di ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] , al fenicio e all’ebraico, dando quindi luogo a una serie di dialetti di cui il più importante è il siriaco. Del semitico nord-occidentale sono attualmente parlati alcuni dialetti aramaici (da piccole comunità) e l’ebraico, il quale, dopo essere ...
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ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] rimasto a Roma dopo la partenza dei compagni e al quale l'A. fu assegnato come maestro d'italiano e di latino, imparò il siriaco e l'arabo; da monaci d'Etiopia, stabiliti a Roma da tempo (nel 1515, col loro aiuto, il tedesco Johann Potken aveva dato ...
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WRIGHT, William
Semitista inglese, nato il 17 gennaio 1830 nel Bengala, morto a Cambridge il 22 maggio 1889. Fu professore a Londra, a Dublino e dal 1870 a Cambridge.
Compilò il catalogo dei manoscritti [...] degli Apocryphal Acts of the Apostles (1871, voll. 2), della Chronicle of Joshua the Stylite (1882) e della versione siriaca più recente di Kalīlah e Dimnah (1884, solo testo). Ma la sua principale attività si esplicò nell'arabistica, con le ...
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LASINIO, Fausto
Rita Peca
Nacque a Firenze il 1° dic. 1831 da Giovanni Paolo, noto incisore, e da Enrichetta Spedolo, in un'antica e nobile famiglia di origine trevigiana.
Alunno del collegio Cicognini [...] scuola privata del dotto ebreo A. Paggi, sotto la cui guida apprese l'ebraico biblico e postbiblico, l'aramaico giudaico, il siriaco e i primi elementi di arabo. Insieme con Paggi pubblicò gli Inni funebri di s. Efrem siro (Firenze 1851), traduzione ...
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Orientalista (Parma 1849 - Torino 1920), prof. di persiano (dal 1885), poi (dal 1899) di filologia indo-iranica nell'univ. di Torino. Diede la versione integrale in versi dello Shāhnāme "Libro dei Re" [...] della poesia persiana, 2 voll., 1894). Si occupò anche, con facile ed elegante vena di traduttore, di sanscrito, siriaco, arabo, antico tedesco, greco. Tra le numerosissime opere, interessanti le sue Memorie d'un letterato che non fu ciarlatano ...
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GALLICCIOLLI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Venezia il 17 maggio 1733 da Paolo e da Adriana Grismondi, ricevette un'istruzione privata da Jacopo Scattaia, mediocre precettore; nel 1749 abbracciò lo [...] il rabbino Simcha ben Abraham Calimani) ma anche siriaco e caldaico: non trascurò neppure una buona preparazione ); Lettere di s. Clemente papa I tradotte dal greco e dal siriaco (ibid. 1798); Lettere genuine di s. Ignazio vescovo di Antiochia ...
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siriaco
sirìaco agg. [dal lat. Syriăcus, gr. Συριακός] (pl. m. -ci). – Della Siria, come regione storica dell’Asia anteriore: l’arte. s.; la lingua s. (e, come s. m., il siriaco), dialetto aramaico orientale, parlato a Edessa e nelle regioni...
estranghelo
estrànghelo s. m. [dal gr. στρογγύλος «rotondo», attraverso il siriaco]. – Nome della scrittura siriaca più antica, derivata dalla scrittura aramaica e caratterizzata da lettere grandi e di forma aggraziata.